Harry cammina per le strade della sua amata New York diretto a scuola.
Detesta quel posto, perché a volte non si sente a suo agio.
Certo è il ragazzo più popolare del liceo, ha tutti i ragazzi e le ragazze ai suoi piedi, va bene in tutte le materie, ma pensa che gli manchi qualcosa.
Forse.
Cioè agli occhi degli altri ha davvero tutto.
Non gli manca nulla.Quindi perché delle volte lui sente che dentro di sé c'è l'assenza di qualcosa?
Non sa spiegarselo.
Varca l'ingresso della scuola e come sempre, tutti si voltano ad ammirarlo.
Mentre all'esterno sembra una qualunque persona, nell'Istituto lo adorano come un dio.
Ovviamente nessuno può contraddirli.Chi sarebbe quell'idiota, che mentre tra i corridoi scolastici sta passando il ragazzo più popolare e figo della scuola, non ci sbava dietro?
Sicuramente qualcuno che dovrà lavarsi bene gli occhi di prima mattina.
Harry arriva davanti al suo armadietto per prendere il libro delle prime due ore.
Poi si dirige a passo felpato verso l'aula.
Niall sventola la mano per far segno all'amico che lui si trova lì. Come se già non sapesse che si siedono sempre all'ultimo banco accanto alla finestra, in qualunque aula.Harry lo raggiunge e lo saluta mentre il biondo ha già di prima mattina un sorriso radiante. A qualunque altra persona avrebbe dato fastidio, ma non al riccio. Lui amava quando il suo amico sorrideva, perché se non lo faceva, c'era davvero qualcosa di preoccupante ed era peggio della fine del mondo.
Per Harry vedere Niall senza quel sorriso significava solo giornata off e che avrebbe allontanato chiunque si fosse avvicinato, pure i suoi amici stessi.
La campanella suona e il professore fa il suo ingresso.
«Oggi non sono dell'umore, quindi compito a sorpresa e non fatemi incazzare, altrimenti vi mando dal preside» e dopo quelle parole Josh entra con il suo sorriso strafottente.
«Buongiorno a lei» dice il moro.
«Devine, al suo posto subito» quasi urla il professore.
«Prof, le servirebbe una camomilla oggi»
«Siediti e non dire altro. Adesso vi do i compiti»
Josh si siede al banco accanto ai suoi due amici.
«Diamo una camomilla a questo» dice sottovoce.
«Concordo» afferma Niall.
Harry annuisce e basta concentrandosi al foglio che la ragazza davanti a lui ha passato.
«Ma che razza di domande sono? Credi nell'amore? Certo che no» dice Josh un pò con la voce alta.
«Devine, problemi?» chiede il professore al ragazzo.
«Sono domande inutili, io non credo che esista l'amore. Cioè perché impegnarsi con qualcuno quando puoi scopare con chi ti pare?» confessa il moro.
«Devine se non ti interessa il compito, quella è la porta oppure se vuoi vai in presidenza. A te la scelta»
«Faccio il compito» dice infine e nessuno parla più.
Harry non sapeva davvero rispondere a quella domanda.
Cosa era per lui l'amore? Forse Josh aveva ragione, perché doversi impegnare, quando puoi scopare con chi ti pare? Ma delle volte lui cercava qualcuno con cui avere un rapporto duraturo, ma si stancava sempre dopo tre mesi.
Non era fatto per l'amore, forse l'amore non faceva per lui.
Se avesse trovato qualcuno di cui si sarebbe innamorato, poi era certo che si sarebbe stancato e avrebbe mollato.
Voleva avere una famiglia in futuro, ma forse non era adatto.
Che poi non si era mai davvero innamorato.
Non aveva mai provato tale sentimento.
Era troppo per un ragazzo come lui.
L'amore è solo per pochi. Solo per i coraggiosi e lui non lo era.
Aveva paura ad innamorarsi, sia perché si sarebbe potuto stancare dell'altra persona e sia perché, chiunque sarebbe stato il suo futuro ragazzo o ragazza, lo avrebbe lasciato. Sicuramente avrebbero trovato qualcosa che non sarebbero andati d'accordo, ci avrebbero litigato per giorni, sarebbero giunti ad odiarsi e poi lasciati ed Harry avrebbe sofferto.
Lo sapeva.
O almeno credeva.La domanda successiva chiedeva: sapresti dire cosa provi quando sei innamorato? Beh di certo lui non ne era a conoscenza.
Cosa si prova? Può essere le classiche farfalle nello stomaco, brividi lungo il corpo, arrossire quando quella persona ti fa un complimento, pensarla a qualunque ora, dedicarle canzoni che descrivono il vostro rapporto, essere felici. Era ciò che aveva letto nei libri. Poi può essere che ognuno interpretava quella concezione in modo diverso, perché non tutti si sa provano le stesse cose.Ultima domanda: se non ti fossi ancora innamorato, vorresti provarlo? Harry non lo sapeva.
