PREMESSA

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Sono quasi convinto che non riuscite ancora a capire, seppur sforzandovi, il perché di questa mia follia.
Scrivere un libro di una storia, estratta stranamente da un vecchio film degli anni '90 già visto e rivisto da decenni, e della quale se ne conosce perfettamente anche il triste epilogo.
Vorrei potervi rispondere, ma non lo farò, perché soltanto se avrete la capacità e la forza di rincorrermi potrete acciuffarmi, e magari chissà, forse anche uccidermi.
Nemmeno io vi sto rubando nulla, esattamente come
" Richetto" sto soltanto tentando di fare qualcosa che magari non è in perfetta linea con l'ordinario, ma nessuno di voi può permettersi di giudicarmi, o addirittura sentenziarmi, proprio come quel poliziotto che alla fine lo ha ucciso.
Se dopo la lunga corsa affannosa, avrete il buon senso di fermarvi, magari potrò anche decidere di confessare tutto e lasciarmi condurre dove merito.
Perché come scrisse in una sua canzone Fabrizio Moro:
"Pensa, prima di sparare, pensa prima di dire, di giudicare, prova a pensare che puoi decidere tu..."

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