Deund deund.
Ondeggia e ondeggia l'altalena
del circo dei miseri ricordi
su e giù, sempre più giù, poco più su
nel cuore dei miei antichi disaccordi.Mi implori falsa e dici:
"Non credere al tuo cuore,
ti tradisce più di quanto
non faccia il mio folle amore.
All'inferno brucia e finiscici,
o segui il verso del mio pianto."Pianti un chiodo in me,
calpestando i miei sentimenti
con un sorriso sulle labbra sottili.
"Non c'è spazio per i pentimenti",
mi riveli ipocrita, "è per te!";
ormai non credo più ai nostri fili.Uno schiaffo che brucia la mia età,
violentando la mia intelligenza
con la tua antipatia saccente.
"Devo fermare la tua turbolenza,
forse c'è amore, forse disonestà;
su questa giornata chiudi il battente."Ti salvi dal mio dolore
osservandomi senza parlare
col tuo silenzio mai compreso.
Mi condanni a un infinito vagare,
tacendomi ogni tuo timore;
non potrò mai dire "ti ho preso!"Deund deund.
Ondeggia e ondeggia l'altalena
del circo delle mille miserie...S'è spezzato tutto nel mio animo
vivo come il fantasma di ciò che vedete,
un'immagine fatta di ciò che è inconsistente.
Al di là del colore di questa parete
non accetto più il consiglio magnanimo
che mi fornite in maniera insistente.Non c'è inferno più grande
del vostro egoismo di menzogne.
Nella piccolezza del vostro cuore
troppo ho distrutto le mie carogne.
Non mi resta che seguire le domande
che mi suggerisce il mio umore.__________
Deund deund: suono onomatopeico der. di dondolare: Lat. tardo *undulare, der. di unda.
