capitolo 13

348 26 6
                                    




"Buongiorno principessa" spiaccicai un dito sopra le sue labbra costringendolo a stare zitto.

"Shhh~ shtai zitt-o" mi girai dal lato opposto cercando di riaddormentarmi.

Mi avvolse la vita con un braccio stampandomi un bacio sulla guancia.

"è ora di alzarsi" "-e chi l'ha deciso?" "io" "non ti conosco" "stai dormendo con uno sconosciuto" "mhm" "poteri ucciderti" "il mio ragazzo ti ucciderebbe" "ma sono io il tuo ragazzo" "allora perché dovresti uccidermi?" ormai ero sveglio, ma parlavo comunque a vanvera senza dare un peso a quella conversazione che non stava portando a niente.

"ora sei sveglio alziamoci" "ma cosa c'è di tanto importante da fare che ti vuoi alzare così presto" "Shigaraki... sono le 13:00" sbuffai mettendomi seduto.

"Dio quanto cazzo sei bello" ah si ero nudo, come lui. "basta" "basta cosa?" Mi girai verso di lui guardandolo male.

"basta ripeterlo" "perché? Dico sempre quello che penso abituati" si alzò dal letto stiracchiandosi "vado a farmi un doccia... vuoi... venire?" "mh no... credo che se entro con te in doccia uscirei più sporco di prima" si mise a ridere "si probabilmente hai ragione".

Andò verso il bagno della sua camere, mentre io raccattavo qualche vestito per poi entrare nel secondo bagno per lavarmi in santa pace.

Una volta lavato e vestito, con panni fin troppo larghi, occupai l'intero divano aspettando che anche lumaca boy si muovesse a lavarsi.

"quanto è lentooooo, siamo sicuri che il suo quirk è il fuoco e non la lentezza?" sbuffai, ma poi sentii bussare e mi alzai.

Subito dietro la lastra di legno chiamata comunemente anche porta vi era quella ragazza dai capelli rosa.

"Oh ciao natoji, naroli, nagini, gianni" "Nataji" "si giusto, che ti serve?" "Tu che ci fai a casa di Dabi.... a giusto lavori per lui"

Mi superò entrando nell'appartamento. "DABIIII SONO NATAJI" "si sta facendo la doccia" "va bene ora te ne puoi andare?" "no" tronai a sedere sul divano.

"scusami?! Tu lavori qui e io ti ordino di andartene" "non lavoro per te, anzi non lavoro proprio, quando Dabi mi chiederà di andarmene me ne andrò, ma ti avviso, probabilmente non succederà" "ma chi ti credi di essere?" Dabi fece la sua apparizione.

"facciamocelo dire da lui chi sono" "Nataji cosa ci fai qui?" "sono la tua ragazza no?" "te l'ho già detto non stiamo insieme pensavo di essere stato chiaro" "ma se siamo andati a letto per quattro volte" "senti, non ti chiamo da una vita e tutto questo è successo più di tre mesi fa, dimenticami"

La ragazza ormai aveva la bocca spalancata ed un espressione che mi fece scoppiare a ridere "e tu cosa ti ridi" "la tua espressione dovresti proprio vederti" "puoi cacciare questo qui" mi indicò rivolgendosi a Dabi.

"si Dabi sbattimi fuori" Si tirò uno schiaffo da solo in fronte, mi stavo divertendo troppo, da un lato una sottona che voleva cacciarmi e dall'altra Dabi che non riusciva a mandarla via mentre io davo fastidio.

"senti Nataji, esci di qui" "Esco di qui quando esce anche lui" "io non escoo" "senti Dabi, mi vuoi dire chi è questo qui? perché a questo punto non mi sembra più solo un tuo dipendente."

Mi alzai stiracchiandomi le braccia, camminai verso Dabi guardandolo dal basso. Gli sorrisi e mi capì al volo.

Afferrò i miei fianchi tirandomi vicino a lui, feci una risatina baciando le sue labbra, gli avvolsi il collo con le braccia mentre lui spostava le sue mani sul mio sedere stringendolo a se.

Ci staccammo, e non appena guardai dietro di me vidi Natooli là o come si chiamava quasi con le lacrime agli occhi.

"quindi stanno così le cose" "ti avevo detto che tra me e te non c'era e non ci sarà mai nulla" "si beh ora Natolli, Natujo o come ti chiami, potresti andartene? perché sai la mia erezione necessita attenzioni"

Scosse la testa dirigendosi a passo svelto verso la porta, si girò verso di me guardandomi male "spero ti venga un infarto" "Oh tesoro, a chi non c'ha cuore non può venire un infarto" Risi ancora di più quando uscì sbattendo la porta, "CIAO GIANNI" gli urlai tornando poi a ridere.

"Questo Shigaraki geloso mi piace molto" feci spallucce "ma quindi vogliamo occuparci del tuo problemino?" mi rivolse un ghigno "No non mi eccito per così poco, vai a cucinare ho fame".

Sbuffò dirigendosi in cucina.

Lo seguii a ruota imbucandomi in cucina. "Cosa mi cucini di bello?" "Soba" "uu va bene mi piace" "ti vedo felice" "boh sarà che ho dormito bene" "perché eri tra le mie braccia~" "o perché abbiamo scopato ed ero stanco" "in tutti e due i casi è merito mio" disse fiero.

Mangiammo con calma chiacchierando di tutto.

Mi alzai dalla sedia "arrivo amore mio" urlai, Dabi aprì le braccia e dopo averlo guardato storto corsi a buttarmi sul divano.

"Ah quindi era il divano il tuo amore?!" "Esatto!" "Potrei essermi offeso" "fotte sega" "che delicato che sei" "e certo, mi chiamavano IL delicato"

Lo sentii sbuffare per poi spostarmi e sedersi vicino a me. Allargò le braccia invitandomi ad abbracciarlo.

Ci pensai un po' prima di buttarmi tra le sue braccia.

Mi strinse subito mentre io mi mettevo a cavalcioni su di lui allacciando sia le gambe che le braccia sul suo busto poggiando il volto sull'incavo del collo.

Si appoggiò al divano cominciando a farmi dei grattini per la schiena.

Mi rilassai completamente, mi sentivo totalmente al sicuro e protetto, tra le sue braccia nessuno poteva farmi del male tranne lui stesso...

"Non ti lascerò mai solo"
"Prometti?"
"Promesso"

E niente il prossimo è l'ultimo e già è prontoooo poi vedrò qaundo pubblicarlo heheh.

Spero di avervi tenuto compagnia e soprattutto di avervi messo un pizzico di sana ansia.

grazie per la lettura. ; )

~Tama

.quella voce nella testa. |shigadabi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora