Amore

Una notte terribile ma meravigliosa

ANNA

Abbiamo cercato tutto il giorno, in tutti i centri di adozione, ma non abbiamo trovato Sole. Se questa cosa da una parte non mi fa perdere la speranza che mia sorella non la data in adozione, da una parte ho paura che lo abbia fatto fuori spoleto. Cosi non la troveremo mai. La cosa mi fa di nuovo ricominciare a piangere.

Dopo che siamo stati nell'ultimo centro di adozione qui a spoleto, io e Marco saliamo in macchina.

Sono stanca, tanto, mi fa male la testa, gli occhi rossi  che bruciano per le lacrime, la discussione di ieri sera con mamma e Chiara, la lettera di Chiara, il pianto di Sole. Forse l'unica cosa bella successa da ieri sera è stato il quasi bacio con Marco. Ma anche quello mi tormenta, i dubbi su Sergio, l'amore per Marco che ancora provo disperatamente.

Non nego che tante volte ho voluto mandare all'aria Sergio e Sara per andare dal mio Marco, dirgli  con le lacrime agli'occhi che quell'errore non conta niente, che lo amo comunque, che è il mio Marco e questo sarà per sempre. Baciarlo, chiedergli scusa per averlo fatto soffrire anche quando non doveva, perchè si giusto espiare, ma la sua è stata depressione per colpa mia. Lui si è scusato tante volte, me lo ha dimostrato che non ha significato niente quella notte. Ma sono stupida, adesso è troppo tardi forse. 

Mi giro, guardo Marco che guida e mi do nuovamente della stupida. Si è svegliato alle 4 del mattino per venire a cercare Chiara e Sole con me. Non mi ha abbandonata, come poteva fare. Ha aperto non so quante volte le braccia per accogliermi, consolarmi, farmi piangere contro il suo petto e starmi vicino. Non solo oggi, lo ha fatto più volte quando mi sentivo giù o qualcosa non andava a lavoro. Ne ha fatti di sacrifici per me, e non ostante tutto non si è stancato.
Aveva ragione cecchini. La cosa brutta non è se ti portano via l'amore, ma se c'è lo hai accanto e lo butti via.

Mai frase fu più azzeccata in questo momento. Io l'amore c'è lo proprio seduto accanto a me, sempre avuto accanto e lo buttato tante volte. Ma questa volta non rifarò l'errore, ci voglio riprovare e qualcosa mi dice che andrà bene, mi ci impegnerò come non mai perché so che ne varrà la pena.

MARCO

Giornata stancante, ma questo ed altro per non vedere Anna soffrire e starle accanto. Sole non l'abbiamo trovata, Chiara non risponde al cellulare e Anna é triste. Mi si spezza il cuore vederla cosi, ho provato a tirarle su il morale ma non ci sono riuscito tanto. Vorrei tanto prendere il suo dolore, soffrire al poso suo, ma non si puo. Mi giro per vedere come sta, dato che ha pianto praticamente tutto il giorno. La vedo che mi guarda, immersa nei suoi pensieri.

Marco:"tutto ok?" domando un po' preoccupato. Lei si limita a sorridermi ed annuire. Ma è un sorriso strano, quasi un sorriso di una persona che mostra di essere felice, ma in realtà non lo è, tipo quando una persona sbaglia e si pente. Sono confuso ma non voglio forzarla a parlare, sarà sicuramente stanca anche lei per la giornata devastante, quindi mi limito ad allungare una mano e stringere la sua per un momento. Lei ricambia la stretta e poi lascio a malincuore la sua mano per tornare con entrambe le mani sul volante. 

Dopo buona un'ora di autostrada, siamo arrivati a casa. Sono ormai passate le 22:00 di sera quado ho finito di parcheggiare. Girandomi per prendere le chiavi nel cofanetto della macchina, vedo una meraviliosa donna addormentata sul sedile. Resto a guardarla per non so quanti minuti e non posso fare a meno di pensare quanto sia bella, un miragio. Mi viene spontaneo di accarezzarle il viso e metterle una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Questa scena mi fa troppa tenerezza e mi fa venire in mente dei ricordi bellissimi che mi macano da morire. 

Quando stavamo insieme e vivevamo insieme, lei la sera stanca dalla giornata si metteva in braccio a me sul divano, magari per guardare un film insieme o semplicemente per parlare, farci le coccole, guardarci o baciarci, dopo essere stati una giornata intera separati. Quella che si addormenta per prima era sempre lei, tra le mie braccia. Io la portavo sempre a letto in braccio,  ma mi piaceva mettermi sotto le coperte con lei e guardarla serenamente dormire come sto facendo adesso.