CAPITOLO 1: Lei È Dana

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Avete mai pensato che le sensitive potessero vivere una vita particolare in compagnia di spiriti? Io sì.
Ecco, vi racconterò la storia di questa giovane sensitiva che ha sempre condotto una vita tranquilla, fino al 30 dicembre 2011

Questa sensitiva si chiamava Dana, era una donna molto semplice, alta, bionda e con occhi marroni, quasi neri. Era nata il 29 dicembre 1991.
E nel 2011 il lavoro di Dana era la sensitiva, questo la faceva sentire diversa da tutte le altre donne della sua età, che pensavano che fare la sensitiva volesse dire vivere una vita senza un senso; ma per Dana non era assolutamente così. Lei vedeva il suo lavoro come opportunità per parlare con gli spiriti, che potevano essere suoi antenati, e molto spesso veniva ispirata.

Iniziava la sua giornata alle cinque del mattino, un po' insolita come cosa, andava in bagno e si lavava per bene faccia, corpo e capelli; andava poi a fare esercizi di yoga, pilates e infine stretching, secondo lei fare tutti questi esercizi servivano a lavorare senza tensioni o ansia. Poi faceva colazione con due fette biscottate con la nutella e un bicchiere di succo di mela e, immancabile, un bel libro sottomano; la colazione, o meglio la sua lettura mattutina, poteva durare eall'uja alle due ore. Successivamente si lavava i denti, si cambiava, un filo di mascara, qualche goccia di profumo e...Voilà.

Usciva di casa con ottimo umore, faceva la sua camminata di 1km con cuffiette attraversando Via del camp e Corso 30 Novembre e alle 9:30 di mattina era a lavoro nel suo studio di sensitiva "Spiritualità dolce", in Via Castro.
Lo studio di Dana era molto semplice, tranne il fatto che le pareti erano piene di foto di lei e famiglia, amici e anche il suo ragazzo morto in un incidente aereo, Jasper. Una morte che Dana non aveva mai superato, spesso si chiedeva se era stato tutto un sogno, ma nel momenti in cui prendeva in mano il telefono e cercava la sua chat realizzava che era tutto vero, purtroppo.
C'era una foto a cui Dana teneva molto, la foto con la nonna di Jasper, Caren Buon'Ali, una donna gentile che viaggiava e non stava mai con le mani in mano, ma che poi tutto un tratto sparì; non si sa ancora dopo molti anni cosa successe ma sembra venne attaccata e poi portata via o buttata in qualche fiume o vulcano non molto tenuti d'occhio. Dana teneva molto a lei, rimaneva ore e ore con lei a guardare le telenovele o cucire qualcosa di assolutamente "Origastico", termine da loro inventato per definire un capo "originale" e "fantastico".

Quel giorno non passò nessuno da Dana così si organizzò per andare in montagna nel posto dove era andata anni fa con Caren, il monte Nice View, organizzò tutto e uscì alle quattro in punto di pomeriggio dallo studio e si trovo davanti tutto d'un tratto... un clown, faccia tutta gialla con strisce blu e verdi sulla fronte, parrucca nera e abito rosa, non inquietante ma insolito
<<Ah! Mi ha spaventata>> disse Dana con un sorrisetto tirato.
<<Mi scusi non era mia intenzione>> disse il clown con la solito loro faccia inquietante, quando in realtà sarebbe un sorriso, o almeno così si dovrebbe supporre.
<<Non si preoccupi, ora dovrei proprio andare>> Disse Dana cercando di svignarsela il più presto possibile
<<Beh veramente vorrei che mi leggesse la mano>>
<<Ora? Mi scusi ma il mio studio è chiuso, e le mie ore giornaliere di lavoro sono finire, perciò io andrei>>
<<Ah okay non si preoccupi, passerò domani>> dichiarò l'uomo travestito con il solito "sorriso" stampato in faccia.
<<Certamente>> Ma Dana non ci sarebbe stata, era a Nice View fortunatamente.
La donna corse verso la macchina, lei era terrorizzata dai clown, era l'unica cosa che la spaventava;

