DEVIL MAY CRY

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Vergil x Kat

- E questo è tutto per oggi.- chiuse il libro Vergil.

  Come ogni lezione Kat non si era fatta sfuggire una singola sillaba di quello che aveva detto lui, non aveva perso uno sguardo diretto a lei, ed adesso era quasi triste che avessero finito di far lezione così presto. Si sa che Vergil aveva particolari riguardi nei confronti della ragazza, avendo trovato in lei grandi doti magiche e una capacità di apprendimento superiore a chiunque altro, infatti ogni giorno le dedicava qualche ora per aiutarla a migliorare le sue qualità magiche. E a lei questo faceva piacere: aveva fatto fatica ad ambientarsi nell' "Ordine" e Vergil fu proprio la persona che la trovò e che le diede una possibilità di vita nuova, oltre che la persona con cui si trovava meglio e aveva un legame migliore. Un legame che avrebbe definito asimmetrico, lei si sentiva più legata a lui di quanto lui si sentiva legato a lei, anche se passavano un discreto numero di ore assieme, in quanto lei lo aiutava in numerose faccende semplici, ma le conversazioni erano molto limitate e il distaccamento tra i due era notevole. Le occasioni in cui aveva visto Vergil sorridere si potevano contare sulle dita di una mano, sempre freddo e riservato, eppure quando le rivolgeva la parola c'era qualcosa che le faceva capire che sotto quello scudo irremovibile e serioso vi era di più.  Il rispetto che c'era tra i due era notevole, un'altra connotazione degna di stima, oltre al sangue freddo e ai nervi saldi dell'uomo. Ma Kat non provava solo stima nei confronti di Vergil, bensì qualcosa di piu, qualcosa che non era ancora riuscita a confessare, qualcosa che non era sicura di voler confessare, eppure quel giorno si sentiva così sicura di sé, in grado di farlo, aspettava solo l'occasione giusta.

E quale occasione più giusta di un contatto casuale delle mani mentre si stavano passando un libro? La reazione della ragazza però fu diversa da quanto pianificato, infatti il suo cuore aumentò i battiti improvvisamente e il suo volto si colorò porpora, lasciando andare Vergil senza aver proferito parola. Si sentiva così sciocca.

Rimase per un po' nella biblioteca poi si smosse e decise di uscire a fare una passeggiata per svagare la mente. Prima però doveva chiedere il consenso a Vergil, magari doveva svolgere alcune manisioni particolari o alcuni incarichi importanti; invece no, alla sua domanda lui rispose annuendo e accenando ad un verso di assenso, mentre era attento ad elaborare dati su un computer.

La realtà purtroppo era triste come quel paesaggio grigio ed invernale che presentava la città in quella stagione, lei non era degna neanche di uno sguardo, era una persona comunque come quelle che passeggiavano lì intorno.

Ad interrompere la sua fitta rete di pensieri fu un forte botto seguito dal rumore di vetri infranti e un urlo. Si diresse immediatamente nella direzione dove aveva sentito il frastuono e si trovò davanti un pazzo che stava seminando il panico sfasciando cose con un martello di ferro ed un pugnale. Non sembravano esserci feriti, la gente dei negozi accanto stavano scappando, quindi decise di agire.

Tirò fuori dal suo zainetto una bomboletta e si fece notare dal criminale, il quale però fu più veloce di lei e tentò di colpirla al volto con la lama del coltello; Kat per difendersi si parò con la mano, ricavandoci un piccolo taglio e la bomboletta per terra a pochi metri dai suoi piedi. Era spaventata e del tutto in preda al panico, non aveva possibilità di attaccare, quindi si girò di schiena nel momento in cui il maniaco afferrò l'arma pesante e incassò un colpo in piena scapola, scaraventandola del tutto per terra.

Quel colpo le aveva come minimo frantumato buona parte della spalla sinistra e ora stava piangendo dal dolore; non riusciva ad alzarsi e faceva fatica a respirare, la cassa toracica faceva fatica ad allargarsi sotto quel corpo debole e tumefatto d'ossa infrante. Dinanzi a sé vedeva solo le braccia buttate in avanti che avevano ceduto al peso, distingueva il suo sangue che bagnava l'asfalto tiepido che si stava preparando alla pioggia; non vedeva nemmeno il suo carnefice e non si sarebbe riuscita a girare neanche volendo, quindi non le rimaneva che aspettare la sua fine.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 24, 2015 ⏰

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