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"Arcobaleni, hai detto? Credo di ricordarne qualcuno. C'erano sul nostro mondo, molto prima che arrivassi tu però" sospirò Iwaizumi, leggermente più tranquillo per le parole di Oikawa.

"Oh! E le aurore boreali? Quelle le hai viste?!"

"No, ma ora calmati Oikawa. Direi che dovremmo dormire, su."

"Voi umani siete una noia mortale. Il bacino della buona notte, Iwa-chan?"

"Dormi e basta, alieno idiota." concluse il ragazzo arrossendo, mentre l'altro rideva in modo dolce.

Quando finalmente Oikawa decise di coricarsi e chiuse gli occhi, Iwaizumi rimase ad osservarlo. Aveva tanta voglia di accarezzare i suoi capelli color miele, arruffati e disordinati e posare le labbra sulle guance leggermente arrossate dal freddo.

Nonostante tutti i disastri che sarebbero accaduti, se fossero rimasti insieme, ci sarebbe stato un motivo per sopportare.

Il puro silenzio della notte, mentre Oikawa dormiva come un sasso e Iwaizumi cercava di fare lo stesso, venne improvvisamente spezzato da alcune voci. Il ragazzo, già sveglio, si alzò in piedi di scatto per capire da chi provenissero.

Erano tre uomini adulti, probabilmente soldati, con un vocione grigio e crudele. Il viso di Iwaizumi sbiancò completamente, impallidendo, con gli occhi così spalancati da fargli male, iniziò a tremare e a riempirsi di angoscia come se fosse una caraffa colma d'acqua fino all'orlo.

Le voci erano troppo vicine, se avesse deciso di scappare il rumore dei passi lo avrebbe tradito e quegli uomini erano già piazzati davanti alla porta della rovina distrutta con i fucili in mano. Parlavano di aver ricevuto l'ordine di uccidere due ragazzi che si erano rifugiati in edifici distrutti per sfuggire ai divieti.

La morte? Forse era giunto l'ultimo giorno.
In cosa si può credere? Aveva fatto una promessa...

"Oikawa, svegliati! Dovevi portarmi nel tuo pianeta, no? Voglio vedere il mondo vero adesso, lo voglio vedere ora insieme a te!" cominciò a singhiozzare Iwaizumi mentre i soldati entravano.

"I-iwa...izumi, stai piangendo? Che sta succedendo?" rispose l'altro mentre si alzava tranquillamente.

Non ebbero il tempo di scambiare altre parole che l'acciaio freddo dei fucili era puntato sui loro cuori.

"Facciamo in fretta" disse uno dei soldati, guardando i ragazzi con un misto di disgusto e pena, mentre Iwaizumi era completamente paralizzato ed Oikawa solamente spaesato e confuso.

Uno di loro però gli bloccò il braccio e cominciò a sghignazzare leggermente.

"Non ci credo! Ma sei tu, Iwaizumi? Ci conoscevamo, ricordi? Come sei finito a dormire in una chiesa distrutta e condannato a morte? Ti avevano dato per disperso. Eri un tipo molto preciso, come ti sei ridotto? Sei in combutta con un pazzo, faremo morire prima lui, voglio vedere la tua espressione disperata." rideva, seppur con uno sguardo crudele.

Iwaizumi si ricordò di lui, si chiamava Lawell, era probabilmente più pazzo di Oikawa, ma in modo differente, sorrideva in modo sadico davanti alla morte e al dolore, ma era rigido, non si era mai scomposto. Era stata una disgrazia trovarsi proprio lui davanti.

"Lawell taci, e sbrigati a sparare", continuò l'altro soldato.

In quel momento Oikawa sbadigliò, un po' preso dal sonno, e iniziò a parlare.

"Per me è davvero assurdo! Forse è perché vengo da un altro pianeta, ma questo è davvero troppo. Cosa vi ha fatto di male Iwa-chan?"

Lawell era sempre più divertito, e si rivolse agli altri soldati sghignazzando.

"Lo avete sentito questo pazzo? Afferma perfino di venire da un altro pianeta! Cos'è, un alieno?"

"Sì, lo sono, ma il comportamento assurdo è il vostro. Questo non è un mondo normale, proprio per nulla! Da dove vengo io non sarebbe nemmeno l'ultima delle ipotesi fare del male a qualcuno come Iwa-chan.
È la persona più dolce che abbia mai conosciuto, forse dovreste imparare da lui."

"Come ti permetti, pazzo! Gli alieni non esistono! E credere in un mondo migliore di questo è inaccettabile, il mondo va bene così com'è. Tu adesso morirai, sei solo un malato di cervello, ed Iwaizumi, che ti ha seguito, potrà guardare il tuo corpo ricoprirsi di sangue e cadere senza vita!"

A quelle parole Oikawa tirò un sospiro scocciato e osservò il viso disperato di Iwaizumi, pallido e rigato dalle lacrime. Non gli piaceva per nulla vederlo stare così male. Si avvicinò a lui e gli accarezzò la guancia, facendogli un sorriso nella speranza di confortarlo.

Iwaizumi non riuscì a rispondere, tremava e le parole gli morivano in bocca. Vedere piena di sangue l'unica persona che lo aveva veramente reso felice, sarebbe stato peggio di morire. Il suo cervello era annebbiato da quell'immagine e dalla paura che gli provocava.

Non aveva nemmeno il tempo di sentirsi umiliato, lui, che aveva sempre avuto lo sguardo vuoto e il carattere gelido come il ghiaccio, mentre si ritrovava a piangere come un bambino. Con la poca forza che aveva, afferrò il braccio di Oikawa, mentre lui si girava nuovamente verso i soldati, ricominciando a parlare.

"Mi dispiace per voi, avete la mente troppo chiusa. Beh, non ci sono altri modi per risolvere la situazione, direi.
Iwa-chan, aggrappati!"

"Eh?" mormorò il ragazzo, con il viso ancora bagnato dalle lacrime e un'espressione confusa.

Oikawa con una piccola risata, facendo la linguaccia a Lawell, schioccò le dita.

Un fascio di luce attraversò i due giovani, rendendoli diafani, mentre percepivano la sensazione di una scarica elettrica.
Iwaizumi chiuse gli occhi per lo spavento, e quando li riaprì, due secondi dopo, vide qualcosa di stupefacente come un miracolo.
Lui ed Oikawa erano sospesi in mezzo al cielo stellato, i soldati erano spariti. Erano davvero, finalmente, salvi.

Iwaizumi aveva gli occhi spalancati, aspettava una spiegazione. Oikawa avvicinò la mano sui suoi occhi per asciugargli dolcemente le lacrime. Con una voce allegra e i soliti occhi nocciola spensierati, disse

"Non avevo altre soluzioni in mente, inoltre, dovevo portarti a vedere il mio pianeta, no? Ti mostrerò che esiste, e soprattutto, che non è sbagliato sperare e credere in un mondo migliore.
Ti porterò nel mondo in cui nemmeno tu credevi."

Il ragazzo riuscì finalmente a sorridere e rispose annuendo con la testa, ancora un po' scosso. Oikawa lo prese per mano e cominciò a correre verso un pianeta dentro alla distesa blu del cielo, saltando sulle stelle.

"Ti giuro che lì non sarà vietato né sognare, né amare." aggiunse con gli occhi luccicanti.

E allora perché non crederci, a un alieno che salta sulle stelle?

E perché non credere nella possibilità di un mondo migliore?  

Fine

to kill an alien || iwaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora