Parli di me o di lui?

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Da più di mezz'ora, Adrien stava consumando il pavimento della sua camera facendo avanti e indietro vicino al divano. Di tanto in tanto osservava l'immagine di Ladybug sul suo PC, solo per poi riprendere quel moto perpetuo, ancor più corrucciato. Tentava disperatamente di dare un senso alla serie di eventi che si erano susseguiti dalla sera prima.

«Ragazzo, se continui così mi farai venire un mal di testa talmente forte da richiedere una dose tripla di formaggio...» L'insolenza di Plagg non aveva mai fine se gli permetteva incastrare qualche fetta di camembert in più nel suo discorso. Pertanto, il ragazzo si limitò ad ignorarlo con destrezza e a focalizzarsi sul materiale di cui disponeva, che non gli forniva molte informazioni utili.

In primis c'era la foto del bacio: Ladybug l'aveva baciato. E lui non ricordava nulla perché il potere di lei aveva riportato le cose alla normalità. Sapeva che durante la battaglia aveva perso tutti i suoi ricordi e si era ritrasformato, esattamente come era capitato alla sua Lady: quindi dovevano entrambi aver collaborato per riacquisire i loro poteri e, nel frattempo, dovevano aver scoperto qualche cosa l'uno dell'altro che li aveva portati a baciarsi poco prima di dimenticarsi tutto. Ma, dannazione, cosa? E se il punto fosse stato proprio averlo visto senza la sua maschera? Magari, lavorare a stretto contatto l'uno con l'altra, senza le loro solite barriere, li aveva portati a realizzare il loro amore come non erano mai riusciti a fare prima. E questo, per Adrien, significava che, in fondo, Ladybug lo ricambiava! Almeno, credeva. Sperava...

Ma ad intrigarlo ancor di più era l'altro indizio di cui disponeva, poiché non era ancora riuscito a trovare una spiegazione valida che riuscisse a soddisfarlo: in tasca, al posto del portafortuna datogli da Marinette, si trovava invece quello che lui aveva fatto per lei, per il suo compleanno. Quella mattina, i suoi amici gli avevano proposto di andare a trovarla per trascorrere del tempo tutti insieme. Lui aveva ovviamente accettato —permesso di uscire permettendo— soprattutto per tentare di ottenere una spiegazione: insomma, se lui aveva il bracciale di Marinette, voleva dire che lei, in qualche modo, glielo aveva dato.

Purtroppo però, lei non aveva tirato fuori l'argomento, come se nemmeno fosse a conoscenza dell'accaduto. Adrien avrebbe perfino potuto pensare che lei non si fosse nemmeno accorta di non avere più il suo portafortuna —forse era solo una sua fissa quella di essere affezionato ad un oggetto tanto banale—, ma il comportamento strano della ragazza l'aveva incuriosito. Cioè, più strano del solito, intendeva. Sapeva che Marinette era spesso imbarazzata intorno a lui anche se non ne comprendeva il reale motivo: si era sempre detto che era semplicemente timida. Ma quella mattina, l'aveva sorpresa a fissarlo corrucciata più di una volta, cosa che non era per niente da lei: di solito sorrideva impacciata senza sapere bene cosa dire quando lui le rivolgeva la parola; quel giorno invece non aveva proprio ascoltato i suoi discorsi. Nemmeno quando erano andati tutti insieme a passeggiare al parco la situazione era cambiata... Era stata costantemente distratta da qualcosa, come se un pensiero le frullasse nella mente. Aveva tentato di conversare normalmente con lei, ma aveva ricevuto solo brevi cenni come risposta. Perciò, quella mattinata di indagini era stata per lo più infruttuosa, per non dire un fiasco totale.

Nel primo pomeriggio, si era trasformato ed era uscito di casa nel tentativo di schiarirsi un po' le idee e, proprio in quel momento, aveva ricevuto un messaggio da parte di Ladybug, in cui lei lo pregava affinché si incontrassero verso sera sulla Tour Eiffel. Dopo averle risposto che avrebbe potuto contare su di lui, se ne era tornato velocemente a casa a sbrigare qualche compito, per poi mettersi a fare quello strano avanti-indietro che tanto infastidiva Plagg. Il Kwami non gli era stato molto d'aiuto: nemmeno lui ricordava più nulla. Inoltre, il suo Kwami aveva il fantastico pregio di perdere la concentrazione ogni due secondi. Come un criceto.

Quel bacio dimenticatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora