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MATTHEO'S POV
Me ne ero andato dalla festa. Avrei voluto quel bacio più di qualsiasi altra cosa. Quando eravamo così vicini mi sentivo come se fossi una calamita attratta da lei. Ogni millimetro in meno che ci separava, aumentava la forza che mi tirava a lei ma non potevo baciarla. Non sarei riuscito a lasciarla più se avessi commesso quel gesto. Non avevo mai provato la sensazione che ho sentito espandersi nel mio corpo dopo che me ne sono andato. Non saprei nemmeno nominare quella sensazione. Era qualcosa di nuovo per me e ne avevo immensamente paura.
GIULIA'S POV
Verso le due la festa finì e me ne andai in camera. Non parlai ne con Pansy ne con Astoria. Mi misi il pigiama, mi struccai e mi buttai nel letto anche sapendo che non sarei riuscita a dormire. Continuavo a pensare e pensare e pensare. Non riuscivo a togliermi dalla testa il suo volto a pochi centimetri dal mio.

Era passata un'ora, erano le quattro e iniziavo ad avere fame. Mi alzai, presi una felpa di Draco e uscii di camera, dirigendomi verso la cucina. In giro non c'era nessuno, nemmeno i prefetti. Entrai in cucina e presi qualche pacchetto di caramelle felice come una bimba che trova il suo tesoro. Una volta finito di mangiarle non sapevo dove andare ma sapevo che non volevo tornare nei dormitori quindi andai un po' in giro e poi mi ricordai. Avevo origliato l'anno scorso una conversazione del Golden Trio che parlava di una certa piscina naturale nei sotterranei. Non sapevo com'era ma decisi di andare a vedere. Camminai mezz'ora e mi persi qualche volta ma finalmente arrivai alla porta. Mi accorsi che era più vicina alla sala comune serpeverde di quanto pensassi.
C'era una porticina di legno che si mimetizzava con il muro. Entrai e rimasi senza parole: c'era una specie di grotta con una piscina di roccia naturale e dell'acqua all'interno. Sembrava molto calda e intorno c'erano vari faretti che illuminavano l'ambiente con una luce soffusa.

 Sembrava molto calda e intorno c'erano vari faretti che illuminavano l'ambiente con una luce soffusa

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Non avevo il costume e quindi feci il bagno semplicemente con la maglia e le mutandine. Ripiegai la felpa e la appoggiai delicatamente su una roccia e lentamente mi immersi in acqua; era davvero una sensazione fantastica. Iniziai a fare qualche vasca finché non sentii la porta aprirsi. Presi tutto il coraggio che avevo e mi avvicinai al bordo della piscina per vedere chi fosse. Quando lo vidi non sapevo se fossi sollevata o meno. Mi osservò e fece correre i suoi occhi su e giù per il mio corpo immerso in acqua. Nel mentre si tolse la maglia rimanendo in pantaloni sotto i quali aveva il costume. Andò su una roccia più alta e si tuffò con una grazia che non avrei mai pensato, il figlio del Signore Oscuro,  possedesse . Riemerse e lo guardai mentre tirava indietro i suoi ricci ormai bagnati. Si girò verso di me e di nuovo fece scivolare i suoi occhi sul mio corpo e successivamente li posò sulle mie labbra. Senza dire una parola mi si avvicinò lentamente fissando continuamente le mie labbra e poi i miei occhi. Non mi mossi. Non volevo andarmene. Volevo sentirlo vicino. Volevo rivedere il suo volto vicino al mio.

Era ormai a pochi centimetri dal mio viso quando senza accorgermene avevo già le sue labbra sulle mie. Erano morbide e avevano un buon sapore. Appoggiò la sua mano sul mio fianco. Prima una e poi l'altra. Gli misi le mani nei capelli mentre mi chiedeva l'accesso con la lingua. Non avevo più il potere di decidere i miei movimenti e glielo concessi. Nel mentre le sue mani vagavano sul mio corpo tirandomi sempre verso di lui. A un certo punto mi prese in braccio e si avvicinò al bordo. Il contatto della mia schiena sulla roccia fredda mi fece venire i brividi. Sentivo che era bisognoso di me e ne ebbi la conferma quando mise la sua mano sotto il tessuto della mia maglietta fradicia. Iniziò a sfilarla lentamente fino a toglierla del tutto. Non sapevo cosa stessi facendo ma di sicuro non volevo fermarmi. Fece scendere una mano e spostò leggermente le mie mutandine.
IO: aspetta
MATTHEO: che c'è?
IO: sono vergine
Vidi un sorriso pieno di malizia comparire sul suo volto ma non feci in tempo ad ammirarlo che di nuovo fiondò le sue labbra sulle mie. Riportò la sua mano vicino alle mie mutandine che spostò leggermente. Non feci in tempo a capire cosa stesse succedendo che infilò due dita dentro me. Gemetti leggermente nella sua bocca, il che lo fece eccitare, e non poco. Aumentò il ritmo.
IO: T-theo s-sto per ve- venire
MATTHEO: non ancora
Usci dal mio corpo e si tirò via il costume e senza avvisarmi entrò in me. Provai un po' di dolore che si trasformò in piacere non appena iniziò a spingere. Continuò a dare spinte e io gemetti dal piacere per ognuna di esse. Iniziò a baciarmi il collo, lasciandomi grandi chiazze violacee.
IO: t-theo
Gemetti.
IO: s-sto per ve-nire
MATTHEO: e per chi vorresti venire?
IO: p-per te
MATTHEO: non ho ca-pito
Ormai ansimava anche lui
IO: per te Mattheo
Quasi urlai nel momento in cui venimmo entrambi.
Le mie gambe tremavano, e non poco. Mattheo uscì dalla piscina, provai a seguirlo ma non ci riuscii per via delle gambe tremanti. Mi portò fuori, mi mise la felpa e mi prese in braccio, riportandomi in camera mia. Quando entrai ovviamente c'erano Pansy e Astoria che dormivano. Mattheo mi appoggiò sul letto.
MATTHEO: ciao
Disse uscendo dalla camera.
Erano ormai le 5 e mezza di mattino quindi non ebbi il tempo di pensare all'accaduto che mi addormentai.

𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑟𝑎||𝑚𝑎𝑡𝑡ℎ𝑒𝑜 𝑟𝑖𝑑𝑑𝑙𝑒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora