Ro si svegliò senza lenzuolo. C'era un caldo assurdo, pensò. Così accese il cellulare, che tra le altre cose aveva dimenticato di caricare, e vide che erano le nove e due minuti. Avrebbe voluto dormire ancora un po', ma quel caldo non glielo avrebbe permesso. Si alzò, raccogliendo i capelli in un codino basso e spalancando le finestre. Si avvicinò alla piccola scrivania di fronte al letto, e afferrò la borsa, in cerca del caricatore. Prima di trovare il caricatore però, notò un bigliettino piegato in due. C'erano dei segni fatti a matita, era un numero di cellulare. Il cameriere.
Mentre era con Eva aveva notato un certo interesse da parte di quell'uomo, o perlomeno, il suo istinto diceva ciò. Poi pensò che, da brava osservatrice qual'era, l'uomo portava una fede al dito. Davvero ci avrebbe provato con una ragazzina? Nel frattempo si grattò la nuca, spaesata e tremendamente confusa. Qualcosa non quadrava in quella storia.

<<Rooo!>>, quasi urlò la sua coinquilina, dall'altra stanza.
<<Buongiorno anche a te, Dalia!>>
<<Che dici facciamo colazione fuori e poi andiamo in spiaggia?>>, domandò la bionda.
Ro accettò, faceva troppo caldo per rimanere in casa.

Così si prepararono, ed indossarono dei vestiti semplici con sotto i due pezzi del costume.
Dalia perse un po' di tempo per depilarsi le gambe, ma anche lei riuscì ad essere pronta dopo poco.
Presero una stradina diversa dalla solita che percorrevano in quei giorni, scoprendo un lato nuovo della spiaggia, con un chioschetto in legno che sorgeva sulla sabbia. Il chiosco era appunto fatto di legno, legno scuro, e come sgabelli aveva delle piccole altalene poste davanti all'enorme bancone decorato da noci di cocco e conchiglie di varie dimensioni.
Selezionarono due altalene vicine e si sedettero su queste, aspettando che il cameriere finisse di servire la coppia a qualche metro da loro.

<<Due frullati ai frutti di bosco, e poi due cornetti, uno all'albicocca e l'altro al cioccolato, grazie>>, ordinò Dalia, sorridendo al ragazzo di fronte a loro.
<<Ro! Come mai ieri sei sparita? Anzi, questo me lo dici dopo. Prima devo raccontarti un bel po' di cose!>>
<<Ehm- parla prima tu, sì>>, rispose la mora già in imbarazzo.

Dalia spiegò alla migliore amica che aveva conosciuto questo ragazzo, per l'appunto Lorenzo, che era sardo ed era lì in vacanza con i suoi amici. Spiegò che la mattina dopo averlo baciato per un tempo che sembrava infinito, non ricordava più niente su di lui. Così lo aveva cercato per un po' su instagram, e lo aveva trovato, con le sue doti da investigatrice privata. Si erano scritti per un po', non appena Dalia aveva smaltito la sbronza, e si erano dati appuntamento per il pranzo.

<<E niente ho accettato l'appuntamento visto che tu non tornavi. Stronza mi hai lasciata da sola per qualche bel maschione?>>, chiese la bionda ridacchiando. Ro sorrise impacciata, portando l'amica a credere che davvero fosse uscita con un ragazzo.
<<Uhm.. in realtà no>>
<<E allora dove sei sparita?>>, chiese curiosa.
<<Ma niente.. sono andata a fare colazione e poi sono stata in giro. Infine avevo fame ed ho pranzato fuori>>, provò a spiegare.
<<Oh certo.. da sola>>, rispose l'altra, indagando.
<<S-sì>>
<<Dai! Raccontami tutto>>.

Ro si arrese, e seppur non nei minimi dettagli che solo le due ragazze conoscevano, provò ad accennare qualcosa alla sua amica.
<<Era una ragazza, non un ragazzo>>, confessò debolmente, e ansiosa per la reazione di Dalia.

<<Ah okey>>, rispose tranquillamente. Poi realizzò spalancando la bocca. <<Ohh!>>
Ro era terribilmente in imbarazzo e non riusciva a reggere lo sguardo da detective dell'amica, per questo cominciò a fissare la sabbia sotto ai suoi piedi e dondolarsi sull'altalena.
<<E' quella dell'altra sera, vero?>>, chiese cautamente la bionda, cogliendo la fatica nel confessare della migliore amica.
<<Sì, lei>>
<<Ro>>, cominciò Dalia, prendendo le mani della ragazza, <<ricordi cosa avevamo deciso per quest'estate?>>, Ro annuì debolmente.
<<Fai in modo che questa diventi la tua estate, solo questo>>.
Si erano capite con quelle poche e semplici parole. Ro desiderava davvero passare un'estate indimenticabile, e se non avesse cominciato lei a fare qualcosa, di certo non lo avrebbe fatto qualcun'altra al posto suo. Era il momento di -nel suo piccolo- fare qualcosa.

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