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Minho era appoggiato alla quercia della scuola, la stessa quercia che ospitava sotto ai propri rami anche la panchina dove Jisung e Felix erano soliti incontrarsi.

L'australiano fu il primo ad arrivare, si sedette sulla panca e aspettò. Nel mentre era concentrato a mandare messaggi contenenti esclusivamente cuori al suo ragazzo. Jisung arrivó qualche minuto dopo.

"Scusa, ero in bagno, questa scuola é enorme, non mi sono ancora orientato perfettamente."

"Jisung, sei arrivato solo da tre mesi, mi sembra ovvio che non ti sei ancora ambientato del tutto." Felix era sempre pronto a confortare l'amico anche se spesso sembrava sarcastico.

"Tu sei il ragazzo che mi ha colpito l'altro giorno in corridoio." disse Minho, alzandosi dalla quercia e avvicinandosi alla panchina.

"Non l'ha fatto apposta, se vuoi delle stupide scuse le riceverai ma poi finiamola qui." disse Jisung che stava giá iniziando a scaldarsi.

"Tu non c'entri. Fammi parlare con il diretto interessato."

"Felix non é una cattiva persona, sarà inciampato, non tirarla troppo sulle lunghe perché non siamo delle ragazzine che ti andiamo dietro come dei cagnolini obbedienti solo perché sei figo."

"Quindi mi reputi figo?" disse il maggiore avvicinandosi minacciosamente al viso del ragazzo.

"Si. Ma questo non ti da il diritto di trattare male la gente."

"Sto solo mettendo in chiaro la situazione."

"Quale sarebbe questa situazione? Non riesci a superare che un ragazzo é inciampato, ti ha colpito per sbaglio e non avendoti chiesto scusa la tua reputazione da maschio alfa é rovinata fino alla fine dei tuoi giorni?" Jisung si stava divertendo, non si divertiva da tempo.

"Lascia stare." Minho era irritato da quel ragazzo ma allo stesso tempo sembrava incuriosito.

Nessuno dei due però si aspettava di ritrovarsi allo stesso tavolo a cenare assieme quella stessa sera.

broken // minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora