Capitolo 2

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Fuori dal pub c'è Luke, si è preso un momentino per fumare velocemente ma ora deve tornare dentro.
Lo fermo per chiedergli una sigaretta.
Me ne lascia tre. Che gentile.
<<Ehy, fammi uno dei tuoi bei sorrisi, non mi piace vederti triste>> mi dice guardandomi negli occhi.
Gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia per ringraziarlo: è sempre così gentile con me.

Mi accendo la sigaretta e inizio ad aspirare nervosamente.
Ma chi si crede di essere? Si, ho capito che è un gran figone, però questo non gli dà il diritto di trattare così la gente.
Non devo starci male per ciò che mi ha detto, è solo un idiota.
Un idiota molto figo, ma pur sempre un idiota.
Solo perché madre natura è stata molto generosa con lui non significa che può trattarmi così.

<<Ma ti sei offesa?>> sento una voce alle mie spalle.
Mi giro per guardarlo, so che è lui. Lo riconosco dalla voce. Ha una voce davvero troppo sexy.
Mi ritrovo davanti a due occhi azzurri.
Ho sempre avuto un debole per gli occhi azzurri e i suoi sono incredibilmente belli.
Però sembrano di ghiaccio, freddo e impenetrabili. Eppure potrei guardare questi occhi per ore.

Mi ricordo che mi ha aveva fatto una domanda e mi rendo conto che io sono ancora qui a fissarlo come se vedessi il sole per la prima volta.
Cerco di riprendermi alla svelta e pensare a cosa rispondergli.
<<No, a dire la verità no. Non mi interessa minimamente il giudizio di una persona di cui non conosco neanche il nome e non spreco di certo energie per restare offesa con qualcuno di cui non me ne può fregar di meno. >> e non voglio neanche conoscerlo, non voglio sapere come si chiama e non voglio affezionarmi a lui perché mi rendo conto fin da subito che è pericoloso stare vicino ad una persona così.
<<Mi chiamo Austin. Certo che hai proprio un bel caratterino, eh.>>
<<Hmm già, grazie Austin. Io lo prendo come un complimento. Passa una buona serata!>> faccio per allontanarmi mentre gli sorrido.
<<Ehm...credo di non aver sentito il tuo nome, però...>> mi ferma lui prima che possa fare un passo.
<<Non è che non l'hai sentito. Non te l'ho proprio detto.>> gli faccio l'occhiolino e mi dirigo verso casa.
Mi piacerebbe vedere la sua espressione in questo momento, ma non gli darò la soddisfazione di girarmi.
Prendo il cellulare dalla tasca e scrivo a Laura che non mi sento tanto bene e che ho deciso di andare a casa.

Non ho voglia di tornare subito a casa, ho bisogno di fare una passeggiata.
Nonostante io odi ammetterlo, non riesco a non pensare ad Austin.
Il fatto è che ho una sensazione strana, come se dovessi ricordare una cosa che proprio non mi viene in mente.
Mi sembra di conoscerlo ma non riesco proprio a capire dove l'ho già incontrato.
Se l'avessi visto prima d'ora di sicuro me ne ricorderei.
E allora da dove diamine lo conosco?

Sto iniziando ad avere freddo perciò decido di andare a casa.
Non vedo l'ora di mettermi sotto le mie coperte al caldo e farmi una bella dormita.
Non so perché ma questa serata mi ha stancata proprio. Eppure sono stata fuori così poco, di solito prima delle 5 di mattina non ci torno a casa.

Salgo velocemente le scale: non uso l'ascensore da anni ormai, le scale mi aiutano a mantenermi in forma.

Qualche anno fa ero decisamente grassa, mi facevo schifo da sola. Ero enorme.
Le amiche mi dicevano che non era proprio così. Che si, avevo un po' di ciccia, ma non ero proprio grassa.
Ma probabilmente lo dicevano solo per gentilezza, io allo specchio mi vedevo più che bene, ed ero decisamente grassa.
Questa cosa mi aveva buttato giù di morale per molto tempo. Mi vedevo sempre inadeguata in tutto.
Mi sentivo una cogliona in tutto quello che facevo, ed ero brutta e inguardabile, a mio avviso.
Dopo un po' mi ero decisa seriamente a buttare giù peso, mi ero iscritta in palestra e avevo iniziato a mangiare molto meno.
Invece di prendere il pullman me la facevo a piedi.
Dopo tanta fatica sono riuscita ad arrivare a piacermi un po' di più, almeno per quanto riguarda il fisico, perché la faccia purtroppo è sempre questa.

Arrivata al quinto piano, apro la porta e mi fiondo in casa.
Mi tolgo la giacca e mi dirigo verso la camera da letto. Non passo per il bagno per struccarmi: non ho proprio voglia di vedere il mio riflesso nello specchio.
Mi infilo nel mio pigiamone rosa con i cuoricini e mi metto sotto le coperte con l'mp3 in mano.
Adoro addormentarmi ascoltando musica, è una cosa che mi rilassa molto.

Ma non riesco proprio ad addormentarmi.
Da dove diamine lo conosco?
Perché ho questa sensazione strana?

Oh, e basta pensare a lui! Devo dormire, dannazione!
Mi addormento.
E sogno degli occhi, occhi azzurri che sembrano ghiaccio. Occhi bellissimi.

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