πάθος (affetto)

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Pov's Alice
Avete presente quella sensazione di paura angosciante, che quasi vi smorza nella sua presa e non vi fa respirare? Ecco, forse se l'avete presente potrete capirmi.
Oggi mi devo ufficialmente presentare alla mia nuova classe, quella con cui passerò gli ultimi due anni del liceo, gli anni migliori della nostra vita, così dicevano.

Bah.

Effettivamente quando vivevo ancora nella mia vecchia città avevo un gruppo inseparabile composto da me e altre 3 ragazze, tutte meravigliose. Mi ero divertita un casino con loro e mi mancano tanto.
Ah scusate, non mi sono presentata.
Mi chiamo Alice, ho 17 anni e per tanti anni ho vissuto a Milano, dove ho la maggior parte dei miei ricordi felici.
Mi ricordo che da piccola vivevo a Roma, ma poi i miei si sono separati e ho vissuto a Milano con mia madre e i suoi innumerevoli compagni che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Sono una ragazza abbastanza estroversa, simpatica e disponibile per tutti. In effetti questo mio carattere piuttosto aperto mi ha aiutata a fare amicizia dopo che ho cambiato città.
Degli anni delle elementari non ricordo molto, giusto che avevo una classe abbastanza simpatica e i bambini mi stavano tutti dietro. Chissà perché.
Poi gli anni delle medie.
I più brutti della mia vita.

Ho subito bullismo dal primo al terzo anno, purtroppo in quegli anni avevo preso molti chili, poi l'apparecchio e gli occhiali non mi hanno aiutata. Posso ancora ricordare tutti gli insulti, le prese in giro e l'odio che i miei compagni mi riversavano addosso, solo a pensarci mi viene ancora fa piangere. Il bullismo è merda e basta.
Se penso che ci sono tantissimi ragazzi che hanno vissuto la mia stessa situazione e si sono suicidati mi viene da star male. Perché bisogna fare così male alle persone? Perché non si può voler bene a una persona e bisogna per forza odiarla?

Scusate, ma quando si parla di questo argomento divento una iena.

L'unica luce in fondo al tunnel sono state le mie 3 migliori amiche del periodo: Sofia, Matilde e Ginevra. Loro mi hanno letteralmente salvata, mi hanno voluto bene e non mi hanno mai giudicata anzi, mi hanno sempre detto che sono una persona bellissima e devo avere autostima perché ho un gran carattere. L'autostima è un qualcosa che non conosco, quegli anni delle medie hanno distrutto ogni mio piacere del corpo e ora è molto difficile ricostruirlo. Ma ci sto provando. Eccome se ci sto provando.

E poi i primi 3 anni delle superiori, un periodo meraviglioso con persone altrettanto meravigliose. Ho frequentato il liceo classico Manzoni, uno dei più importanti di Milano, e per la prima volta non mi sentivo di troppo. La mia classe era composta da 23 persone che mi hanno accolta e mi hanno insegnato il significato di vera amicizia e unità. Quasi non ci credevo.

Ero talmente abituata al dolore e all'odio che non avevo più speranze nella mia generazione, per questo mi sono rifugiata in mezzo agli adulti. Non tutti però.

I compagni che mia madre ha avuto dopo la fine del matrimonio con mio padre non sono stati il massimo, molti di loro stavano con la mamma soltanto perché è abbastanza benestante, poi appena potevano la lasciavano. Forse ero anche io il problema. Forse io ero davvero di troppo in quei tempi.

Se l'orgoglio delle persone si suicidasse (come dice Gemitaiz in "La ballata del dubbio pt.2) forse saremmo più in grado di comunicare e non ci soffermeremmo sull'estetica di una persona, ma sui sentimenti e sulla dolcezza dell'animo.

Boh.

Fatto sta che in quegli anni ho fatto molte esperienze e sono cresciuta notevolmente, inoltre anche il mio bagaglio culturale si è elevato. La prima gita con la scuola, le prime vacanze con gli amici, la spensieratezza, beccarsi alle 10 della sera sotto casa con le mie amiche e sbronzarsi. (Ok, questo forse poteva essere tralasciato)

ανδρεία - il coraggio di essere se stessiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora