Tutti abbiamo bisogno ogni tanto di fuggire dalla realtà e rifugiarci nell'immaginazione, nella fantasia, nei sogni.
E' per questo che scrivo, è per questo che leggo.
Questa è una raccolta di immagina, one shot, brevi storie... hanno diversi modi...
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"𝐲𝐨𝐮'𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐦𝐲𝐡𝐨𝐦𝐞𝐥𝐚𝐧𝐝𝐚𝐧𝐲𝐦𝐨𝐫𝐞" -𝐞𝐱𝐢𝐥𝐞, 𝐓𝐚𝐲𝐥𝐨𝐫 𝐒𝐰𝐢𝐟𝐭
ATTENZIONE: Rating verde. C'è una seconda parte. (y/n significa your name)
One shot richiesta da: @_yellowMuffin_ (foto fancast)
Mi sarebbe piaciuto dire che tra me e James fosse tutto rosa e fiori, ma non era così.
La nostra relazione era un tira e molla continuo, ci avvicinavamo e ci respingevamo continuamente.
"Allora perché non vai da lei? Visto che è più gentile e paziente di me." sbottai all'ennesima discussione.
"Non mettere in mezzo Lily!"
"Sei tu che la metti sempre in mezzo, James. Ogni volta devi farmi pesare il fatto che lei sia migliore di me. Cosa ci posso fare io? Siamo due persone completamente diverse. Se ti piace lei dimmelo una volta per tutte e questa storia finisce qui."
La cosa che più mi fece male fu il suo silenzio, come a voler confermare che provava qualcosa per lei.
Non dissi niente, non c'era più nulla da dire o da fare. Era arrivata l'ora di mettere un punto.
Indietreggiai leggermente e poi gli voltai le spalle.
Iniziai a correre, scendevo le scale così velocemente che un solo passo sbagliato mi avrebbe fatto rotolare giù, ma me ne fregavo, dovevo fuggire più lontano possibile, dovevo mettere distanza tra me e lui, volevo piangere da sola... lontana da tutti.
Una, due, tre lacrime.
Dieci, ventidue , trenta lacrime.
Quarantasette, settantasei, cento lacrime.
Un mare in tempesta. Una pioggia di emozioni.
L'albero in cui ero solita andare mi stava proteggendo dagli occhi indiscreti, mi cullava, quasi mi abbracciava, mi faceva sentire un po' meno sola... un po' meno sbagliata.
Perché non potevo essere quella giusta per lui?
Dal primo giorno che lo avevo conosciuto avevo dovuto convivere con quel senso di inadeguatezza che ti stringe la gola fino a farti mancare il fiato.
Io ero serpeverde, lui grifondoro.
Tutti pensavano che far parte di quella casa ti rendesse cattivo, freddo, incapace di amare, manipolatore e calcolatore. Invece io non ero così. Io con chi amavo ero la persona più buona del mondo. E per lui avrei fatto di tutto.
Questa era la brutta notizia... mi era così entrato dentro che ora ero rimasta vuota.
Avrei dovuto dare ascolto alla mia coscienza, quando mi diceva di non affezionarmi e credergli troppo, ma invece come al solito avevo dovuto agire d'istinto e ritrovarmi in quella situazione del cazzo.
Non ero gentile, generosa, dolce e solare come Lily. Io stavo sempre sulle mie e se non conoscevo non accennavo neanche una parola, ma non perché me la tirassi, semplicemente avevo imparato a non dare troppa confidenza.
"Non farti mai ferire y/n, nessuno merita le tue lacrime." erano le parole che mi ripeteva sempre mia madre da quando ero piccola. Mi aveva insegnato a costruirmi un muro attorno, lei stessa mi aveva dato i mattoni per farlo, quando morì giovane al mio primo anno ad Hogwarts, senza neanche un saluto.
Così, nel peggiore dei modi avevo capito che dovevo tenere tutti fuori, ancora di più di come avevo già fatto.
James era arrivato nel mio periodo più nero e piano piano si era fatto spazio tra quelle mura, le aveva all'inizio solamente spostate e poi le distrusse completamente.
Ora cosa posso fare? Ora che intorno ho solo macerie?
"Sapevi che sarebbe successo eppure ci hai provato comunque." mi girai, davanti a me la figura di un mio compagno di casa, uno che conosceva bene, per così dire, James.
Lui era Severus Piton. Non si poteva certo dire che tra lui e James ci fosse simpatia.
"Sei qui per farmi la morale?"
Si sedette accanto a me, poggiando la schiena anche lui sull'albero che imponente ancora mi cullava, non ero pronta lasciarlo andare.
"No. Sono qui per... oh insomma non so perché sono qui!" sbuffò facendo finta di niente, per non dire ciò che realmente pensava.
"Lo so che infondo infondo mi vuoi bene." mi uscii un sorrisetto, il primo dopo giorni visto i continui litigi con James.
"Infondo infondo." lo guardai, poteva sembrare un ragazzo freddo e tutto di un pezzo, ma entrambi sapevamo che quella era solo una facciata che si era creato. Era cresciuto come me, con un muro talmente alto da non saper neanche noi stessi come scavalcarlo.
Lui amava Lily, io amavo James. Ma entrambi sapevamo che non c'era spazio per noi in quella storia, perché anche se loro ancora non lo avevano capito prima o poi si sarebbero messi insieme... era destino.