Prologo

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(Attenzione, qualche avvertimento prima di iniziare la storia:
- i fatti sono narrati in un altro mondo in cui non c'è il coronavirus, dato che la storia sarà ambientata nel 2020
- saranno presenti diversi dialoghi in romanaccio
- la storia è basta su fatti interamente inventati da me)

Roma, 2007.
"Vaiii, prendi la palla che facciamo due tiri!"
"Va bene vado a chiederla alla maestra, aspettami qui!"
Le urla dei bambini risuonano da ogni parte, è sempre così al Torrino. Siamo in un quartiere di periferia poco distante dall'Eur, luogo storico per eccellenza, come tutti voi sapete pianificato e fortemente voluto da Mussolini. Nell'asilo le maestre tentano in tutti i modi di tenere a freno questi bambini, ma è tremendamente difficile. Sono tutti degli uragani impazziti che corrono e saltano da una parte all'altra. E poi ci sono due bambine che giocano e palleggiano con il super Santos.
"Vai Ali, fammi un bel colpo come sai fare"
"Va bene auri, però devi essere brava a prenderla, te la lancerò piano".
Alice e Aurora sono due bambine che tra poco compiranno 4 anni e sono due vulcani. Alice è sicuramente la più estroversa tra le due, è molto gentile e spesso aiuta gli altri a risolvere i tipici problemi tra bambini tipo chi ha rubato la merenda, voglio stare al banco vicino al mio migliore amico etc... È sicuramente la più carina della classe, pensate che tutti i maschietti hanno una cottarella per lei e le offrono sempre un fiore per conquistarla. Alice le accetta sempre con un sorriso smagliante, anche se in realtà non trova molto carini i suoi compagni di classe.
Aurora invece è il contrario, molto introversa, parla poco e ha davvero pochi amici. Oltre ad Alice ha Alessio, uno dei suoi migliori amici nonché vicino di casa e Giulia, una sua carissima amica anche lei piuttosto introversa. Inoltre la piccola Rora non ha una situazione familiare semplice, i suoi genitori avevano divorziato e suo padre aveva portato via i suoi 2 fratelli, lasciando così Aurora solo nelle mani della madre. Alice ha preso a cuore la situazione di Aurora e sono diventate subito amiche. Molto spesso però la piccola non crede di meritare l'amicizia della coetanea, per il semplice fatto che non si ritiene una bella persona e ha poca autostima. Inoltre altri bambini cercano sempre di sminuirla e di prenderla in giro.
"ei tu,ridammi la palla, non vedi che stavamo giocando io e Ali?"
"Tu non meriti di giocare con la palla  sei una bambina brutta, noi bambini belli possiamo giocare"
"Sei un bambino cattivo, ridai immediatamente la palla alla mia amichetta!"
"Ma tu sei una bella bambina, perché non vieni a giocare con noi che siamo tutti belli"
"preferisco 100 volte giocare con una mia amica che venire con un gruppo di bambini cattivi, siate più gentili la prossima volta!"

"Grazie Ali, mi difendi sempre..."
"Non ti preoccupare rora, io sono sempre dalla tua parte, quei bambini cattivi non sanno nemmeno cosa si perdono."
"Ma hanno ragione, tu sei una bambina bella e io no. Non meriti di stare con una bambina brutta e cattiva come me"
"Ma che dici! Per me tu sei molto più bella di loro, sei bella dentro! Questo è l'importante. Poi a me di un bambino bello non mi importa, quando ho te sto benissimo così!

Ad Aurora quelle parole colpirono a fondo. Era davvero fortunata ad avere un'amica come Alice, anche se pensava che lei fosse sua amica solo perché le faceva pena.

Intanto, qualche metro più avanti , ci sono le mamme di Aurora e Alice che chiacchierano.
"Sai Cristina, penso che a volte la vita con me sia stata parecchio stronza..."

"Dai Serena, non dire così. Anche io ho dovuto affrontare un divorzio, ma alla fine è stato meglio così, i miei figli stanno molto meglio."

ανδρεία - il coraggio di essere se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora