Solo lui mi conosceva davvero

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Nascondeva la sua tristezza con un sorriso.
"Come stai?" le chiedevano e lei senza nessuna fatica rispondeva che andava tutto bene.
Appena si accorgeva che non era veramente così, faceva un piccolo sospiro, come di sollievo e andava avanti sorridendo con occhi tristi.
So questo di lei perchè la conosco da così tanto tempo che ormai so più di lei che di me stesso.
So che ama andare al cinema e odia i film sdolcinati, tranne quando è arrabbiata, perchè così può urlare dietro a quelle finte coppie felici.
So anche che le piace il colore nero, so che ha paura delle persone e infatti quando siamo in giro tende a tenere la testa verso il basso, ma io gliela prendo sempre e allora mi sorride.
Alla fine, dopo poco, mi sono reso conto che ne sono innamorato, ma questo non gliel'ho mai detto.
Era più triste del solito quando ci ritrovammo in camera sua, un lunedì pomeriggio, sdraiati sul suo letto a guardare la televisione.
"Dammi il telecomando" le dissi.
"Ma c'è il mio cartone preferito"
"È importante per favore" Me lo passò e spensi la televisione, poi continuai "Chiudi gli occhi e ascolta."
Fuori pioveva, ma non c'era quella pioggia forte era più una di quelle che ti fa stare bene, una di quelle che avresti, forse, persino voglia di andare fuori e sentirtela addosso, una di quelle che ti faccia vivere.
"Piove" disse ferma e con occhi chiusi.
"Ascolta meglio" le chiesi.
"Piove come piace a me" rispose.
"No, sembri tu. Sta piovendo piano e il modo in cui si sente, assomiglia a te. Sei sempre stata una di quelle ragazze che ha sempre cercato di non mostrare mai i propri sentimenti e nonostante tutto cerchi sempre di sopprimerli. Eppure loro sono lì e in un qualche piccolo gesto che fai, si notano. Magari è uno sbuffo o un sospiro oppure abbassi lo sguardo per non guardare in faccia le persone quando ti chiedono come ti senti, in modo che loro non possano capire la vera risposta e potrei dirtene altre mille di motivazioni, ma tu hai bisogno solo di fare una cosa: ascoltare la pioggia e dirmi come ti senti..."
Cadde il silenzio per qualche secondo e intanto la pioggia continuava a cadere, dolcemente, come se fosse la normalità.
"Tu sei come questa pioggia, sei leggera e non fai male a nessuno, ma ogni goccia che cade è esattamente come quando ti trattieni le emozioni dentro e questo a te, fa male." aggiunsi.
"La verità è che mi serve solo una certezza, non saprei nemmeno io cosa intendo per certezza, ma so solo che ne ho bisogno. È come se necessitassi di un'ancora, che mi permetta di non perdermi più in mezzo al nulla" L'abbracciai forte e le dissi: "Sii la mia nave e io non ti mollerò mai" Lei si mise a ridere, forse per quella stupida frase fatta che dissi, ma poi tornammo seri e rimanemmo ad ascoltare la pioggia ancora qualche minuto in silenzio, lei si dimenticò del cartone in televiosione e poi senza nessun preavviso, si girò e m'abbracciò forte.
"E tutto questo affetto dal nulla?" quando si staccò, m'accorsi che stava piangendo, ma poi, come d'abitudine, le spuntò quel sorriso bellissimo e quello era il più vero che avessi mai visto in lei, il più bello.

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