Capitolo 6

2.9K 127 4
                                    


15 GIUGNO

(Ore 11:12) A che ora arrivi? SS

(Ore 11:29) Mezz'ora. Sento ansia fin qui. DH

(Ore 11:30) Non so davvero cosa farci. Ho già provato anche a sfogarmi, due volte. SS

(Ore 11:37) Ti sembrano cose da dirmi prima di un pranzo con te e con tuo padre? Ma sei deficiente? DH

(Ore 11:38) Hai detto tu che posso dirti tutto. E poi che c'entra mio padre adesso? SS

(Ore 11:39) Già solo il fatto che me l'hai detto, mi fa immaginare cose. Se poi conti il fatto che avrai un asfissiante odore di eccitazione e di te sulla tua mano destra durante tutto il tempo, non credi che c'entri il pranzo?! DH

(Ore 11:41) Papà dopo pranzo va a riposarsi. Dovrai resistere solo un po' e poi ti prometto che potrai fare tutto quello che vorrai. SS

(Ore 11:42) E io dovrei parlare civilmente con lo sceriffo, mentre penso a cosa vorrei farti quando lui andrà a riposare. Vaffanculo, Stiles. Sto venendo. DH

(Ore 11:45) E va bene, vado a lavarmi la mano con il concime di papà e mi rimetto le mutande. SS

(Ore 11:45) Non ti azzardare. Ma rimettiti le mutande. E vieni ad aprire la porta. DH



"Ciao, e no, per venirti ad aprire non ho fatto quello che mi hai detto."

"Sappi che ti odio."

"Potrai dimostrarmelo dopo. Papà sta per arrivare. È dovuto andare un attimo in centrale ma arriva subito."

"Allora ho tempo di fare questo."



"Wow, mi erano mancati i tuoi baci."

"Dobbiamo rivedere il tuo concetto di mancanza, ti ho salutato stamattina alle sette."

"Non mi hai voluto baciare perché sostenevi che, altrimenti, non ti avrei permesso di uscire dal letto."

"Mi sbagliavo?"

"È domenica, potevamo restare nel letto ancora un po'. Poi ti lamenti anche perché provvedo ai miei bisogni da solo."

"Mi lamento perché nonostante tu provveda, me lo dici per provocarmi e sei un bastar- Sta arrivando tuo padre!"



"Vi odio, odio tutti e due."

"Dovresti essere felice del fatto che andiamo d'accordo."

"Sai? In quanto mio ragazzo, dovresti difendermi."

"Ah, quindi sono il tuo ragazzo?"

"Certo che lo sei. Credi forse che faccia entrare nel mio letto chiunque? A meno che... tu non voglia."

"Ti sto prendendo in giro, respira, ragazzino."

"Certo, prendiamo in giro ancora un po' Stiles visto che non lo ha preso in giro a sufficienza durante il pranzo."

"Dai, dammi un bacio e facciamo pace."

"Non credo sia abbastanza."

"Nemmeno se ti bacio qui... così?"

"N-non è giusto."

"E se ti accarezzo... qui? Sei duro da quando mi hai visto. È la camicia, vero?"

"Dir-direi che se tu, n-non la camicia."

"Ah, si? E ora me lo dai un bacio?"

"Solo se te la togli."

"Mi sento buono... Così va bene? Puoi toccare, Stiles."

"Sei sempre così caldo, vieni qui."



"Ehi, non stai respirando."

"Si-si può morire per il troppo piacere?"

"Se continui così, sì. Tuo padre sta dormendo, spogliati, voglio sentire la tua pelle."

"E io voglio sentire la tua."

"Allora forse è meglio se ci sdraiamo, mh?"

"S-sì... noi... letto... comodi."

"Mi piaci quando balbetti perché hai il cervello in tilt."

"Vorrei vedere te con tutto questo davanti."

"A me piace anche tutto... questo... e questo... e questa parte qui..."

"To-toglimi tutto."

"C'è tuo padre che potrebbe svegliarsi..."

"Sa-sarò silenzioso, pro-promesso."

"Ma a me piace sentirti gemere."

"A-allora andiamocene via da qua."

"E tuo padre? Dove vuoi andare?"

"Gli lascio un messaggio dicendogli che siamo usciti e andiamo a casa tua, dove posso urlare senza che nessuno mi senta."

"Idiota. Rivestiti, allora, okay?"

"Dammi solo un secondo e... sono pronto, andiamo?"

"Solo se mi dai un bacio."



"An-andiamo o decido che non me ne frega niente di traumatizzare papà."

"Riesci a camminare con... in queste condizioni, ragazzino?"

"No, mi prenderai in braccio almeno fino alla porta."



"Vuoi che ti prenda in braccio anche per entrare, principessa?"

"Se insistete così tanto, le concederò l'onore di scortare le mie membra nella vostra dimora."



"Dove vuole che adagi le sue nobili membra?"

"Le concedo l'onore di scegliere per me, anche se sono comodo così."

"Questo... muro le va bene?"

"In onore dei vecchi tempi?"

"Quali? Quando ti ringhiavo contro e tu ti eccitavi?"

"E tu? Ti eccitavi nel sentire il mio odore?"

"Il mio lupo ti voleva ogni volta che quell'odore raggiungeva le mie narici."

"Solo lui mi voleva?"

"Allora sì, ma ho capito che sbagliavo a reprimerlo."

"Non farlo nemmeno adesso."

"Promettimi una cosa."

"Dimmi."

"So cosa ti ha insegnato Deaton e che porti sempre con te qualcosa per difenderti da... attacchi. Promettimi di usarlo, se comincio a trasformarmi."

"No, non puoi chiedermi questo. Io... non posso."

"Stiles, guardami. Non sono innocuo, non puoi farmi tornare indietro se perdo il controllo. Ti farò del male, ma ti voglio, voglio stare con te e ti sto affidando la mia sanità fisica e psichica. Se ti facessi del male, non me lo perdonerei, capito? Ma sono egoista e ti voglio."

"Nemmeno io potrei perdonarmi se ti uccidessi, perché è questo che mi stai chiedendo. Sai benissimo che tutto ciò che Deaton mi ha dato, è letale."

"Sì, lo so, ma... è difficile. Ho avuto altre storie, ma mi sono comportato da essere umano. Quello che è successo con te quella sera... è stato nuovo e intenso..."

"Okay, non credevo che sarei mai stato io a dirlo ma, che ne dici se procediamo un passo alla volta? Dio sono un pazzo a proporti questo proprio ora che ti sei convinto."

"Credevo che... che avresti lasciato perdere se non avessi ceduto. E lo voglio davvero, voglio che tu sia mio. Ma hai ragione."

"Der, io voglio stare con te e non solo a livello fisico. Anche se tu sei bellissimo e il mio essere adolescente non aiuta per niente."

"Come mi hai chiamato?"

"Der?"

"Laura mi chiamava così..."

"Scusa, io non... se ti da fastidio, non ti chiamo più così."

"Mi piace, puoi farlo."

"Der..."

"Mh...?"

"Ti fidi di me?"

"Sì."

"Okay, allora appoggia le mani al muro e lasciami fare. Io mi fido di te."

"Va-va bene."

"Non l'ho mai fatto prima, se sbaglio qualcosa, dimmelo."

"Ne-ne dubit-o."

"Okay, dimmi anche se ti senti strano e devo fermarmi. Anche se potrei sempre staccartelo a morsi, sono certo che così riuscirei a fermarti."

"Guardami negli occhi, okay?"



"De-devo fermarmi?"

"N-no, continua co-così. Spero il muro regg- cazzo!"



"Coff coff S-scusa coff coff."

"Scusa t-tu, scusa..."

"Non de-devi scusarti, volevo sentire il tuo sapore. Ma non sono capace, ti-ti ho sporcato le scarpe."

"Vieni qui, idiota. Sei stato fantastico."

"Anche tu lo sei stato."

"Io non ho fatto nulla."

"Ti sei fidato di me e ti sei controllato, non mi sembra niente."

"Ci sono dieci buchi nel muro, segni dei miei artigli. Se fossi stato tu, ti avrei ucciso."

"Ma hai ucciso il muro, quindi va tutto bene."

"Va nella mia stanza sopra e spogliati. Io vado a ripulirmi."

"Vado nella tua stanza ma non mi spoglio. Voglio che lo faccia tu, mi piace sentire le tue mani su di me."



"Non mi sembra che tu ora abbia freddo, mh?"

"Tu, tu sei bollente."

"Mh? Vuoi che mi sposti?"

"Ho forse detto che ho caldo?"

"Immaginavo. Apri le gambe."

"Cosa vuoi fare?"

"Ricambiare il favore, ma sentirai... questi sulla pelle, okay? Se ti faccio male, smetti di urlare."

"Elfo, ok?"

"Elfo?"

"Se urlo elfo, vorrà dire che dovrai fermarti."

"Elfo... Va bene."

"Sono pronto."



"Cerca di stare fermo."

"Cre-credo che dov-dovrai legarmi per fa-farmi stare fe-fermo."

"Tieniti alla testiera... Bravo, così."

"Der, ti prego."

"Cosa vuoi? Li senti? Senti i miei artigli sulla pelle?"

"Sì, mi-mi fanno stare be-bene."

"E ora ti farò stare anche meglio."



"So-sono vivo?"

"Mpf...Sei vivissimo."

"C'è stato un momento in cui ho visto tutto bianco."

"Forse ho un po' esagerato..."

"Stai scherzando, vero? È stato l'orgasmo più sconvolgente della mia vita."

"Addirittura?"

"Ne sono piuttosto sicuro. Ma se pensi di poter fare di meglio... dammi dieci minuti e possiamo ricominciare."

"Sta zitto e vieni qui."


Marea | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora