Capitolo 2

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Tutto sta per cambiare

Arrivata a scuola incontro la mia amica Grace, l’unica che mi considera in tutta la scuola. Lei è l’esatto contrario di me: sempre attenta, prende appunti durante la lezione e ha sempre la mano alzata. Insieme ci dirigiamo verso la classe di biologia e nel momento in cui mi siedo già ho la testa da un'altra parte. La collana. Mamma che non era a casa. Le parole di Lynda.  Le due ore successive mi sembrano un’infinità e sono visibilmente contenta di avere ginnastica alla quarta ora. Sono sorprendentemente brava a pallavolo.

Alle due, quando finalmente le porte della mensa vengono aperte prendo qualcosa e poi esco in cortile, preferisco mangiare all’aperto.  

Mangio sempre sotto l’ ombra di un folto albero, tenendomi il più lontano possibile da Cassidy e le sue amiche super-ultra-antipatiche, di cui già vi ho parlato.

Eppure non perdono occasione di avvicinarsi a me e di attaccarmi.

-Ehi, guardate chi c’è, Amy la super-sfigata- dice ad alta voce alle sue amiche perfettamente dipinte. - Giorno anche a te Cass, mi sa tanto mostro del lago di Lockness, non te la prendi vero?- “vediamo come rispondi ora”.

-Sei solo una nullità-mi dice. Io mi alzo e mi avvicino a lei e le rispondo con fermezza -Io invece penso che sei troppo limitata per rispondere, applicati o non hai fantasia nel tuo piccolo cervello- non mi risponde, così mi allontano tutta contenta per essere riuscita a zittirla.

Non faccio 5 passi prima che uno strano ragazzo con le stampelle, berretto ben fissato in testa, e strana barbetta sul volto mi piombi addosso. - Hei, attenzione … - mi guarda dispiaciuto -Scusami. Almeno così sono riuscito a parlarti- Può sembrare strano ma quel ragazzo mi incuriosisce -Non preoccuparti. Ma comunque, perché volevi parlarmi?- gli domando. -Piacere, mi chiamo Grover , tu devi essere Emily - subito intervengo gioiosa - Amy. Solo Amy - ci stringiamo la mano e iniziamo a chiacchierare. Allora non potevo sapere che sarebbe diventato uno  dei miei più grandi amici.  

Passammo il resto della giornata a chiacchierare. Continuava a pormi strane domande: da dove vieni? Tua madre? Tuo padre?

-Non ho un padre- gli dico così velocemente, forse sperando che non mi senta, ma invece mi risponde -Ohh, interes … cioè mi dispiace-

Continuammo così molto a lungo. Mi faceva domande su mio padre e quello che sapevo di lui, non mi dispiaceva, era la prima persona che mi chiedeva certe cose e che mi confortava.

Ad un certo punto, mentre camminavamo nel cortile, si fermò e si voltò. Mi faceva paura, continuava ad … annusare l’aria. Si girò verso di me e schietto mi disse -Puzza-.

-Cosa??!?- mi annusai i capelli credendo di essere io ma sentivo il solito odore di shampoo alla fragola. -No, non sei tu. È un’altra puzza. Puzza di mostri-

- Ahahah, molto divertente- gli dissi, ma lui continuava a rivolgermi quello sguardo serio e minaccioso. -Stai s-scherzando, vero?- gli domandai leggermente impaurita. Ma scosse la testa per dire no.

-Attenta- mi urlò. Io di istinto mi abbassai e riuscii a stento a girarmi, c’era davvero un mostro, non un semplice mostro, una specie si cane gigante. -Allontanati, è un segugio infernale, m-m-me ne occupo io, tranquilla niente panico- mi disse, ma penso che quelle parole siano riferite a se stesso. Grover istintivamente usò le stampelle per colpire quel… coso gigante e behh avrei gradito di gran lunga un’altra scena: si tolse i pantaloni e il berretto svelando il suo vero sé.

  -Grover sei una….pecora?- chiesi sbalordita al diretto interessato che combatteva a colpi di stampelle contro il mostro. -CAPRA. C-A-P-R-A Perché tutti si confondono. Comunque il temine corretto beh bhe bhe è satiro.

- Ahhh  ma certo, che stupida scu…- non conclusi la frase prima di svenire.

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Heiiii ragazzi, vi è piaciuto questo capitolo?

Cosa pensate succederà a Grover & Amy?

Commentate con le vostre considerazione...

Tra poco arriverà il nuovo capitolo e tutto cambierà :)

Amy

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