Giocavo felice nel bosco con le mie due sorelle:Rebekah, Freya e Hayley.
Il sole che attraversava i rami degli alberi si rifletteva sui nostri lunghi capelli.
Nostra madre non voleva che giocassimo lì, perché potevamo sporcarci.
Eravamo piccole, e soltanto delle ragazzine, e la nostra vita sarebbe cambiata da lì a poco:
Due mesi dopo infatti la nostra sorella più grande Hayley si sposò con Elijah, un uomo elegante e molto gentile, dopo il matrimonio partirono per Londra e si stabilirono lì, dalle lettere che mandava mia sorella ci raccontava che era felice, che lui la trattava bene, e insieme avevano avuto una bellissima bambina.
Con le mie sorelle sognavamo ad occhi aperti il nostro matrimonio:
Rebekah voleva un uomo dolce, premuroso, e sognava una grande casa con un grande giardino.Freya invece non sembrava molto interessata a tutto ciò, lei sognava di viaggiare, scoprire il mondo...e voleva un compagno più che un marito...
Rebekah e Marcell si conoscevano fin da piccoli.
Un giorno Marcell chiese a nostro padre la mano di Rebekah e lui accettò, la sua risposta era positiva perché Marcell era un uomo molto benestante, e questa era l'unica cosa che mio padre notava in qualsiasi pretendente per le proprie figlie.I due si sposarono e iniziarono il loro matrimonio felice... ebbero due bambini.
Freya, conobbe un uomo anche questo benestante e si sposò con lui.
E poi c'ero io, l'ultima delle figlie, innamorata sfortunatamente di un uomo che "purtroppo" era povero, a me non interessava, io l'amavo, ero pazza di lui, ma come detto prima mio padre voleva solo uomini ricchi per noi e non avrebbe mai accettato costui.
Questo ragazzo si chiamava Jeremy,gestiva una locanda nel centro della città, ogni volta che mi vedeva per strada mi sorrideva e mi lanciava sguardi complici e io arrossivo sempre.Un giorno, mentre ero al mercato con mia madre, Jeremy mi rivolse la parola con una scusa banalissima:"Signorina, si è dimenticata il sacchetto con le mele."
Lo presi e lui mi sorrise.
Il sacchetto non era mio, e quando arrivai a casa notai che dentro c'era un biglietto con un indirizzo e un orario.Dopo che Jeremy mi diede il sacchetto mia madre mi riprese, dicendomi che non dovevo dare confidenza a gente di basso livello...
Ma io a quelle parole non diedi retta, perché il mio cervello e il mio cuore erano rivolte solo a lui, a quel bellissimo ragazzo castano dagli occhi marron nocciola.Quella sera dopo aver cenato, e sistemato la tavola diedi la buonanotte ai miei genitori e corsi in camera, aspettai che si fece l'ora scritta sul biglietto:"ore 00:00 davanti la Balaustra"
Indossai il mio mantello nero e in punta di piedi uscii di casa, corsi con il cuore in gola, arrivai davanti la balaustra ma non trovai nessuno.
Girai e rigirai, guardai il grande orologio della chiesa, l'orario era giusto, aspettai e aspettai ma non arrivò nessuno...
Così, con il cuore infranto tornai a casa, ma al mio ritorno notai qualcosa di strano, sentii dei rumori provenire dalla stalla, mi ci avvicinai ma lo spettacolo non fu dei migliori:
C'era mio padre con altri uomini e c'era lui: Jeremy legato ad un palo ricoperto di sangue.
Io."Padre!!! Ma che fate!!"
Mio padre si girò.
P."Mia cara figliola, questo ragazzo non fa per te."
Poi guardò i suoi scagnozzi.
"Lasciatelo andare!"
Lasciarono andare Kai, io corsi verso di lui, ma lui mi mise le mani avanti.
J."No. No."
Corse via.
Io."Jeremy..." sussurrai.Mio padre si avvicinò a me.
P."Da domani sarai confinata in casa dono a che non troverò un uomo per te!!"Corsi via piangendo.
STAI LEGGENDO
Io voglio te.
FanfictionSono una giovane donna del 1800, vivo in un grande palazzo con un enorme giardino. Sono sposata con un uomo di nome Peter Sharman. Il nostro è stato un matrimonio combinato, i nostri genitori hanno voluto ciò e noi non abbiamo potuto tirarci indietr...