Part 13 "Neanche un grazie?"

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Mi mise giù. <Che cosa vuoi?> 

<Come che cosa voglio, neanche un grazie?>chiese avanzando e prendendo dei vestiti dal suo armadio.

<Mi stavo divertendo, hai rovinato tutto, riportami di là!> dissi piagnucolando come una bambina. 

<tieni, mettiteli e vai a dormire.> mi butto i vestiti sopra quello che dovrebbe essere il suo letto. <No, non ho sonno>. <Va bene e cosa vuoi fare?>.

<Pervertito> dissi sorridendo. <Forse.> disse e sorride a sua volta. 

Presi i vestiti e andai in bagno a cambiarmi, mi aveva dato dei boxer neri e una sua felpa che mi arriva al ginocchio che profumava di menta. Uscì e me lo ritrovai a fissare le stelle fuori dalla finestra.

<Anche a te piacciono le stelle?> gli chiesi e lui annuì senza girarsi.

<Dai ora mettiti a dormire> disse e io mi misi sotto le coperte. Lo vidi andare verso la porta per andarsene ma lo fermai.

<ehi dove vai?>gli chiesi e lui rispose che stava ritornando alla festa.<Per favore puoi rimanere qua solo finché non mi addormento? Per favore> lo supplicai e lui venne verso il letto e si mise di fianco a me. Misi la mia testa sopra il suo petto e ci addormentammo abbracciati.

Sognai che stavano uccidendo Cody e Zane per salvarlo si mette in mezzo ferendosi gravemente anche lui. Sono in una pozza di sangue e io che sto piangendo sotto la pioggia. E poi tutto nero. Mi svegliai urlando.

<Ehi, ehi stai bene?>mi chiese il tizio di fianco a me.

Oh mio dio che ho fatto? e perché indosso questi vestiti? Poi un secondo dopo mi tornano in mente tutte gli eventi della sera precedente.

<No non sto bene> dissi cercando di respirare ma l'aria non riusciva ad entrarmi nei polmoni. Stavo avendo un attacco di panico. La figlia di un assassino con un attacco di panico, oh mio dio non ci credo.

Si mise davanti a me e mi sussurrò:<Ehi piccola calmati...guardami> Lo guardai negli occhi e solo ora notai che erano color nocciola con qualche sfumatura di verde. <Calmati, ci sono io.>mi abbracciò, feci dei respiri profondi e riuscì a calmarmi.

<Grazie....> Volevo sapere come diavolo si chiamasse e lui sembra capirlo perché dice di chiamarsi Aaron. Gli dissi di tornare a sdraiarsi visto che erano ancora le 4 di mattina. Ci mettemmo sotto le coperto e ci abbracciammo.

<Ne vuoi parlare?.> mi chiese ma scuoti la testa. e mentre giocava con i miei capelli mi riaddormentai.

Tutto o nienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora