Guardavo in trance il fondo del mio calice di champagne, che mi era stato porto pochi minuti prima, sul quale le ultime goccioline del costoso liquido giallognolo si depositavano dopo essere scivolate dai bordi.
Mia madre aveva provveduto ad informarmi nel corso della serata che, lo champagne che stavo trangugiando, era nientemeno che un Dom Pérignon dei primi del duemila. Non provai nemmeno a immaginare, in seguito a tale rivelazione, quanto avessero speso solo per avere sufficienti bottiglie per tutti gli invitati.
«Ho bisogno di una boccata d'aria, con permesso.» Mi allontanai con un sorriso tirato da mio padre e i suoi amici che ripresero a parlare tranquillamente, mentre io attraversavo l'ingresso e il salone per trovare un angolo di quella casa in cui si potesse respirare.
Mi concentrai sul rumore dei miei tacchi contro il marmo del pavimento, quasi impercettibile nonostante il chiacchiericcio degli ospiti e la musica d'ambiente fossero estremamente ridotti.
Mi fermai a salutare educatamente alcuni amici di famiglia o conoscenti dei miei genitori che si erano miracolosamente accorti della mia figura fuggente in mezzo a tutte quelle persone.
«Sei diventata una bellissima giovane donna, Charlotte. Vado a fare i complimenti a tua madre.» La donna quasi anziana, di cui non ricordavo minimamente il nome, che mi aveva fermato appena pochi istanti prima, si dileguò in un attimo.
Ripresi così la mia fuga, cercando di allontanarmi il prima possibile da tutte quelle persone. Mi intrufolai nella cucina, gremita di addetti al catering che correvano da un lato all'altro della stanza.
Non ci voleva un genio per capire che erano particolarmente indaffarati. Passi lunghi e veloci, il leggero fiatone, l'agilità mentre si scambiavano piatti, bottiglie e bicchieri. Probabilmente anche loro erano al corrente che la serata non sarebbe finita presto.
Mi avviai verso la piccola anticamera annessa alla cucina, schivando come meglio riuscivo i vassoi stracolmi di stuzzichini e calici di vino.
«Fate uscire più vassoi, gli ospiti stanno morendo di fame.» Disse una voce autorevole, purtroppo estremamente familiare, facendo il suo ingresso in cucina. «E per l'amor di Dio, non abbiamo pagato tutte quelle casse di Dom Pérignon perché rimangano sigillate.» Alle mie spalle, in seguito alle parole trasudanti di esasperazione, sentii i passi farsi più veloci, più bottiglie essere stappate e i vassoi farsi più pieni.
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Heartless
RomanceLasciate ogni speranza voi ch'entrate, poiché non tutti sono chi dicono di essere e Chicago non è quella che lascia far credere. ₊⊹ W E L C O M E T O H E A R T L E S S ₊⊹