Dalia aveva conosciuto Lorenzo, un ventenne in vacanza a Rubino. Ricordava solo quello.. in effetti erano troppo brilli entrambi per ricordare. Dalia, nel sogno che stava facendo, si chiedeva se avrebbe mai rivisto il ragazzo e intanto ripensava a quanto lo aveva baciato da ritornare a casa senza più rossetto sulle labbra, ammorbidite e gonfie per quel contatto così intimo con il corvino.
Dormiva beatamente e forse non voleva neanche svegliarsi e alzarsi dal letto per non percepire il post sbronza. Si immaginava già di rimanere chiusa in bagno per tutta la mattinata, e di vomitare anche l'aria. Così, quando Ro si presentò nella sua stanza per chiederle di fare colazione con lei, finse di dormire. La mora però, che non aveva un ottimo senso dell'orientamento, e si sarebbe persa, non se la sentiva di uscire da sola, quindi provò ad insistere.
<<Dai! Alzati e va a farti una doccia!>>.
Ro cercava di incoraggiare l'amica ad alzarsi e prepararsi così da accompagnarla. Non vedendola reagire le strattonò per un po' il braccio, ma nulla. Dalia non aveva intenzione di mettersi in piedi.
Allora la mora tentò di convincerla in altro modo. <<Vado a sistemarmi i capelli, tu fatti trovare pronta>>Ro tornò nella sua stanza e scelse un elastico verde per legare il caschetto riccio in un una mezza coda, poi si diresse in bagno e sistemò i capelli con le mani, portandoli a testa in giù.
Passò uno strato di crema protettiva e di burrocacao, spruzzò un po' d'acqua profumata sui polsi, e si vide pronta, guardandosi allo specchio.
<<Eccom->>.Dalia era ancora nel letto, con le braccia che stringevano il cuscino e le palpebre serrate. La sua espressione era parecchio sospetta. Non stava sicuramente dormendo, ma Ro aveva perfettamente capito cosa stesse succedendo nella pancia della bionda. E come si aspettava la mora, dopo circa un minuto passato ad osservarla, l'amica corse in bagno e si piegò davanti alla tazza.
Ro avrebbe voluto aiutarla, ma le veniva la nausea al solo pensiero di assistere alla scena di una Dalia che vomitava. Quindi salutò con la voce la ragazza, prese le chiavi, e si chiuse la porta di casa alle spalle.Quel giorno faceva molto caldo, e non a caso Ro aveva indossato un pantaloncino di jeans ed una camicetta leggera bianca, la cui estremità aveva legato in un fiocco poco sopra l'ombelico.
Aveva portato con sé uno zainetto, la cui spallina poggiata sulla spalla sinistra. Si incamminò osservando la natura e il frinire delle cicale, nascoste tra qualche albero. Fissando il mare, pensò che avrebbe proprio voluto farsi un bagno, ma prima di tutto, doveva accontentare il suo stomaco che si lamentava da una decina di minuti.
Poco distante dalla spiaggia, su una strada posta a sinistra, vi era un bar dalle vetrine trasparenti con delle scritte in verde. Vi entrò. Il posto sembrava molto accogliente, con varie immagini che riprendevano la pop-art, e mura di più colori. Vi erano diversi banconi con esposte torte e brioches per la colazione, e dietro a questi vi erano diversi frutti e ortaggi posti su delle mensole.
Ro amava i colori, le facevano sentire le vibrazioni positive. Chissà se avrebbe meditato in vacanza.Aveva davvero tanta fame, e desiderava solo una fetta di cheesecake alle fragole. Così si avvicinò ad una donna dai capelli rossi raccolti in uno chignon e delle trecce penzolanti davanti agli occhi chiari, che prese gli ordini. Sul petto della donna vi era una targhetta metallica con su scritto 'Elvira'.
Elvira.. Non aveva la faccia da Elvira, pensò Ro. Aveva dei tatuaggi ben evidenti che sporgevano dalla canotta gialla , delle unghie viola abbastanza lunghe e vari anelli dai diamanti multicolor sulle dita grossolane. Era una donna troppo particolare per quel nome così banale.
Anche Ro la pensava allo stesso modo. Veronica non era un nome che le stava bene, non aveva la faccia da Veronica. Avrebbe preferito di tutto, ma non quel nome così ripugnante, e come per 'Elvira', così banale.
E non a caso da piccola si faceva chiamare Ronni, poi Ronni non le piaceva nemmeno più, e lo aveva cambiato in Ro. Breve e conciso. Si adattava alla sua personalità, e sembrava quasi un nome d'arte.
<<Una fetta di quella ed un caffè americano con ghiaccio>>, ordinò indicando il bancone accanto a lei.
STAI LEGGENDO
Forelsket [incompleta]
Teen FictionForelsket. Questa parola indica l'indescrivibile e particolare euforia dell'innamoramento. Si manifesta con le farfalle nello stomaco. È quella meravigliosa morsa che ti rende vivo. L'innamoramento, o l'amore, ti fa sentire su di giri, ti porta sull...