Brevi storie

Lettera di un figlio qualunque

Non mi va di dire le solite frasi che si dicono in queste occasioni. Non ti aspettare da me un "era la mamma che ogni figlio avrebbe voluto" o "mamma eri tutta la mia vita",lo sai che l'ipocrisia non la sopporto. La tua voce irritante se chiudo gli occhi la sento ancora. Ti ricordi quando mi hai spaccato il cucchiaio di legno in testa e sono stata una settimana col bernoccolo? O quando mi accusasti a papà per aver preso la sua macchina senza permesso? Per non dimenticare quando per punizione mi hai bruciato l'album delle figurine! Ci sono stati momenti in cui ti ho odiato, momenti in cui ti ho urlato in faccia che le altre madri erano migliori, che se avessi potuto t'avrei fatto a scambio con quelle dei miei amici. Tu non eri affatto la madre migliore del mondo, anzi, non so come ho fatto a sopportarti tutti questi anni. Sapevi cucinare, quello sì, quasi quanto sapevi farmi prendere i nervi. Quante volte litigando ti ho detto che se fossi morta saremmo stati in pace a casa. In effetti da quando non ci sei c'è n'è anche troppa di pace, così tanta che mi viene da impazzire. Mi sono sdraiato sul divano con tutte le scarpe, ma non sei venuta a sgridarmi. Ho bevuto la cocacola dalla bottiglia, ma non sei venuta a sgridarmi. Ho lasciato i panni a terra nel bagno dopo aver fatto la doccia, ma non sei venuta a sgridarmi. È qui che mi sono sentito perso, con una voragine al petto. Perché anche se erano fastidiose, le tue urla mi mancano da impazzire; litigare con te, prenderti in giro, abbracciarti da dietro per fare pace, chiederti che c'è per cena, guardarti girovagare sclerata per casa con spray e pezza in mano: mi manca di già. E sai che c'è? C'è che forse non eri la madre perfetta, ed è per questo che ti volevo bene. Adesso te lo posso dire, mamma, che non era vero niente: non t'avrei scambiata con nessun'altra, lo dicevo solo per farti arrabbiare.
Ps: Riposa, ma non in pace, quella non è il tuo forte.
Ciao mamma.