Ho sempre odiato dover giustificare la quinta assenza poiche' ogni volta, dovrei farla giustificare dal vice preside anziche' dal professore. Quella mattina mi presento in segreteria con tanto di libretto delle giustifiche, all'interno della quale, seduto alla scrivania c'era il vice preside intento a firmare dei documenti. Da ragazza educata, busso alla porta e saluto con un "buongiorno" che viene ricambiato solo dalla bidella che, anche lei stava all'interno della stanza.
"Cominciamo bene" pensai subito.
Mi avvicinai a l'uomo e un po' intimidita gli chiedo se poteva firmare la mia quinta assenza.
Lui, dal suo canto, alza lo sguardo verso di me.
Non mi dava una risposta, continuava a fissarmi con una espressione Che mi metteva soggezione.
Comincio a farmi mille pensieri.
Magari avevo qualcosa in faccia, avevo detto qualcosa di sbagliato o non aveva capito.
Cosa molto improbabile dal momento in cui gli avevo praticamente gridato se poteva giustificarmi l'assenza.
Per smozzare l'atmosfera, gli ripeto cio' che gli avevo chiesto e solo dopo avermi fissato un altro po', mi dice semplicemente "Metti qui il libretto e poi te lo riporto in classe."
Dopo aver salutato, scappo via fuori dalla stanza, imbarazzata, controllando se avessi qualcosa in faccia.
Ancora oggi mi chiedo per quale motivi mi stesse fissando.
- Rossella
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Okay.
Il nostro vice preside é seriamente inquietante.
Alla prossima!
Pace e amore.✌Raffaella e Rossella