Al suo decimo compleanno andò a dormire dalla sua migliore amica, e decisero di guardare un film e lì i clown erano bestie feroci come gli zombies, solo che non mangiavano cervelli, ammazzavano direttamente le persone. Dana andò a dormire che era terrorizzata, e la notte ebbe delle allucinazioni: vide un clown che si avvicinò a lei e piano piano lui trasformava il suo sorriso da "dammi un abbraccio", a "la tua ultima parola?"; infatti Dana urlò e quella stessa notte tornò a casa sua ma non raccontò nulla ai genitori, rimase chiusa nella sua stanza con la luce accesa 24h su 24 per una settimana. Dana non voleva mangiare né bere, ma lo fece per rimanere in vita.
Proprio in quella settimana decise di mettere a posto la sua stanza e trovò un foglietto con scritto "le persone che non ci abbandoneranno non sono solo i nostri amici più intimi, sono anche spiriti, che se sono buoni ci stanno accanto e ci sostengono".
Come per il fatto che Dio ci ama e ci sta vicino, in questo caso anche i Suoi figli, ma solo quelli in cielo-
Fu la prima volta che vide quel biglietto e dietro c'era scritto:
"tesoro, tu hai un dono, hai il dono della sensitiva, proprio come tua nonna, e questa frase sarà per te pane quotidiano.
La tua ~nonnina cara~".

La sensitiva? Dono? La piccola non aveva mai saputo di questo suo dono "nascosto"; si sarebbe potuta mettere a contatto con i suoi antenati e questo la spinse a provarci e ad usare questo suo dono e... beh... eccoci qua.

Le sue amiche la vedevano una matta perché voleva fare quel lavoro, ma lei era decisa e se decideva una cosa, quella era, i suoi genitori invece la sostenevano sempre, purché fossero cose giuste.
La sua famiglia non andava in chiesa ma erano molto credenti e fedeli
I genitori della mamma di Dana erano cattolici e gli avevano detto tutto quello che c'era da sapere sulla fede.
Ma non volevano far parte di nessuna chiesa, erano troppe e tutte dicevano che erano giuste ma non capivano perché se erano tutte diverse, così rimasero persone fedeli e credenti, fine.

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Dana quando tornò finalmente a casa aveva smesso di pensare all'accaduto e decise subito di preparare tutto il necessario e fare le valigie: vestiti, crema solare, deodorante, cibo, scarpe da trekking... e una macchina fotografica, il suo portafortuna oltre alla sfera di cristallo.
Il viaggio da fare era molto lungo, da Castel d'Ombra a Nice View Città c'erano circa 1.000 Km, ma decise lo stesso di farsi circa otto o dieci ore di viaggio, viaggiare era la sua seconda passione.

Così si mise in macchina il giorno dopo, 13 giugno 2011 per le cinque del mattino e arrivò a Nice View Città all'una del pomeriggio e ci mise trenta minuti per arrivare al monte Nice View; arrivata lì scese dalla macchina, prese il suo zaino e si mise in marcia.

Quando iniziò in salita vide fiori e pigne incantevoli, così decise di raccoglierli e i fiori li mise nella borraccia di scorta piena d'acqua. Lassù l'atmosfera era fantastica, piena di vita, di ossigeno e di libertà; "come quando sei un bambino spensierato il quale si diverte con tutto e qualsiasi cosa lo rende felice purchè la cosa più importante è che viva", questa era la similitudine che veniva sempre in mente a Dana.

Dopo aver fatto 2 km in salita arrivò ad un fiume e bagnò un po' i piedi e la faccia, ma qualcosa le sembrava strano, non vedeva i soliti girini, ma non ci pensò molto: "magari saranno più in là o saranno cresciuti tutti".

Continuò la sua camminata e mentre terminava una terza salita sentì uno strano odore di...come dire...puzza di fumo, ed il fumo era vietato lì, così parlò con una responsabile al walkie talkie che ti danno prima di salire, ed ella le disse che quell'odore stava da anni e che era impossibile sbarazzarsene; allora Dana lasciò perdere e continuò. Arrivò ad una bellissima cascata che si mise a fotografare e poi si fece un bagno. Lì finalmente vide un po' più lontano da lei dei girini, ma erano strani, era come se fossero in superficie, così si avvicinò e vide che erano morti, in quella cascata era tutto morto e si chiese perché, era tutto molto strano intorno a lei.

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Spazio autrice;
Salve a tuttii!
Cosa pensate sia successoo??
(scrivete nei commentii)

Questo cmq è il primo capito di questo libro ed è la mia prima volta.
Mi scuso già in anticipo per i possibili errore di ortografia che potreste trovare🤠
Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e/o se avete suggerimenti, apprezzerei molto.
Al prossimo capitooo!

🧚‍♀️

Sucked in - Risucchiata Dal Proprio DonoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora