"Hey!" la voce di un uomo che era piuttosto familiare, trafisse l'aria, compensando il freddo costante dell'atmosfera intorno a lui. La sensazione di sollievo, inondatasi sopra di Harry come la pioggia calda d'estate, gli tolse di dosso tutte le sue preoccupazioni appena ebbe un contatto visivo con il grigio soldato che lo salutò con un sorriso pieno di lealtà.
Harry sentì un sottile rilascio nel suo petto, lasciando andare un respiro che non sapeva di star trattenendo e provocando una piccola nuvola di vapore per sfuggire ai confini delle sue labbra screpolate. Il fermo suono dei suoi grossi stivali col tacco in collisione con i mattoni irregolari, che si sentirono appena scese dal treno, costruì in lui un sentimento di pura attesa, eccitazione nella sua forma più pura, che scorreva nelle vene, quando suo cugino prese a correre verso la sua famiglia.
Harry passò distrattamente il pollice sul piccolo perno di metallo che risiedeva sciolto nel tessuto della tasca del suo cappotto, mettendosi in punta di piedi per salutare Warren.
Warren era diventato molto più forte, più grosso, tuttavia anche più triste dell'ultima volta.
Erano passati tre anni da quando Harry aveva visto suo cugino, e l'impeccabile bagliore di spensieratezza, che giorno dopo giorno risiedeva nei suoi occhi color nocciola, era solo un ricordo sbiadito. Adesso era sostituito da una nuova serietà che rispecchiava tutto ciò che aveva visto.
Il suo abito migliore che aveva indossato era legato intorno a lui come se stesse lottando per contenere i suoi muscoli scolpiti recentemente, per non parlare dell'aspetto trasandato che aveva assunto.
Prima che Harry potesse addirittura avvicinarsi a suo cugino, fu quasi buttato fuori dai suoi trampolini da una tempesta sconosciuta volata verso di lui. Quando riprese il suo equilibrio, alzò gli occhi per vedere Warren tenere sua moglie Thea tra le sue braccia, poteva quasi senitre la scintilla elettrica, sia di passione che di sollievo, quando i due erano pelle a pelle per la prima volta da oltre 1 095 giorni.
Thea era una piccola cosa animata. Lei si teneva sempre pulita e mantenuta, l'abito azzurro che indossava e adornava il suo corpo, uno che aveva preso in prestito anni prima dalla zia di Harry, quando accompagnò la sua famiglia per una cena formale. Warren ha sempre continuato a dire quanto abasse quel vestito su di lei. "Le risalta gli occhi" diceva. E così era. Thea aveva gli occhi di un colore marrone scuro, così bui che le pupille erano invisibili la maggior parte delle volte. Ma la dolcezza che brillava attraverso i suoi occhi rifletteva l'amore scintillante di Warren che la fissava, e quello era il momento in cui entrambi erano i più belli. Thea sembrava una bambola di porcellana graziosa, così delicata e morbida, così tanto che avrebbe potuto rompersi con un forte abbraccio di Warren. Ha sempre avuto una pelle come luminosa, ogni dettaglio era simmetrico e liscio. L'incarnazione della bellezza ribelle, qualcosa che molti uomini avrebbero voluto, e anche Harry concordava.
Harry scalciò un pezzo di mattone con lo stivale, alzando lo sguardo per vedere la coppia proprio lì nella stazione. Fece una risatina di comprensione, mentre la coppia appassionata raccolse alcuni fischi e ulra dei passanti. Rimettendo una molto agitata Thea in basso, il luccichio apparentemente familiare era ritornato vicino agli occhi di Warren. Era Thea che aveva messo quel barlume lì ed era Thea ad averlo portato indietro. Thea fece cadere la sua mano al suo fianco, notando come Warren aveva visto il resto della sua famiglia in piedi poco lontani da dove si trovava. Rispettando i suoi nuovi desideri per salutarli, Thea fece un passo indietro e lo spinse delicatamente in avanti. "Vai" disse con calma. "Gli sei mancato." Un sorriso si diffuse lentamente nel volto di Harry quando era stato imporvvisamente colpito dal peso di un uomo corpulento. Il suo braccio che agiva quasi come lega che gli minacciava di strappargli arto per arto.
Come il resto del mondo cedette intorno a lui, il fatto che Warren fosse di nuovo a casa al sicuro fu un richiamo amichevole per la famiglia di Harry era tutta insieme ancora una volta. Una vecchia serie di preoccupazioni era stata revocata e lacrime di gioia avevano inondato gli occhi di tutti. Un abbraccio di gruppo della durata di un minuto, in silenzio, era la conferma che la famiglia Styles sarebbe stata bene.
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Senza tempo.
RomanceIl 1918 fu un periodo di speranza. Un periodo di trionfo. E per qualcuno, un periodo di amore nascente, anche a persone che non si aspettano ciò. Al suo ritorno a casa concesso alla fine della Prima Guerra Mondiale, Louis Tomlinson viene lasciato so...