Parte 1

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''Golden, Golden, Golden as I open my eyes. Hold it, focus, hoping, take me back to the light.''

(Golden - Harry Styles)



«Tu sei un mago, Harry»

«Ma io sono ... solo Harry, solo Harry.»

Da quel momento la vita di Harry Potter era destinata a cambiare per sempre.


Harry guardava il mondo con occhi diversi ora e tutto brillava sotto una nuova e affascinante luce. Non aveva avuto molto tempo per le favole, piuttosto ne aveva avuto per occuparsi delle faccende domestiche che i suoi zii gli imponevano, ma tutto questo sembrava davvero come uno di quei racconti che Zia Petunia leggeva a Dudley quando era più piccolo e di cui Harry aveva solo qualche piccolo frammento origliato, ma prezioso per lavorare con la sua immaginazione quando tornava a fissare il ''soffitto'' in quel sottoscala polveroso in cui era confinato a restare.

E adesso scoprire di essere un mago era... Wow.

Anche i suoi genitori erano dei maghi ... e non erano morti in un incidente d'auto come invece gli zii gli avevano sempre raccontato approfittandone per denigrarli ancora più amaramente. A volte si chiedeva come era possibile odiare i membri della propria famiglia, nel caso di zia Petunia, ma poi ... rispondeva da solo a quella domanda non appena osservava i Dursley.

Ovviamente Harry si sentiva in colpa anche solo pensandolo, dopo tutto era la sola forma di famiglia che conosceva e che in un certo senso, possedeva, e doveva essere riconoscente del fatto che non lo avessero cacciato via perché lo ritenevano un mostro.

Venire a sapere di tutto questo, della magia ... era come se non fosse più solo e strano, era come non essere più un mostro.
Si stava quasi convincendo di esserlo a furia di sentirsi dire solamente questo.
Si sentiva bene in qualche modo a sapere che lui e i suoi genitori erano collegati da qualcosa come la magia. Sembrava un po 'come avere una storia. Sembrava un po' come casa.

Il sorriso non abbandonò mai il suo viso da quella rivelazione e fu lo stesso quando Hagrid — così si chiama quell'uomo cosi alto e grosso ma dal cuore buono e del quale Harry si era subito fidato — si offrì di accompagnarlo per mostrargli per la prima volta una di quelle che era una parte molto importante del mondo magico e della vita quotidiana dei maghi: Diagon Alley.

Harry non era mai stato fuori casa prima d'ora e non aveva visto molto altro oltre al suo spazio ristretto e angusto e al vialetto fuori casa in cui sua zia Petunia, lo faceva lavorare per curare le sue piantine e tenere l'erba del prato sempre corta e ben ordinata.
E adesso era arrivato a Londra! Londra!! Era tutto bellissimo e gli occhi gli luccicarono, arrivarono in un posto chiamato "Il Paiolo Magico" , parlarono con un professore di Hogwarts, il professor Raptor, un tipo abbastanza strano, poi uscirono finché Harry non vide Hagrid fermarsi davanti ad un muro fatto di mattoni che stava ad indicare una strada chiusa e senza uscita e con aria abbastanza confusa stava per chiedere cosa significasse, quando quell'ombrello del mezzo gigante —che successivamente Harry aveva capito fosse una bacchetta magica — toccò i mattoni del muro con mosse studiate che Harry non riuscì a guardare bene e poi si ritrovò a bocca aperta perché il muro si spostò e una strada apparve dietro di esso.

«Benvenuto a Diagon Alley, Harry. »Disse Hagrid con un sorriso.

Harry era estasiato, il suo sorriso crebbe a dismisura, non riusciva a credere a ciò che vedeva, continuava a guardarsi intorno e girarsi ovunque come per non perdersi nulla di ciò che accadeva davanti a lui.
C'erano tante persone che riempivano il posto ed erano vestite con cappelli a punta e lunghi mantelli, Hagrid gli mostrava tutti i negozi ed Harry lo ascoltava parlare del posto sempre più rapito, in particolare quando vide un negozio che aveva una scopa in vetrina ne rimase folgorato.

GOLDEN |drarry|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora