Quella fu un estate calda,non c'era giorno che non passavo sulla spiaggia e non c'era giorno che non vedessi tutte le persone che conoscevo lì.
Quella mattina avevo deciso di andare da sola e studiare nel bar dove lavorava Michael per l'esame di musica che avrei avuto due giorni dopo.«Mi faresti il solito?» gli dissi con un sorriso.
Chiedevo sempre il "red sunset": un aperitivo analcolico a base di ananas, arancia, pesca e menta.
Non importava se erano le undici di mattina, non avrei bevuto altro.«allora?» mi chiese Michael sedendosi davanti a me.
«allora cosa?» chiesi.
«Austin, come sta andando la cosa di Austin?» non avevo nemmeno voglia di parlarne.
«Sto cercando di non pensarci Mich» ripuntai gli occhi sui miei appunti.Mi toccò la spalla : «parli del diavolo..»
Rialzai lo sguardo.Era lui, Austin con i suoi maledetti ricci bagnati, il suo viso così innocente e Anastasia, Anastasia Johnson.
A quel punto lo notai, Vinnie.
Frequentavo questa spiaggia da quando avevo 12 anni e mai lo vidi venire qui.
Aveva i capelli bagnati e non indossava la maglietta.
Stava sorridendo a qualcosa che disse Anastasia.Finsi di non averli visti ma vidi Austin arrivare.
«Ciao Ay» si sedette dove era prima Michael, lo cercai con lo sguardo.
«Possiamo parlare?» chiese con tono calmo.
«Ayla» mi chiamò qualcun'altro, era Anastasia.
«Ciao» dissi a voce bassa.
«Che fai?» disse con la sua voce che ricordava una persona a cui piaceva sapere tutto ma alla quale allo stesso tempo non poteva importare di meno.
«Studio, ho un esame fra poco» Dissi chiudendo il mio quaderno.
Anche Vinnie li raggiunse.
«Buongiorno» mi disse.
«ciao» "numb".
«Vieni con noi stasera alla festa a casa di Josh?» Mi chiese Austin.
«È il suo compleanno?» chiesi.
«No, ha casa libera» con che coraggio?.
«no, non posso» feci per alzarmi.
«Dai Ay c'è anche una camera per due libera» Disse Anastasia credendo di poter far ridere qualcuno.
«Ana...» disse Vinnie.
«Ci siamo lasciati Anastasia, strano che non te l'abbia detto.
Ora scusate ma devo proprio andare»Non mi voltai, non volevo dargli questa soddisfazione.
Stavo bene o almeno così mi ripetevo.Vidi Vinnie uscire e venirmi incontro.
«Ayla» Non aveva mai pronunciato il mio nome.
«Studiavi musica?» cosa?
«Sì, ho un esame di pianoforte dopodomani» dissi.
«Fantastico.»sorrise,sorrise?
«cosa?»ero confusa.
«Senti hai presente la Music Bang Academy?» Mi disse euforico.
«Certo.» dissi sedendomi nei tavoli all'esterno.
Era un college a base musicale, era molto prestigioso, non tutti se lo sarebbero potuti permettere.
«L'esame richiede il saper suonare uno strumento ed ho poco più di un anno per imparare a suonarne uno» si sedette pure lui.
«oh» voleva gli facessi da insegnante.
«imparo in fretta e ti pagherò, non preoccuparti» mi alzai.
«no non c'è bisogno di pagarmi, fammici pensare ti dico uno di questi giorni.» accennai un sorriso, fece lo stesso.Aveva mai parlato così tanto? sorrisi da sola.