1

34 4 4
                                    

Mi affrettai ad afferrare il telefono di casa, non appena squillò. "Pronto?" "Salve, vorrei parlare con la signora Miller" Dall'altro capo del telefono, una voce squillante ed esuberante si fece sentire. Portai una mano sul microfono del telefono, coprendolo. "Mamma, è per te" Sussurrai portando il telefono nelle mani di mia madre. "Salve, sono la signora Miller, come posso aiutarla?" Domandò la donna difronte a me. Restai ferma ad osservare mia madre parlare al telefono, ero curiosa. "Santo cielo, sono mortificata! Arrivo subito" Mia madre si portò una mano alla bocca, sorpresa, per poi mettere giù il telefono. "Che succede?" Domandai confusa. "Tuo fratello si è già cacciato nei guai! Primo giorno e già siamo arrivati alle risse!" Urlò lei infuriata.

"Preparati, vieni con me" Impose, mentre prendeva il cappotto. "Cosa? Perché?!" Domandai confusa, cosa c'entravo io con Lewis? Non avevo alcuna intenzione di uscire di casa, d'altronde l'indomani sarebbe stato il primo giorno di scuola, mi sarei dovuta preparare mentalmente. "Così potrai conoscere la tua nuova scuola, e la preside" Concluse, infilandosi le scarpe. Frettolosamente infilai una felpa e raccolsi i miei capelli ricci in una coda di cavallo. Sbuffai, infilai scarpe e cappotto, e seguii mia madre fuori casa.

Domani avrei iniziato il liceo, alla N.Y. High School, la stessa che frequentava mio fratello. Tutti gli studenti dal secondo anno in poi, avrebbero iniziato oggi la scuola, mentre i nuovi studenti, quelli di prima come me, avrebbero iniziato il giorno dopo. Entrai nell'auto di mia madre, che senza pensarci due volte cominciò a guidare a tutta velocità. Potevo vedere la sua rabbia concentrarsi nelle mani, che premevano forte contro il volante. Lewis era al terzo anno, aveva un bel gruppetto di amici, una ragazza popolare ed era il co-capitano della squadra di football. Lui si che aveva una bella vita, eppure non faceva altro che cacciarsi nei guai.

Arrivammo finalmente alla scuola che avrei frequentato per i successivi cinque anni, scendemmo dall'auto ed entrammo nell'edificio. Passeggiammo tranquillamente per i corridoi affollati, o meglio, io ero tranquilla, potevo intravedere il fumo uscire dalle orecchie di mia madre. Entrammo nell'ufficio della preside, dove trovammo Lewis col volto sanguinante, seduto accanto ad un altro ragazzo. La preside era seduta difronte ai genitori del ragazzo a me sconosciuto, mentre accanto c'erano due sedie vuote, destinate a me e mia madre. Non avevo la più pallida idea del perché mi trovassi lì, ma il silenzio che seguì per i successivi due minuti creò parecchia tensione nella stanza.

Mi voltai verso mio fratello, che era seduto dietro di me, lo vidi roteare gli occhi al cielo e sorrisi divertita da quell'espressione. Portai poi lo sguardo sul moro seduto accanto a mio fratello, aveva i capelli scuri, alla DiCaprio, che facevano un perfetto contrasto con i suoi occhi color ghiaccio. Aveva un labbro sanguinante, e teneva lo sguardo annoiato fisso nel vuoto.
"Bene, signori" Iniziò la preside, rivolgendosi a mia madre ed ai genitori del ragazzo. "Un collaboratore scolastico ha sorpreso i due ragazzi in una rissa, nel bel mezzo delle lezioni scolastiche" Continuò la donna dai lunghi capelli grigi. "La motivazione?" Domandò la madre del ragazzo, lanciandogli uno sguardo omicida. Mi trattenni dal ridere, non ero affatto brava nel restare seria durante queste situazioni. "Pare che il signor Miller abbia sferrato per primo un pugno sul signor Collins, e purtroppo non sono al corrente della motivazione. Se volete chiederla ai vostri figli..." Incitò la donna a far parlare i ragazzi.

"Si è reputato 'capitano della squadra di football'" Ringhiò Lewis, furioso. "Qual è il problema?" Chiese il padre del ragazzo. "È il co-capitano" Precisò mio fratello. Roteai gli occhi al cielo per la futile motivazione della rissa tra i due, poi portai lo sguardo curioso sul ragazzo. Non appena i nostri sguardi si incrociarono, immediatamente distolsi il mio.
Che.imbarazzo.

Continuarono a discutere per qualche tempo, finché la preside decise di assolvere i ragazzi, dato il primo giorno. Uscimmo dall'ufficio della preside, e mia madre immediatamente afferrò il mio polso, facendomi girare verso di lei. "Tesoro fa un giro per la scuola, così domani sarai preparata. Torna a casa con Lewis, e non fate tardi!" Ordinò mia madre, prima di uscire dalla scuola e abbandonarmi a quegli studenti.

With bated breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora