La Soffitta

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Alessia adorava la torta alle fragole.
L'avrebbe mangiata tutti i giorni se la mamma, Lucia, l'avesse preparata.
Quello per sua fortuna, era il giorno libero della madre, che oltre a svolgere le pulizie in casa, si dilettava a preparare i piatti più particolari letti la sera prima sul libro di cucina.
Le due erano le sole in casa, dato che Mauro, il papà della ragazzina, era spesso fuori per lavoro.
L'abitazione pareva loro enorme.
Era una villetta indipendente, a 2 piani.
Al primo piano c'era un grosso soggiorno con un divano in pelle nera e un televisore che sembrava lo schermo di un cinema, cucina con le apparecchiature più moderne, sala da pranzo, un bagno e una camera da letto matrimoniale, che apparteneva ad Alessia.
Al secondo piano invece c'erano 2 bagni, uno per lei, uno per lui e altre 2 stanze da letto.
Infine c'era la soffitta che veniva usata come "magazzino" alimentare.
C'erano scorte di ogni genere, come diceva sempre Mauro ironicamente:<<"sono i supermercati che si riforniscono da noi">>.
Si trovavano entrambe al primo piano; Lucia era stesa sul divano a messaggiare con le sue amiche al telefono, premendo la tastiera solamente con l'indice, come se le altre dita non funzionassero.
Alessia era stesa sul letto di camera sua e mentre stava leggendo un libro pensava, dispiaciuta, a quello che sarebbe stato il suo ultimo anno di elementari.
<<Ale>> urlò Lucia rompendo il silenzio in casa.
<<Dimmi mamma>> rispose lei a primo impatto un po stizzita.
<<La vuoi la torta alle fragole?>>disse Lucia
<<Sii>>rispose lei urlando e correndo verso il divano.
Le due si misero allora subito all'opera, tirando fuori tutti gli ingredienti principali, ma, mancava uno degli ingredienti più importanti, lo zucchero.
<<Ale, manca lo zucchero, sali su un attimo in soffitta e prendilo>>.
Lei inizialmente accettò subito, ma mentre stava salendo le scale gli salì un senso di terrore misto a disgusto.
La cantina era umida, con qualche macchietta di muffa e perennemente gelida.
Ma lei si fece coraggio << prendo lo zucchero e scendo, farò in un attimo>> pensò lei mentre stava per entrare.
Si accedeva tramite una di quelle botole che, alla sua apertura, faceva scendere giù una scaletta in metallo.
Lei salì molto lentamente, mentre le scalette cigolavano come a lamentarsi.
Entrò e accese subito la luce con un bottone in plastica ormai distrutto.
Era tutto molto scuro, la lampadina era posta in un angolo e faceva davvero poca luce, era arrivata forse l'ora di cambiarla, ma, tra un pensiero e un altro, veniva sempre rimandato.
Si addentrò, raggiungendo la pila di buste di zucchero con uno scatto; Rimase un attimo pietrificata.
Dietro lo zucchero c'era una grossa ragnatela, con al centro un ragno grosso all'incirca un 7 centimetri, una vera bestia, sopratutto per una ragazzina che soffriva di aracnofobia.
Quel maledetto essere era riuscito a costruire una tela attaccandosi allo zucchero, qualsiasi pacchetto muoveva lei, in automatico si sarebbe mosso anche il ragno.
La luce iniziò a lampeggiare e la botola si chiuse.
Alessia corse subito, iniziando a urlare e a tirare calci alla botola, con tutta la forza che aveva.
Urlò con il massimo della sua voce per circa due minuti, continuando a saltare sulla botola, ma nessuno interveniva.
La mamma sembrava non sentire nulla, il che, era impossibile.
La luce non si era ancora spenta, ma diventava sempre più fioca.
Alessia giurò di sentire di qualcuno salire le scale, in modo molto cauto.
Sicuramente una madre che avesse sentito sua figlia urlare e sbraitare, sarebbe corsa all'istante sul posto, e lo capì, fu invasa così dall'ansia.
Gli prese un attacco di panico e iniziò a piangere a singhiozzi, ma smise di urlare.
Intanto chi stava salendo le scale salì l'ultimo gradino e si avvicinò sotto la bottola;
Alessia stava sentendo tutto e urlò:<<"Mamma">> come a fare una domanda.
<<Loro camminano verso di te>> disse sottovoce qualcuno.
Tutte le luci di casa si spensero, Alessia era sola al buio a piangere.
Si sentirono rumori di tante piccole bestiole fare gemiti e camminare sulla plastica del cibo,
Alessia fu circondata da piccole cose attorno a lei che continuavano a emettere versi raccapriccianti.
All'improvviso qualcosa gli sfiorò anche le gambe...

Continua...

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