Tutti abbiamo bisogno ogni tanto di fuggire dalla realtà e rifugiarci nell'immaginazione, nella fantasia, nei sogni.
E' per questo che scrivo, è per questo che leggo.
Questa è una raccolta di immagina, one shot, brevi storie... hanno diversi modi...
ATTENZIONE: Rating verde. Ci sarà una parte 2. (y/n significa your name)
Parte 1.
Amavo la stessa persona sin da quando ero piccola.
All'inizio pensavo fosse una cotta di poco conto, qualcosa che presto sarebbe svanito, che era dato dalla nostra forte amicizia, dallo stare sempre insieme. Poi però arrivò il momento in cui capii davvero... e da quel giorno vidi il mondo con occhi diversi.
La nostra era una di quelle amicizie super invidiate, ogni persona mi chiedeva sempre come facessimo ad essere così uniti senza stare insieme, come io potessi preferire stare con i maschi che con le femmine.
"Una ragazza dovrebbe avere amiche femmine" dicevano sempre i miei familiari con la mentalità da medioevo. Io stavo benissimo con lui... con il mio Louis.
Eravamo cresciuti insieme perché le nostre mamme erano migliori amiche dai tempi delle medie, e non si erano più allontanate, avevano pure sperato che le loro gravidanze coincidessero, e così fu. Io sono arrivata qualche mese dopo lui: il mio migliore amico.
Mi conosceva come nessuno, come neanche i miei genitori.
Ovviamente troppe persone, meglio dire tutte quelle che avevamo conosciuto, almeno una volta ci avevano scambiato per fidanzati e ci avevano detto che prima o poi uno dei due si sarebbe innamorato dell'altro. Entrambi avevamo sempre negato, io per prima, con le guance rosse e la paura di essere scoperta.
"y/r allora? Come va al college?"
"Be... bene, tutto apposto mamma."
"Non mi sembri molto convinta. Sicura che va tutto bene?"
"Si mamma, sono solo stanca. Non ho fatto altro che sistemare le mie cose e vagare di qua e di là per capire bene come muovermi. Qui è tutto immenso."
"Ma certo. E Paris? Sta bene?" sorrisi, Paris era la mia migliore amica, l'unica ragazza che sopportavo e che avevo fatto entrare nella mia vita in modo naturale, senza sforzarmi di farmela andare a genio.
"Si, è qui accanto a me." Paris sul letto accanto a me stava sfogliando l'album di foto che si era portata dietro, perché a detta sua le foto erano i nostri ricordi in immagine.