Tutti in tiro.
Tutti in tiro per dimostrare al mondo quanto siamo orgogliosi del nostro papà.
Tutti in tiro per sederci in prima fila alla serata di premiazione del festival delle serie tv, a Milano.
Siamo arrivati qui, nella capitale lombarda, due giorni fa. Ne abbiamo approfittato per far conoscere la città a Mia e per incontrare i miei zii, che da sempre, abitano qui e nelle città vicine.
Io come una bambina al parco giochi quando ho finalmente, dopo tanto tempo, rivisto il duomo. Non so perche questa città mi piaccia tanto, mi ci sento legata senza un vero e proprio motivo e questa mia passione ho provato a trasmetterla alla mia bambina. Abbiamo camminato mano nella mano nelle strade principali e lei, come me, guardava affascinata tutto ciò che le passava davanti agli occhi. Lino, ovviamente, non mancava di fotografare ogni singolo momento perché a detta sua "gli occhi brillanti delle sue donne doveva portarli sempre con se, sul cellulare oltre che nel cuore". Io, dal canto mio, di foto ne ho fatta solo una, anche se solo per puro caso, in realtà perché volevo rendere partecipi Chiara e Ivana del nostro momento "mamma e figlia a Milano".Ma eccoci qua. In questo sabato sera diverso dal solito, con Lino davanti allo specchio della nostra camera d'albergo a dar sfogo a tutte le sue tipiche paranoie sul non sentirsi mai adatto in contesti istituzionali perché la sua timidezza deve farsi da parte, per ovvie ragioni.
"Ma sicuro che sto bene così? Posso sempre mettere una camicia bianca per essere più istituzionale" dice lui, per l'ennesima volta
"Si così poi usciamo dal teatro e andiamo a sposarci" Dico io, esasperata e forse anche un po' da antipatica ed è per questo che aggiungo "amore mio, sei bellissimo. Credi davvero che guarderanno la tua camicia con i tuoi occhi e con il grande e ingombrante talento?! No. Fidati di me. Sei un figo pazzesco."
"Ti amo"
E mi bacia, mi bacia come se in questa stanza fossimo soli, attirandomi sempre più a se. Ma non ha fatto i conti con la scricciola seduta sul letto e che, vedendoci baciare, ha improvvisamente lasciando il tablet che le avevamo concesso di tenere per la sua ora giornaliera
"Ehi mamma lascia papà e tu papà lascia mamma" dice, infilandosi tra noi.
Io subito la prendo in braccio e le dico "amore mio. La mamma stava consolando il papà che è un po' triste e nervoso e soprattutto che non si vede per nulla bello". A quelle parole, lei, una piccola cimice di 3 anni, corruccia la sua fronte e dice "papà ma tu sei super fashion e poi quando sei in tv io mi innamoro di te. Oggi anche io andrò in tv. Tu ti innamorerai di me?"
Il mio Lino, con gli occhi lucidi fissati in quelli azzurri come i suoi della figlia, risponde "io mi innamoro di te ogni giorno, dal primo giorno. Non c'è bisogno della tv" e la attira a se per stringerla in un abbraccio stritolante."Dai Mia, andiamo. Raggiungiamo il papà" le dico, prima di chiudere definitivamente la porta della nostra stanza. Lino, più tranquillo, ci ha lasciate un'oretta fa. Adesso siamo io e mia figlia che raggiungiamo il teatro proprio difronte il nostro albergo.
"Mamma ma come fanno a non farti male i piedini?" Mi chiede Mia, notando le mie scarpe spropositatamente alte e che mi sto pentendo di aver scelto.
"Me lo chiedo anche io, mammina. Forza su, andiamo. Siamo un po' in ritardo"
Ho scelto un abito nero, con lo scollo a barchetta e con una gonna leggermente ampia.
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Bacon Family🥓👨👩👦
FanfictionLino, Anna, Mia... Bacon Family 🥓 Son tornata, son tornata perché avevano voglia loro di tornare. Prima di leggere questa storia, per chi ancora non conosce Lino e Anna, fate un salto su "Friendship", l'altra mia storia