cap 2

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Sono passate due settimane da quel giorno.
Ogni azione quotidiana è diventata un'impresa impossibile.
Mi sento come una bambola di porcellana, che piano piano sta cadendo in pezzi talmente piccoli che niente, neanche la colla più forte del mondo, riuscirebbe a rimettere insieme.

Sono dimagrita 3kg e ogni cosa che ingerisco continua a scivolare via, sempre più velocemente,
senza neanche lasciarmi il tempo di reagire.
Ormai sono attaccata a corde troppo deboli per reggere il peso dei miei pensieri e a quelle mani troppo stanche ,di questo mondo, che stanno allentando la presa, lasciandomi piano piano cadere nell'oscurità della mia mente.
E' come se il mio corpo in qualche modo stia cercando inconsciamente di riportarmi da lui...

Sono sveglia dalle quattro; e guardo il soffitto pieno di disegni .
La mamma diceva che quando mi guardava disegnare le ricordavo la nonna da giovane.
Mi è sempre piaciuto raffigurare ciò che la mia mente immagina, ma non lo faccio più da tanto.
Penso che se disegnassi ora dovrei anche rendermi conto che ciò che raffiguro è reale e ammettere a me stessa di avere un problema.

"Chloe! vieni giù un secondo, dobbiamo parlare" urla mio padre
Non me la sento di affrontare un discorso, ma non posso evitarlo per sempre, quindi decido di alzarmi dal letto con la massima attenzione, come se fossi una statuetta di cristallo che si potrebbe crepare da un momento all'altro .

Dopo alcuni minuti sono in cucina, non so quanto io ci abbia messo ma immagino un bel po' visto che claus (mio fratello ) vedendomi sussurra sotto voce " finalmente, ce l'ha fatta " ma faccio finta di non sentire e con un filo di voce dico " dimmi "

"vedi tesoro, siamo un po' preoccupati per te, sono giorni che non reagisci alla situazione"
so che sembro un fantasma ma non ho proprio voglia di parlare con loro di questo almeno per ora ; quindi provo a tranquillizzarli sfornando il sorriso più finto e stanco che sia mai stato fatto rispondendo con "tranquilli sto bene, la sto superando " ma stando a ciò che dicono le loro espressioni non sono stata molto convincente.

dopo un breve silenzio parte all'attacco Claus con voce più dura
"ascolta Chloe sappiamo che stai male e che le tue 'corde stan..''
"non li chiamare così !" urlo alzando più del previsto la voce
"lo sai che lo faceva la mamma "
"scusa, hai ragione l'ho detto senza pensarci , lo so che sta passando un periodo orribile, e niente di quello che posso fare o dire ti può aiutare, ma io e papà abbiamo una proposta da farti"
prima che io possa reagire in un qualunque modo inizia papà
" vedi amore, abbiamo pensato che cambiare ambiente può aiutare, staccare un po' fa bene in queste situazioni, ho chiamato la nonna Mary e ha detto che puoi andare a stare da lei, c'è un liceo d'arte vicino a casa sua disposto ad ammetterti anche se a metà anno "con quelle parole mi inizia a girare la testa 'la nonna' 'cambiare ambiente' si sta mescolando tutto e l'unica cosa che riesco a dire è" ma non la vedo da quando..."

"lo sappiamo, ma questo è anche un modo per riavvicinarti a lei e per vivere nel luogo dove viveva la mamma"
"non devi risponderci subito, prenditi il tuo tempo, se vorrai partire c'è un volo giovedì "

Senza replicare nulla giro i tacchi e torno in camera lentamente.
Non mi importa più di nulla praticamente, cambiare ambiente sarebbe inutile non farebbe altro che ricordarmi la mamma .
Ma sarebbe un modo per allontanarmi dalle persone che stanno male vedendomi così, lo dovrei fare per loro, dovrei fare un'ultima cosa buona prima di riabbracciarlo...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2022 ⏰

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