Social

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Nel 2021 chiunque ha almeno più di un SN (Social Network).
Chiara nel corso dei suoi appena 18 anni li aveva provati praticamente tutti.
I social sono una distrazione, un qualcosa che ti fa staccare la spina dal mondo reale, ma, come facilmente possiamo notare guardandoci intorno, creano assuefazione proprio come una droga.
La maggior parte delle persone sotto i 25 anni passa almeno 3 ore sui social network, nel migliore dei casi.
Chiara é una ragazza piuttosto sola, introversa, una di quelle che preferisce stare a casa, piuttosto che uscire.
La mamma, che é l'unica persona che vive con lei, é spesso fuori per lavoro, tornando a casa non prima delle 17:00.
La routine di Chiara é molto semplice: si sveglia alle 8:00, accende l'ipad con cui si connetterà alla videolezione del giorno, nel frattempo rimane nel letto con il suo telefono in mano - sui social, appunto -, senza capire una singola parola detta dai suoi prof.
Si alza dal letto alle 12:00 per preparare qualcosa di veloce da mangiare per poi rimettersi subito dopo sul divano, con netflix acceso, telefono aperto sul SN di fiducia.
Aspetta la mamma che, dopo una giornata di lavoro, laverà i suoi piatti del pranzo e le cucinerà la cena.
La giornata si conclude verso le 23 dopo aver passato altro tempo.... beh, già sapete come.
È un martedì, suona la sveglia alle 8:00, nulla di nuovo.
Mentre si connette dall'ipad per far finta di seguire la videolezione della prof. Berti nota un leggero mal di testa.
Era una sensazione particolare, come se la testa stesse sospesa sulle nuvole, ma non ci diede molto peso, <<prenderò qualcosa per il mal di testa più tardi>> pensò.
Aprì l'app del suo SN preferito e cominciò a immergersi.
Secondo lei era passata circa un ora dal suono della sveglia, ma l'orario del telefono segnava le "8:15", nel frattempo notò che la prof. ora si accingeva a salutare la classe << bene ragazzi, la mia ora é finita, ci vediamo domani..>>.
Da quelle parole Chiara capì che era effettivamente passata un ora, ma non capiva come il telefono segnasse quell'ora, cercò di avvicinarsi all'ipad ma notò che il suo corpo non rispondeva alle richieste del cervello.
Lei vedeva con i suoi occhi il pollice destro muoversi freneticamente sullo schermo nell'app del SN, ma non era quello che voleva fare, nessuna parte del corpo rispondeva ai suoi comandi; come in una paralisi del sonno.
La mente era invasa dal panico e dal terrore, era come se stesse guardando un film, l'unica cosa che poteva fare era stare ferma a guardare.
Passarono quelle che a lei sembrarono 3 ore, sull'orologio dello smartphone si leggeva
"8:59".
Arrivati a "9:00", il tempo comincio a scorrere all' indietro velocemente: "8:59", "8:58", "8:57"... "8:00".
Lei si staccò dal corpo e vide il suo corpo dormiente - in terza persona - come un fantasma, e sentì la sveglia che partì.
Si rese conto di non potersi muovere neanche in quello stato, e vide nuovamente tutto quello che aveva fatto, esattamente nello stesso modo, un vero e proprio replay.
Si sentiva un forte senso di nausea, avrebbe voluto piangere, e molto, ma non poteva farlo.
L'unica cosa che poteva fare era guardare se stessa scorrere con frenesia le dita sul cellulare, mentre la prof. Berti faceva lezione.
Voleva scappare, urlare e fuggire da quella situazione, ma più ci provava e più sentiva come delle catene invisibili, stringersi.
Si fecero di nuovo le "9:00" e...  "8:59", "8:58", "8:57"... "8:00".
La scena si ripeteva, la disperazione che sentiva si era triplicata rispetto al primo replay.
All'improvviso, ancora sospesa in aria come uno spirito, si sentì toccare le spalle, insistentemente, ma appunto non riusciva a girarsi.
I tocchi divennero graffi e infine si trasformarono in quelle che sembravano coltellate, l'unica cosa che potè fare era farsi invadere dal dolore e dal panico ma sopratutto, a causa dei suoi occhi "immobilizzati" vedere lei, stesa nel letto a scorrere sui SN, come nulla fosse.

Continua...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 27, 2021 ⏰

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