Voleva innamorarsi, lasciare che fosse l'am quella cosa a renderlo felice? Non lo sapeva per niente.
Poteva essere una sensazione stupenda, ma forse lo avrebbe fatto perdere di vista i veri obiettivi.
Quindi forse decisamente no.
Non voleva innamorarsi.
Non ancora, forse.La campanella suona annunciando la fine anche della seconda ora.
Uno ad una si alzano dai loro posti consegnando i fogli.
Harry rilegge quello che ha scritto e poi dare il suo foglio, quando oramai in classe non c'è più nessuno.
Va al suo armadietto e prende il libro di matematica.
Secondo lui letteratura e matematica di seguito era una strage. Per di più due ore sia di una e sia dell'altra.Raggiunge la prossima aula e si siede accanto a Niall, ovviamente.
La sua testa è ancora frastornata dalle domande del compito di prima, così smette di ascoltare la lezione.
Poggia la testa sulla mano e osserva fuori dalla finestra.
Il cielo oggi è così azzurro che gli dà fastidio.
Sono poche le nuvole che lo ricoprono.
Porta poi il suo sguardo ai ragazzi che giocano a calcio nel campo esterno.
Le loro spalle si contraggono, i loro pantaloncini sono larghi alle cosce ma al cavallo fasciano perfettamente lì.
Le maglie sudaticcie.
Qualcuno si passa la mano tra i capelli.
Per Harry è troppo e qualcosa tra le sue gambe reclama.Distoglie lo sguardo e alza la mano.
«Styles sai la risposta?» di cosa sta parlando l'insegnante? Non gli importa.
«Ehm no. Dovrei andare urgentemente al bagno, posso?» chiede supplichevole.
«Vai» strano ma vero, la donna non sbuffa.
Harry cammina con la giacca legata in vita per nascondere l'inconveniente e appena esce dall'aula, quasi corre verso il bagno ma in un modo strano.
Chiunque lo avesse visto si sarebbe messo a ridere, ma a lui non importava.Si chiude nella prima cabina bagno libera e si sbottona il pantalone.
Lascia che esso scivoli lungo le gambe e abbassa i boxer per lasciare la sua erezione da fuori quanto gli basta.
Poggia la schiena contro il muro e porta due dita attorno al suo membro.
Chiude gli occhi e pensa ai ragazzi lì fuori.
Le immagini si fanno nitide e comincia a muovere indice e pollice lentamente.
Man mano aumenta la velocità.
Si lascia scappare un gemito, ma subito dopo si morde il labbro per trattenere quelli successivi.
E alla fine si riversa sporcando la mano, schizzando sul petto coperto dalla maglia e sul muro difronte.Apre le palpebre e fissa cosa ha combinato.
«Oh shit!» dice.
Si affretta a prendere la carta igienica prima pulendo se stesso per rivestirsi e poi il muro.
Guarda la maglia un pò macchiata dallo sperma, esce da lì per lavare con l'acqua.
Almeno se è qualcosa può dire che gli è schizzata acqua mentre si lavava le mani. Era la cosa più credibile.Torna in aula, ma in quell'esatto momento suona la fine dell'ora.
Fortuna.
Va a prendere lo zaino e lasciare il libro nell'armadietto.
Pensa un pò su a cosa ha, ma poi si ricorda che la professoressa di francese è assente.
Quindi un'ora buca.Vorrebbe andare da Niall, però lui non ha quella lezione in comune, ma ha musica.
Josh, invece, ha spagnolo.
Si ritrova da solo.
Vaga per la scuola non sapendo dove andare.
Quanto può passare lenta un'ora?
Spera poco.Come non previsto, passò davvero lentissima e al suono di quella ennesima campanella, si reca in mensa.
Non ha bisogno di vedere dove siano i suoi amici, perché sa già qual è il loro tavolo.
Cammina verso di loro e poi si siede poggiando il vassoio sul tavolo.«Harry cosa ti è successo prima? Sei stato dieci minuti abbondanti in bagno e la prof voleva venire a cercarti» parla Niall.
«Problema tecnico» risponde semplicemente.
I due ragazzi capiscono e dopo parlano dei loro soliti argomenti.
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ever since New York //Larry
FanfictionNew York. La città che non dorme mai. La grande mela. Una città enorme dove perdersi è facile. Due ragazzi provenienti da due quartieri completamente diversi. Cosa succederà se per caso perdono la via di casa e si ritrovano a scontrarsi? --- st...