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Sirius POV Pagai i miei libri e mi incamminai verso la porta d'uscita. Appena sfiorai il freddo maniglia della porta, una mano si posò delicatamente sulla mia spalla. Mi girai e mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo di prima. Gli sorrisi e uscimmo dalla libreria insieme. Iniziamo a chiacchierare. "Vivi qui? Non ti avevo mai visto nella libreria, io sono un cliente abituale." Chiesi al ragazzo che mi affiancava. "No, non sono di queste parti. Sono venuto qui per il matrimonio di un mio amico e devo andare da lui. Mentre camminavo ho notato la libreria e sono entrato. Io adoro i libri." Rispose l'altro. "Ah, anche il mio migliore amico si sposa, domani. Io vivo con lui. Oggi pomeriggio mi stavo annoiando quindi ho deciso di fare un po' di compere." Ribattei io. "È la prima volta che vengo qui. Non conosco bene questa città mi puoi aiutare?" Chiese. "Ma certo" gli risposi io. All'improvviso si fermò. Si girò verso di me e si mise ad osservare il mio braccialetto. Cazzo, il braccialetto di Grifondoro non l'avevo tolto, ora mi chiederà cos'è. Cosa gli dico? Indicò il braccialetto e chiese. "Sei Grifondoro?" Rimasi sbalordito. Come faceva a conoscere la casa di Hogwarts? "S..sì. Come fai a sapere della casa?" Chiesi quasi balbettando. "Beh sono anch'io un mago. Non ho frequentato Hogwarts, ma so tutto sulla scuola." Rispose immediatamente l'altro riprendendo a camminare. Tirai un sospiro di sollievo. "Veramente? Che scuola hai frequentato?" Chiesi io molto più tranquillo di prima. "Beh io ho frequentato Durmstrang. Fa veramente schifo. Avrei voluto studiare a Hogwarts, ma mi sono trasferito da piccolo è non potevo farlo." Rispose abbassando lo sguardo verso le sue scarpe. "Come si chiama questo tuo amico?" chiesi io cercando di rompere quel silenzio imbarazzante. "James... James Potter" rispose. Scoppiai a ridere mentre l'altro mi guardava incuriosito. "Perché ridi?" Chiese l'altro incuriosito. Boccheggiai per riprendere fiato e risposi. "Perché stiamo parlando della stessa persona! Vieni, seguimi ti porto da James. Tanto io vivo con lui." Dissi. Ci incamminammo verso Godric's Hollow. Continuammo a discutere e a scambiarci idee sui libri che avevamo letto precedentemente. Notai che il cielo si era oscurato, ma era ancora luminoso, grazie alla luna e alle stelle. Senza rendermene conto mi ero fermato a osservare quel cielo cosparso di stelle che facevano compagnia all'unico satellite del nostro pianeta. Pensare che amavo, quella sfera argentea, scriteriatamente. Poggiai la mia mano con dolcezza sul petto dove, sotto la maglietta, c'era ancora la collana con la luna che mi aveva regalato Remus. "Sai il mio nome deriva da una stella: Sirio." Dissi all'improvviso dopo che l'amico di James si era messo dinanzi a me e osservava a sua volta il cielo. "Sai a scuola amavo Astronomia. Era la mia materia preferita." Rispose allora lui. "Anch'io. Era l'unica materia che studiavo." Dissi sorridendo tra me e me per i ricordi che mi avevano percorso la mente, come la leggera brezza estiva al mattino accarezza i capelli di chi osserva l'alba. Sorrisi un'altra volta, ma questa volta ero rivolto alla luna. Pensai su come una cosa così banale come una sfera d'argento fosse riuscita nel corso degli anni a ispirare i migliori artisti esistiti. Non solo pittori, ma anche scrittori, poeti, filosofi ecct. Era così semplice, ma così bella. Era la mia migliore amica da sempre. Era l'unica che mi ascoltava e consolava nelle lunghe notti in cui piangevo pensando alla mia misera vita. Era l'unica a cui avevo raccontato i miei segreti senza paura. Per me era come una cassaforte nella quale deponevo i miei segreti più preziosi e nascosti. La guardai per un'ultima volta prima di riprendere a camminare. Quando arrivammo, trovammo James che ci aspettava alla porta. Ci avvicinammo. "Vedo che vi siete già conosciuto?" Disse James mentre abbracciava il suo vecchio amico. "Dove sono i tuoi bagagli?" Chiesi io allora rendendomi conto che il ragazzo non aveva nessuna valigia oltre a uno zainetto grigio. "È tutto nello zainetto. Gli ho lanciato un incantesimo in modo che contenesse tutto." Rispose l'altro mentre entravamo in casa.
