Bisogno di ricordare

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Eradiah pov.

Io e Alex eravamo legati moltissimo... mi ero affezionata così tanto a lui... spesso davanti agli occhi si mostrano le immagini di me e Jordan da bambini. E lì a quel pensieronle lacrime iniziano ad implorarmi per poter uscire e mostrare al mondonche esistono, ma io non posso,non davanti al mondo, posso solo davanti a lui...

Bussai debolmente.

"Chi è?"

"Alex, sono io, Eradiah."

"Oh... bhe entra pure...!"

Entrai lentamente e mi chiusi la porta alle spalle sussurrando un flebile 'grazie'. Avevo lo sguardo basso e lui preoccupato mi disse

"Ehi, che cosa ti succede?"

Si avvicinò a me e mi prese il mento fra il pollice e l'indice, costringendomi ad alzare lo sguardo e incrociarlo con i suoi meravigliosi occhi blu. Quella vicinanza mi fece rabbrividire, e le mie guancie iniziavano a colorarsi di un leggero rosa. Deglutii e gli dissi

"V-volevo parlarti... i-io credo che tu sia molto importante per me, e voglio raccontarti il mio passato... mi ascolterai?"

Lui sorrise e con la sua mano mano libera mi prese il polso delicatamente e mi portò con se sul letto. Io mi sedetti, ero imbarazzata, insomma... sul suo letto...

Dopo poco mi feci coraggio, presi fiato e iniziai a parlare

"Avevo un fratello di nome Jordan, avevamo quattro anni di differenza. Lui ti assomigliava molto... solo che lui era biondo. I miei genitori si amavano. Lei si chiamava Etnis, lui Corennol.

Avevo dieci anni. Una notte ci fu un temporale... mi spaventai per colpa dei lampi e dei tuoni. Ciò che non sapevo, era che qualche mentro più lontano da me, la mia famiglia stava rischiando la vita: avevo paura, del temporale intendo, mi avviai alle camere dei miei parenti. Ma non c'erano... quando sono entrata nel salone principale..."

A quel ricordo,le lacrime bagnarono le mie guancie. Alex mi steinse forte le mani e io provai a prendere coraggio, coraggio che io non avevo.

"H-ho visto, degli uomini. Non li avevo mai visti prima. Mio fratello stava usando la spada contro un uomo alto ed esile. Posai il mio sguardo sul corpo senza vita di mio padre. Strillai fortissimo, così tanto che i tuoni non si sentivano, tutti si voltarono verso di me... un uomo mi guardò, poi disse ai suoi compagni che io ero quella che cercavano. Così corsero verso di me. Mia madre, che aveva da sempre saputo usare le armi, affrontò molti di quegli uomi insieme a Jordan. Mia madre fu accoltellata alle spalle, e il mio vestito da notte si sporcò del suo sangue... allora intervenne mio fratello, mi stava proteggendo... poi arrivarono pure le guardie reali, insieme uccisero quelle persone. Mio fratello Jordan era stato ferito gravemente, cadde a terra ormai privo di forze, io mi misi accanto a lui, mi inginocchiai e misi la sua testa sulle mie gambe. Lui mi diceva che mi voleva un bene dell'anima, e in tutto ciò io piangevo, piangenvo perchè sapevo che stava dicendo tutto questo perchè fra un pò non avrebbe potuto più farlo... lo sapevo, ma speravo che lui riuscisse a sopravvivere... lui morì praticamente fra le mie braccia. E io morì con lui e con la mia famiglia. Mi chiusi in me stessa. A dodici anni dovetti diventare regina, il regno mi odiava... e anche io... ero me che cercavano, e hanno ucciso chi non c'entrava nulla... il popolo non mi ascoltava, mi ignorava, mi prendeva in giro, mi insultava dicendo che io ero troppo piccola

Iniziai a provare odio per il regno, per me stessa, per tutto e tutti... ero cresciuta con Evelia, la mia balia... mi ha fatto da mamma per tutta la vita... poi, stanca del comportamento dei sudditi, ho iniziato ad ucciderli, in tutti i modi possibili, alcune volte, le mie mani hanno impugnato armi che sono affondate nella carne delle persone, io non risparmiavo nessuno, uomini, donne, bambini... nessuno... da allora il regno mi ha ascoltata. Odiavo tutto e tutti. Poi sei arrivato tu, e ora ho una motivazione per vivere... grazie... mi hai salvato da un dolore enorme, mi hai trascinato fuori da un abisso senza fine... grazie..."

Lui mi strine forte a sè, mi coccolava, mi accarezzava, mi confortava... ogni tanto mi sussurrava parole dolci per farmi calmare e giocava con i miei capelli. Mi asciugava le lacrime e ci guardavamo negli occhi... in quegli occhi, che erano peggio dell'abisso in cui vivevo...

Regina di Cuori♡ Re di Picche♤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora