(NIGHTMARE HUNTERS)
"Un mondo dove l'impossibile diventa reale. "
Capitolo 1
Soliti pensieri
In una leggera ed a volte pesante coltre di nubi, scorge una città di nome Sharlok, dove qui ha inizio la nostra storia, a volte dotata di cielo terso; quando si verifica questo dato di fatto l'ambiente diventa più confortevole ed accogliente ma si verifica raramente dato che era la località più sconosciuta e più fredda di Mystic dotata di montagne ed alla base della quota di strade asfaltate con paesini e centro storico e di vegetazione ;popolata da seimila trecento ottantotto abitanti.
Decisi di passare da Richard, il mio migliore amico che era una persona davvero disponibile , un'abile lettore di anime per come decifrava gli sguardi delle persone a cui teneva, aveva un fisico slanciato muscoloso ma non massiccio, capelli mossi, casto tendenti al rosso, occhi nocciola, voce di basso timbro e vestiva a volte casual e a volte sportivo.
<<Richard>>Chiamai <<Richard ..>>chiamai per una seconda volta di sottecchi, affacciandomi alla finestra ma non rispose di conseguenza mi recai in macchina per andar via ma piombò davanti un ragazzo, era suo cugino <<Non c'è>> Rispose Joseph che conoscevo di vista.
Era un ragazzo introverso aveva l'aria di una persona tenebrosa allo stesso tempo affascinante ma nel suo profondo è di animo sereno ed al primo impatto sembrava un ragazzo che stava sempre sulle sue; lo vedevo anche al collage, che era un' edificio di cui le pareti esterne erano bianche con la scritta sull'insegna "The Winter" argentea; quelle interne di un verde salvia, il cielo era plumbeo, raramente terso, accompagnato dalla pioggia. Ogni sezione era munita di lavagna elettronica e banchi messi a file ed al di fuori delle aule era dotata di armadietti. La maggior parte degli studenti sembravano ipnotizzati totalmente dal mondo tecnologico altri erano muniti di solidarietà e schiettezza, anche se amavo il mio percorso di studi non trovavo quel posto coinvolgente.
Soprattutto Joseph aveva l'aria di uno che come Richard aveva un segreto più grande di loro da costudire che neanche loro stessi ne erano a conoscenza, al momento dati i loro strani comportamenti ma con loro non ne feci mai parola, era alto con capelli casti tendenti al nero fisico slanciato muscoloso longilineo; occhi color nocciola anche se mi chiedevo la ragione per cui a volte gli mutavano colore su un verde smeraldo e la sua pelle fosse così pallida: aveva una voce di basso timbro, vestiva casual, elegante in casi eccezionali principalmente di grigio e nero.
<<Ci vediamo>>Dissi aprendo la portiera con indifferenza per non dare a vedere che mi aveva colta di sorpresa salendo, anche perché con lui non avevo neanche la minima idea che potesse nascere alcun tipo di rapporto dato che fino a questo istante non ci siamo mai rivolti parola.
<<Avanti, che c'è?>>Dissi ponendo le mani sul volante esasperata dopo che si mise davanti al cofano della macchina. Nel mentre mi si illuminarono gli occhi di azzurro e Joseph mi guardò con aria mista tra l'essere interessato e stupito al fatto.
<<Quindi? Che c'è?>> Dissi.
<<Sono Joseph, cugino di Richard, dato che facciamo lo stesso collage mi chiedevo se ti andava di andare al bar Sidney a prendere un caffè, per conoscerci meglio .>>Disse guardandomi sorridendo, ricambiai accettando l'invito.
<<Hai afferrato qualcosa della spiegazione di oggi?>>Chiesi a Joseph.
<<Onestamente?>>Mi disse.
<<Ok, serve una mano?>>Chiesi.
<<Si grazie El>>Disse.
<<Ora è tutto molto più chiaro, ti ringrazio> Disse una volta che gli spiegai.