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Il tragitto dal bar all’ospedale fu breve, circa dieci minuti o meno, ma a me sembrò lungo un’eternità. Ero dannatamente preoccupata per Niall, se gli fosse successo qualcosa di grave non so come avrei reagito. Probabilmente sarei andata a cercare lo stronzo che ha causato l’incidente e lo avrei ucciso con le mie mani, anche a costo di finire in un lurido carcere.

“Che fai Grace. Non scendi?” chiese Chris. Ero talmente immersa nei miei pensieri che nemmeno mi ero accorta dell’arrivo davanti all’ospedale. Scesi dalla moto e passai il casco al ragazzo al mio fianco e, senza aspettarlo, entrai correndo dentro la struttura bianca. Odiavo gli ospedali, avevo perso troppe persone a cui tenevo. Ospedale non era mai una parola buona, tranne per le nascite. Quelle sono un’eccezione.

Una volta dentro corsi all’accettazione, chiedendo di Niall.

“Niall Horan” dissi frettolosamente battendo le mani sul bancone. La donna seduta alla scrivania nemmeno mi degnò di uno sguardo così, più incazzata che mai, battei un altro pugno. Questa volta decisamente più forte di prima. “Devo vedere Niall Horan, cazzo” sbraitai attirando finalmente l’attenzione dell’infermiera.

“E’ una parente?” mi domandò battendo al computer qualcosa di a me sconosciuto.

“No. Non sono una parente. Ora, per favore, mi può dire dove cazzo è?” urlai ancora attirando l’attenzione di tutto il reparto. C’erano pazienti che mi guardavano con compassione e dottori che mi guardavano in shock.

“Mi dispiace. Ho ricevuto l’ordine di non far passare nessuno che non sia della famiglia” rispose la donna alzandosi dalla sedia e avviandosi chissà dove. La seguii.

“Ma io sono la sua ragazza. Beh, ex ragazza ma è lo stesso” la implorai. L’infermiera si girò e mi guardò torva, non credendomi.

“Si certo. Da quando è successo sono venute qui altre sei ragazze e una di loro diceva di essere sua moglie. Mi dispiace” disse poggiandomi una mano sulla spalla. Mi girai verso la direzione in cui ella aveva precedentemente indicato e con mio disgusto vidi che aveva detto la verità. Ma come fa una persona anche solo a poter dire una cazzata simile? Che mondo. Posso capire tutto, posso capire che siano spaventate e in ansia perché il loro idolo ha avuto un incidente ma cazzo, non possono inventarsi certe stronzate.

“Non sto scherzando. Sono davvero la sua ex ragazza” dissi scuotendo la testa e togliendo via le sue mani dalle mie spalle.

“Mi dispiace ragazzina” disse ancora una volta e poi entrò nell’ascensore. Mi sorrise debolmente prima che le porte si chiudessero. Sorridi a tua sorella, stronza.

“Fanculo” mormorai a me stessa, asciugandomi una lacrima solitaria che mi era appena scivolata sulla guancia.

Mi diressi nella sala d’attesa, dove avrei aspettato di avere sue notizie. Per nessuna ragione al mondo sarei andata via di quei senza sapere se stava bene.

“Allora?” chiese Chris. Imparai a riconoscere subito la sua voce, era profonda e roca al punto giusto. Sexy, oserei dire.

“Cosa?” domandai mettendomi le mani tra i capelli e sbuffando leggermente.

“Perché siamo qui?” mi domanda, questa volta più specifico, sedendosi al mio fianco e passandomi un braccio intorno al collo. Quel suo gesto mi confortò un minimo. Era incredibile come tutta la faccenda si era svolta. Avevamo scopato in un lurido bar e adesso ci trovavamo in ospedale per avere notizie del mio ragazzo. Ex. E lui mi stava consolando.

“Quando sono uscita dal locale una signora, o meglio ragazza, mi ha chiesto se ero al corrente dell’incidente di Niall” mi affrettai a spiegare e ormai troppo stanca, poggiai la testa sulla sua spalla.

Scandal || [n.h.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora