CAPITOLO 34

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Mi sveglio e sento che accanto a me Lorenzo non c'è. Mi viene il panico,magari mia ha lasciata,non puó essere,non mi ha neppure salutato,forse è vero,aveva ragione matteo,gli servivo solo per sesso. E sono stata una stupida a fidarmi di lui. Mi alzo dal letto e scendo le scale,non vedo nulla apparte delle traccie di luce emanate dal sole delle dieci del mattino. Apro la luce e prendo un pacco di sigarette che fumo solo quando sono nervosa. Vado fuori e vedo un cartellone a terra con scritto "Ti amo" accompagnato da tanti,tanti,tantissimi cuori rossi. Vado a prenderlo e mi scende una lacrima,si,se ne è andato senza un saluto,ti amo un cazzo porca troia. Raccolgo il cartellone e vedo un foglio bianco,raccolgo anche quello e finito di fumare ritorno dentro iniziando a piangere in silenzio. "Vaffanculo lorenzo,cazzo" urlo e inizio a leggere la lettera.  "Asja,come va? Mi manchi di giá,mi dispiace non averti salutato stamattina ma non volevo versare altre lacrime e volevo che ti restasse un'immagine sempre sorridente di me,mi ero promesso di restarti sempre affianco,lo faró ancora,non magari sul serio,ma ti penseró sempre anche se non saró li con te. Questo non è un addio okay? È un arrivederci,chissá magari un giorno ci incontreremo di nuovo,da qualche parte... Si insomma,ti amo,mi manchi,sorridi e non piangere"la lettera finisce cosí e il mio cuore non batteva piú.. Io,io non smettevo di piangere.
Un'anno dopo

Sono al matrimonio di greta ed enzo,si si sposano. Io sono qui,fuori dalla chiesa abbracciata a matteo, e non so piú cosa siamo,amici o di piú,davvero non ne ho idea. Io per lui non provo nulla,io sono ancora innamorata di Lorenzo,si. Non mi ha mai chiamato,probabilmente sará felicemente fidanzato e non si ricorderá nulla però io si. "Matteo,vado a camminare un secondo durante questo sentiero,tu vai pure in chiesa,aspettami li" dico indicando una stradina formata da ciliegi stupendi che portano ad una strada. Lui annuisce,mi da un bacio sulla guancia e si dirige verso l'entrata della chiesa. Io cammino,verso quel sentiero quando sento chiamare il mio nome,una voce troppo familiare. Guardo verso la strada ed è lorenzo,oh mio dio,LORENZO. Cazzo,cazzo,cazzo,inizio a sorridere quando mi cade il mondo addosso,BIP BIP BIP, un camion continuava a suonare il clacson e lui era giá a terra,pieno di sangue. Non poteva essere,dopo un cazzo di anno,insomma. No,è un incubo. Mi avvicino al corpo insanguinante di lorenzo a terra in mezzo alla strada,e beh  inizio a piangere urlando "Lorenzo,amore mio,svegliati,resta con me,me lo avevi promesso". Lui apre gli occhi,mi guarda e pronuncia un "ti amo" prima di chiudere gli occhi e non far piú battere il cuore.
Finita,ta ta tann.

scusa se ti amo«lorenzo paggiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora