Restare o scappare

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In torno a me non c'era altro che il buio, l'unica cosa che potei sentire, oltre a quel silenzio fin troppo irreale, il freddo del metallo di quella maledetta e disgustosa cella; strinsi con forza le braccia e gridai a pieni polmoni, ma non uscii nessun suono e poi, una voce molto rocca e fastidiosa che disse: <E tutto inutile, da questo luogo non potrai scappare, ormai sei una nostra proprietà!> e li, scoppiai e tentai di trovare una via di fuga. Corsi per non so quanto, con solo l'intenzione di distruggere quella parete, ma nulla solo quelle parole di quei medici, risuonarono nella mia mente all'infinito; fermando di colpo, caddi in ginocchio e piansi per la disperazione e gridai di lasciarmi andare.

Colpendo il pavimento, senti la sensazione di qualcuno che appoggiò una mano sulla testa e, in quel occasione mi venne in mente uno dei medici e infatti, alzando la testa, davanti a me notai un individuo completamente in nero, l'unica cosa che potei notare furono il suo sorriso e i suoi occhi viola, anche se per me, in quel occasione sembrarono rossi. Lo fissai per un attimo e poi, con rabbia lo colpì dritto al suo stomaco, così riuscii ad allontanarlo e in quel occasione, si aprii una porta e prima che svanisse tentai di raggiungerla; quel individuo sparii subito dopo il colpo e la porta, stava per sparire e io non volevo rimanere lì, quindi corsi e quando la mano tocco la maniglia quella scomparve davanti ai miei occhi e caddi di nuovo, su quel pavimento metallico e li gridai così forte da poter sentire la mia gola farmi male.

Aprendo gli occhi mi alzai di colpo, non ero più nella foresta, ma in un salone di una casa che può dar l'impressione di essere abbandonata poi, vicino al divano in cui ero sdraiata notai il lupo che sembro dormire, infatti tenta subito di cercare l'uscita quando sentii la sua voce che disse: <Non ti conviene uscire da questa casa, dopo tutto qui sei al sicuro rispetto a fuori!>; rimanendo ferma strinsi i pugni, ormai lo posso considerare come un tic nervoso e chiesi: <Perché dovrei farlo, dammi un motivo per cui dovrei fidarmi delle tue parole, dopo tutto può mentire come tutti gli altri> e lui, avvicinandosi a me rispose: <Qui ti sbagli piccoletta, tra tutti noi nessuno tradirebbe un amico per lasciarlo in balia di quei medici da strapazzo, infondo alcuni di noi sono finiti delle loro mani e di sicuro non vogliono tornarci> e mettendosi davanti a me aggiunse: <Quindi ti conviene rimane qui finché non recuperi l'energia, anche se non ti piace l'idea, inoltre da questo posto sarà difficile scappare>. Cosa dovevo fare, fidarmi di quel lupo o scappare e rischiare di finire catturata, due opzione di cui non sopporto; sospirando un paio di volte, decisi di sedermi su quel divano e vedere cosa fare i prossimi giorni, Diablo sembro sorridere e sdraiandosi vicino disse: <Hai preso la decisione giusta> e io sbuffai contrariata gli diedi le spalle, lui rise sapendo molto bene che prima o poi sarei riuscita a fidarmi di loro.

Il mattino successivo, quei tre ragazzi che incontrai prima, uscirono dalle loro stanze e passando in quel salone, con la coda dell'occhio, notarono me davanti ad una finestra; Ray con felicità si avvicino per chiedere come stavo, ma venne fermato subito dal lupo che gli disse di evitare infondo non riuscivo ancora a fidarmi, lui sbuffo pensando che Diablo fosse riuscito a tranquillizzarmi e invece, ho dimostrato di essere più testarda di quanto pensasse. Gli altri due ragazzi, presero il loro amico e lo trascinarono via; in quel giorno notai molti ragazzi, oltre ai tre incontrati in precedenza, una in particolare non seppi cosa fosse, il suo aspetto è quella di una bambola da marionettista almeno credo poi, ci fu l'uomo che stranamente il suo aspetto e i suoi occhi viola, ricordano l'individuo che sognai e in più, da lui provai la sensazione di qualcuno con cui e meglio star alla larga.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 24, 2021 ⏰

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