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Un mese,un mese che non parliamo più.
Hai chiesto,un po di tempo fa,a bea,come stavo.
Come sto?
Sto bene,abbastanza bene!
Okay,cazzata! Sto male. Non so bene se male è la parola giusta.
Precisamente non so bene come sto.
So solo che non mi sento più io,mi sento vuota.
Da un mese a questa parte non è successo molto,sempre la solita vita con la solita quotidianità.
Posso dire che mi manchi un po,e per quanto possa sembrare insicura,di questa cosa ne sono più che sicura.
Un paio di mesi fa avevo tutto quello che più desideravo.
Sono stata capace di buttare tutto all'aria.
Mi sembrava la decisione più giusta in quel momento,ma è abbastanza evidente che mi sbagliavo.
Non ti dico assolutamente di tornare,anche se è la cosa che desidero di più,solo di un cenno di vita.
Da un mese a questa parte ho perso 3 chili,mangiavo e vomitavo,non ci riuscivo.
Sono migliorata. E vuoi sapere chi è la persona che mi ha aiutato più di tutte? Beatrice.
Quella ragazza la amo,ha una forza pazzesca.
Non lo so,non so più niente,non so nemmeno perché sto scrivendo tutto questo.
Forse mi serve per sfogarmi.
È la seconda che scrivo,una ogni giorno.
Domani è un anno e due mesi.
Un anno e due mesi che ti guardo con occhi diversi.
Ma ci sono riuscita,sono riuscita a cambiare ed ora,dopo tutto questo tempo,ti vedo solo come un amico.
Non voglio altro,davvero!
Me ne sono accorta quando abbiamo chiuso e,soprattutto,come abbiamo chiuso.
In una maniera che da te non mi sarei mai aspettata,e te lo dico molto apertamente!
Ci sono rimasta male,ma male male.
Per un po ti ho odiato,mi hai fatto schifo,ma quello schifo carino; che anche quando dicevo "È solo un coglione" mi brillavano gli occhi.
Ah,grazie mille per gli auguri,ho molto apprezzato!
Bellissimi auguri fantasma,complimenti.
Devo ammetterti che per un attimo mi è anche passato per la testa di riprendermi i regali.
Sarei stata troppo stronza. Non ci sarei mai riuscita.
Anche se te lo meriteresti per come ti sei comportato le ultime volte.
Non riesco ancora a capire una cosa.
Perché tutto questo?
Perché ti interessa così tanto sapere come sto,come sto senza di te,se sto bene con me stessa?
Mi sento in colpa. Sento il peso di tutta questa orribile situazione. Un peso che non posso più portare perché voglio delle spiegazioni.
Lo so che l'hai fatto per il mio bene.
Ma il mio bene non è chiudere con te.
Il mio bene è parlare con te cazzo. Prima ero felice e ora non più.
Ecco la spiegazione più semplice del mondo.
La parola amico,adesso,mi piace molto di più.
È proprio vero che capisci quanto tieni ad una persona solo nel momento in cui la perdi.
E io l'ho capito,ho capito quanto tengo a te.
Mi hai bloccata ovunque,per un po di tempo non ho saputo più nulla di te.
Ma ricordati,qualunque cosa accada,sai dove sono e che sei sempre li,nel mio cuoricino.
Non mi piacciono molto i saluti,ne tantomeno gli addii.
In bocca al lupo.
-Allegra.

L'ultima lettera che gli ho scritto prima di ricominciare tutto.
Ci eravamo allontanati,io stavo male e lui molto meno.
È iniziato tutto il 20 dicembre del 2013,e pensare che a quella festa di scuola non volevo nemmeno metterci piede.
Ero in primo,spaesata come non mai,la deficiente di turno con le amichette sfigatelle..
Eravamo e siamo ancora nella stessa scuola,non lo avevo mai notato seriamente,piaceva ad una mia amica e io non facevo altro che prenderla in giro per questa cosa.
Ma quella sera mi colpi; con quel modo strano di fare,quella camicia della Ralph Lauren celeste,quei jeans scuri,quelle clarks blu e quello sguardo.
Il suo sguardo era qualcosa di indescrivibile. Aveva qualcosa di diverso,di particolare,di unico.
Non avevo mai visto un ragazzo di tanta bellezza e purezza.
Ballava in mezzo alla pista,da solo,era così sicuro di se,contrario mio.
"Toca toca" canzone di quella sera che ancora oggi,solo a sentirla,rido.
Restai a guardarlo immobile per tutta la sera,l'elfo,è così che da lì a poco iniziai a chiamarlo.
Era tardi quando tornai a casa la sera.
Iniziai a cercarlo nel gruppo di scuola su Facebook.
Trovato.
Era lui,Mattia.
Mattia,che bel nome,pensai subito che gli si addicesse alla perfezione.
Da quel giorno non è più uscito dalla mia testa.
Cominciai a scrivergli su Ask,non avevo il coraggio di uscire allo scoperto.
Ero dolce,gli facevo salire il diabete,lui era carinissimo.
Avevamo il nostro appuntamento alle undici tutte le sere.
Parlavamo di tutto,davvero.
Dicembre passò in fretta,anche Gennaio.
Decisi a quel punto di fargli capire bene o male chi ero,piccoli indizi su piccoli indizi ci arrivò.
Ero la tizia del 218.
Mi piaceva,e come se mi piaceva.
Con lui non mi importava delle molteplici figure di merda che facevo,ero sempre me stessa.
Lo guardavo a ricreazione,da lontano,senza chiedergli niente e senza fare rumore.
Lo scrutavo di nascosto,cercavo di capirlo meglio.
Rideva e scoprivo il paradiso.
Da Gennaio ad Aprile tutto normale.
Verso metà aprile non so cosa mi prese,ero triste,priva di forze.
Dovevo cambiare scuola con la consapevolezza che non lo avrei mai più rivisto.
Un pomeriggio mi misi davanti al pc,andai cauta su pagine bianche.
Iniziai con l'inserire il cognome e più o meno la zona.
Eccolo,rintracciato.
Era una mattina,pioveva,non entrai a scuola,volevo scoprire di più su di lui.
Arrivai sotto casa sua,rimasi lì per almeno due ore a pensare,a pensare come sarebbe stato,sotto la pioggia.
Tornai a casa e la sera stessa ci andai di nuovo,lo vidi dalla finestra,riconobbi i suoi capelli.
Avevo portato con me una frase da mettergli nella buca delle lettere.
"Tu,tu mi stupisci ancora,in tutto quel che fai mi meravigli ancora,quando non eri mio,come la prima ora."
Mi firmai come -Anonima.
Era solo una delle tante,ogni giorno ne portavo una diversa,fino a quando un giorno mi sono detta basta.
Mi ripetevo tra me e me che non avevo speranze,non ero alla sua altezza,non mi avrebbe mai notata.
Mi rassegnai per un po' di tempo,anche se il solo pensiero di non rivederlo mai più dopo la fine della scuola,mi faceva malissimo.
Continuai a farmi sentire ogni tanto su Ask,lui sembrava quasi contento di risentirmi,sembrava quasi che in tutto quel tempo gli ero mancata,un po',forse.
Era il mio adulatore di pasta al pesto,il mio Geordino.
Ma mio non lo era proprio,nei sogni,si,e come. Era il protagonista della maggior parte dei miei sogni,nel bene e nel male.

Giugno arrivò talmente velocemente che non mi accorsi di averlo perso,di averlo quasi dimenticato.
Era il penultimo giorno di scuola,tutta la mia classe avrebbe fatto sega,sarebbero andati all'Eur,decisi di andarci anche io.
Arrivammo a Laurentina.
Ad un certo punto,nel bel mezzo del capolinea degli autobus,sentii una mamma chiamare il proprio figlio,"Mattia vieni che dobbiamo andaree,è tardi!"
Cazzo,Mattia.
Me ne ero totalmente dimenticata.
Il penultimo giorno di lui.
Senza salutare mi fiondai sul primo 765 in partenza.
Erano le dieci,avevo chimica. Non sapevo se mi avrebbe fatta entrare.
Tentai e ci riuscii.
Riuscii a vederlo a ricreazione,bello come non mai.
Era lì,a scherzare con i suoi soliti amici,davanti al bar. Mi guardò.
Dio solo sa come stavo in quel momento. Mi sentivo completa.

La giornata passò,il giorno dopo sarebbe stato l'ultimo giorno.
La notte non dormii,piansi,talmente tanto da avere quel forte mal di testa insopportabile e da non riuscire più a sentire nulla intorno a me.
Mi alzai,mi feci una bella doccia per riprendermi.
8:10,in ritardo come al solito anche l'ultimo giorno.
Ore interminabili.
10:50,finalmente la tanto attesa ricreazione.
Eccolo li,puntuale come al solito con i suoi amici davanti al bar,in compagnia della sua abituale pizza con la Nutella.
Mi sembrava ancora più bello.

Ricreazione finita.

Tornai in classe sfinita,sfinita dalle lacrime della notte,dai pensieri e dalla tristezza dell'addio.
12.00,finalmente fuori da qui.

Per concludere "in bellezza" questa giornata,tutti a Euroma.
Sull'autobus eravamo io,le cuffiette e i pensieri.
"Ti vorrei rivivere" di Eros Ramazzotti a palla e lacrime a gogo. Tutti che mi guardavano,le mie amiche sempre pronte ad asciugarmi le lacrime.
Decisi di riscrivergli su Ask,uno di quei poemi. Lo ringraziai di tutto quello che mi aveva fatto provare.
"Macché,grazie a te,magari fossero tutte come te,cuore."
La sua risposta.
Spuntò un sorriso,che però durò molto poco.
Non riuscivo davvero a non pensare a lui.
Ultimo giorno di scuola finito male,tra lacrime e piccoli sorrisi.

Tu ed io,senza mai dirci addio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora