Quando riaprii gli occhi mi ritrovai all'interno di una stanza completamente bianca
-c'è qualcuno?-domandai ma di risposta mi arrivò soltanto l'eco della frase che avevo pronunciato
Faceva freddo ed io indossavo solo un vestito bianco panna
Mentre i miei capelli erano raccolti in una coda con delle forcine ai lati
La stanza era completamente bianca e c'era soltanto un corridoio molto lungo che sembrava infinito
Iniziai a percorrere il corridoio finché ad un certo punto non intravedei qualcosa
Una porta bianca come tutte le pareti
Iniziai a correre ed una volta arrivata davanti alla porta provai ad aprirla ma senza successo
Più volte tentai di aprirla ma non ci riuscivo
Ad un certo punto sentii una voce dietro di me
-dai Alex ce la puoi fare- disse una voce femminile che riconobbi subito
I miei occhi si riempirono immediatamente di lacrime e appena mi girai corsi incontro a lei
Era sempre bellissima mi era mancata un sacco
Aveva i capelli biondi cenere gli occhi verdi e le lentiggini come me
-MAMMA!-urlai correndo tra le sue braccia
-ehi ehi ehi piccola peste per venire qui ho fatto dei sacrifici enormi per incontrarti, ora ascoltami- disse staccandosi da me io annuii per farle capire che aveva la mia piena attenzione
-il tuo ragazzo è in un grande casino ed in questo momento è posseduto da una creatura sovrannaturale chiamata nogitsune- disse seria
-cos'è?- chiesi guardandola confusa
-è uno spirito malvagio che si impossessa delle persone più deboli, Stiles ultimamente faceva continui incubi e cercava di combattere il nogitsune ma ha perso-disse ed io abbassai la testa preoccupata
-devi salvarlo sennò il nogitsune porterà molto caos- disse mettendo due dita sotto il mio mento
-Alex per sconfiggere il nogitsune devi usare la testa, hai capito?- disse alzandomi il mento
-si.- dissi sicura
-all'interno di quella stanza troverai Stiles, quello buono di cui sei innamorata, devi cercare di riportarlo nel mondo normale, in questo modo riavrai il tuo Stiles e avrete un aiuto in più- disse mettendomi una mano sulla spalla
-va bene mamma ci riuscirò te lo prometto- dissi appoggiando la testa sulla sua spalla mentre le lacrime rigavano il mio viso e lei mi sussurrò qualcosa all'orecchio per poi dire
-sei così bella, ora devo andare ma sappi che sarò sempre accanto a te per proteggerti, salutami Malia e dille che le voglio tanto bene- disse smaterializzandosi davanti a me
-aspetta MALIA È VIVA?!- dissi stupita ma non fece in tempo a rispondermi, era già tornata
Mi appoggiai ad una delle due pareti di quel corridoio molto stretto e luminoso mentre con le mani mi tenevo la testa che stava esplodendo
Stiles mi mancava, ero preoccupata a morte per lui ed immaginare anche solo come si stia sentendo mi fa stare davvero male...Giulia aveva ragione.
Già avevo il sospetto ma come dice un detto capisci di amare una persona quando la perdi
Passarono 30 minuti ed ancora ero in quella posizione a fare mente locale della situazione
-devi usare la testa-continuavo a citare le parole di mamma ma non riuscivo a capire come aprire quella fottuttissima porta, ero distratta dai miei pensieri
Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi immaginandomi me che apro la porta con...
-...CON UNA CHIAVE!!- dissi alzandomi in piedi e urlando
Ecco di cosa avevo bisogno
-Ma dove la recupero una chiave- dissi guardandomi intorno
Mamma mi ha sempre detto di stare attenta ai dettagli così iniziai a guardarmi intorno e a riflettere
Passarono le ore e la mia coda iniziava ad afflosciarsi
-maledetta coda- imprecai mentre toglievo le forcine dai miei capelli per rifarla ma mentre le prendevo in mano mi venne una lampo di genio
Presi la forcina tra le mani e la infilai nella serratura e dopo poco sentii un click
Avevo scassinato una porta
Da piccola andavo sempre ad un campo estivo con Erika e molte volte capitava la sera che avevamo voglia di gelato, così una nostra compagna di stanza, Kira, ci aveva insegnato a scassinare le porte
Da allora sono una genia in queste cose
Dopo che il rumore risuonò per tutto il corridoio aprii la porta e trovai di nuovo una stanza bianca ma stavolta al centro di esse c'erano due figure
Mi avvicinai piano piano e riconobbi Stiles mentre giocava ad uno strano gioco con un uomo con la faccia completamente bendata
-deve essere il nogitsune- pensai nella mia mente
-Stiles!-urlai per farmi sentire ma era come in uno stato di trans
-Stiles ascoltami vieni qui- dissi ancora cercando di farmi notare da lui
Era come se non riuscisse a sentirmi
-Stiles per favore vieni- continuai a dire avvicinandomi con le lacrime agli occhi
Iniziai ad alterarmi perché non sentiva nulla
-STILES!- urlai trasformandomi
Questa volta lui si girò verso di me come se si fosse risvegliato da un sogno lucido e mi guardò per qualche secondo come incantato
Dopodiché tornò a guardare quella strana creatura di fronte a lui e poi guardò il gioco e rovinò la partita buttando all'aria tutte le pedine del gioco
Così l'uomo bendato si smaterializzò da davanti a lui ed in quella stanza rimanemmo solo noi 2
-A-Alex riesco a vedere la tua a-aura- disse con le lacrime agli occhi venendo verso di me
-riesci a vedere le mie ali?- dissi correndogli in contro
-si e devo dire che sei ancora più sexy con quelle maestosissime ali- disse prima di baciarmi
Era un bacio malinconico come se dovessimo trasmettere tutta la mancanza che abbiamo avuto l'uno dell'altra
Ma questo durò poco perché riaprii gli occhi e mi alzai da un divano di un salotto.
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✨❤️𝓗𝓸 𝓫𝓲𝓼𝓸𝓰𝓷𝓸 𝓭𝓲 𝓽𝓮❤️✨-stiles stilinski
FanfictionAlexandra Tate è una 16enne che dopo tanto tempo tornerà a Beacon Hills per trovare sua sorella, ma non si aspetterà mai di trovare il suo primo vero amore e di scoprire di un mondo in cui non aveva mai creduto: il sovrannaturale Mini spoiler: la n...