Capitolo 1

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"Aia" affermo dolorante portandomi una mano sulla fronte
"Stupida porta" inveisco contro quell'infernale oggetto contro cui sono andata a sbattere

Mi chiamo Jade Collins, ho 19 anni e coltivo il sogno di diventare una psicologa un giorno. La mattina seguo i corsi all'università, il pomeriggio lavoro come cameriera in un fast food, la sera faccio qualche cazzata con i miei amici e la notte studio.

Purtroppo sono caduta in brutto giro, l'autolesionismo, che mi ha trascinato via con sé fin dalle medie e che da allora non mi lascia andare... nemmeno un singolo giorno.

Lascio la porta aperta per evitare di sbatterci nuovamente contro mentre vado avanti e indietro dalla mia camera

"Portafoglio ce l'ho, telefono ce l'ho, elastico salva-vita al polso c'è... mhhh, lo zaino! Che idiota" parlo da sola come una pazza, ma d'altronde cosa ci si può aspettare da una che si dimentica tutti i libri mentre sta andando all'università.

Mi guardo velocemente allo specchio e osservo il mio ammasso di capelli ricci che mi guardano supplicandomi di smettere di maltrattarli, mi sa che oggi mi tocca fare uno shampoo come si deve.

Sono una ragazza magrolina, centosessantadue centimetri e mezzo di pura simpatia (certo, come no), capelli ricci color castano chiaro e occhi azzurro scuro-grigi. La mia vita è un continuo susseguirsi di "aia", "ouch", "madonna che male", "dio che dolore" ecc... vado a sbattere letteralmente OVUNQUE e inciampo ogni due per tre, senza contare il fatto che delle volte sono davvero stupida. Una volta da piccola mi sono messa dentro una cassetta di legno e mi sono fiondata giù dalle scale, bhe, non è andata come previsto... mi sono rotta un dente e un polso, oltre al fatto che presi tante sgridate da mia madre che non le dimenticherò mai più.
Tempo di riprendermi e caddi da un albero, ingessandomi una gamba e un braccio... potrei andare avanti per molto tempo, ma credo sia ora di muovermi.

Non ho la patente, non avrei tempo ora per dedicarmi anche a questo, odio i mezzi pubblici quindi cammino molto a piedi o scrocco passaggi. Fortunatamente l'università è piuttosto vicina a casa mia, venti minuti e arrivo davanti al grande cancello color grigio scuro arrugginito.

"Ma buongiorno" Lia, una delle ragazze che fa parte del mio gruppo, mi saluta
"Ciao" rispondo semplicemente
"Gli altri?" Chiedo
Fa spallucce, decidiamo quindi di entrare e ci separiamo per seguire i vari corsi

Il mio gruppo di amici è così composto: Lia Anderson, una ragazza alta e molto bella, bionda con occhi azzurri e atletica da fare invidia; Aisha Bresh, ragazza dai capelli liscissimi rosso tinto e occhi verdi; Blake Morrison, ragazzo alto e muscoloso, sportivo e intelligente; Jason Troy, anch'egli alto e totalmente fissato col suo fisico, mangiatore seriale di insalata ma che non si fa sfuggire un buon panino; Mark Zenit, ragazzo color caramello con capelli ricci e occhi neri e infine Jack Smith,  la cui presenza all'interno del gruppo mi è ignota visto che io e lui letteralmente ci odiamo. È il tipico ragazzo dall'aria di un duro, capelli ricci neri e occhi del medesimo colore, muscoli e molti tatuaggi, carattere stronzo e indifferente, attività preferita: rompere le palle a me.

Immersa nei miei pensieri sbatto contro un'altra porta
"Vaffanculo a me e a queste porte maledette" dico, incurante che qualcun'altro possa sentirmi

"Certo, dai la colpa alle porte se tu sei un'imbranata" una voce familiare e irritante mi arriva da dietro le spalle

"Smith, non ho proprio voglia di vedere la tua faccia da maiale oggi, vedi di lasciarmi in pace" ringhio guardandolo

"Certo come no, ma se sbavi ogni volta che mi vedi" Jack ghigna, guardandomi dal suo metro e novantacinque di pura stronzaggine

"Bravo, complimenti, hai vinto il premio per la migliore battuta della giornata" gli alzo un braccio e gli batto il cinque, poi lo sorpasso lasciandolo stranito

La giornata non è nemmeno iniziata e ho già mal di testa.

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Salve! Questa storia sarà completamente diversa rispetto alle precedenti che ho pubblicato. Ho deciso di provare a cambiare genere e di mettermi in gioco.

Questo capitolo è di introduzione, quindi abbastanza corto, ma vorrei sapere se vi attira ciò che la mia mente ha elaborato

Detto ciò, ci sentiamo prossimamente ciaoo

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