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I due ragazzi erano pronti, cosí come i loro genitori.

"Sii gentile e non fare lo scontroso." disse il padre di Minho al sottoscritto per poi dargli un pacca leggera su una spalla.

Quando tutti e quattro furono al ristorante il padre del maggiore chiamò la madre del minore.

Ci volle qualche minuto per capire dove riunirsi ma quando la madre capí la posizione esatta la raggiunse senza esitazione.

Minho alzó lo sguardo e incontró quello del minore.

Ebbe un sussulto al cuore, in cuor suo aveva capito quello che provava. Aveva visto quel ragazzo solo una volta e ci aveva perfino discusso ma non riusciva a rimanere indifferente alla sua vista.

Il suo cuore batteva a una velocità disumana, il cervello non ragionava più poiché l'unica cosa a cui riusciva a pensare erano le labbra del minore appoggiate alle sue ma non poteva dimostrarlo. Doveva mantenere l'aria da strafottente distaccato per non essere ferito di nuovo.

"Vi conoscete?" Chiesero i due genitori contemporaneamente.

"Si."

"No."


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