❍ - 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘤𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘪𝘯 𝘥 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳

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Yoongi scese dalla macchina. Con una mano mantenne il cappotto chiuso ‒ il vento freddo di quella mattina non smetteva di prenderlo a schiaffi, arrossendogli le guance ‒ e con l'altra chiuse la portiera, nascondendo subito dopo le chiavi nella tasca. Si coprì il collo col cappotto e attraversò la strada insieme ad un mucchio di persone.

Tossì un paio di volte, prima di attraversare l'ingresso dell'alto edificio e dirigersi verso uno degli ascensori. Cercò di non appiccicarsi troppo a nessuna delle dieci persone presenti nella scatolina meccanica, poi lasciò il cappotto libero dalla sua presa e guardò l'orologio al suo polso: le otto e venticinque. Era in orario, in anticipo di cinque minuti a dirla tutta, ma sicuramente Soyon era già seduta alla sua scrivania, coperta costantemente da cartelle, appunti e fogli. Sorrise. Jimin sarebbe arrivato come al solito con qualche minuto di ritardo.

Uscì dalla scatolina con un sorrisino sul volto. Attraversò i corridoi, salutando quando incontrava qualcuno con cui aveva scambiato qualche parola già un paio di volte, e entrò nella sua stanza chiudendo subito dopo la porta. Posò velocemente la ventiquattr'ore su una delle due poltrone in pelle, poi si tolse il cappotto e prese stringersi la cintura nera ‒ una smorfia carica di fastidio al posto del sorriso di qualche secondo prima. Sbuffò. Guardò la scrivania e le cartelle poggiate su di essa, si avvicinò e cominciò ad aprirle ed esaminare il contenuto. Impostò una sveglia per le nove, annotandosi mentalmente di dover finire entro quell'ora.

Quando questa suonò, il corvino era in piedi con lo sguardo fisso su alcuni post-it e dei fogli tra le mani. Velocemente la spense, si mise il telefono nella tasca e uscì dalla stanza. Percorse il corridoio che lo separava dall'inferno con gli occhi bassi fissi sulle carte, ma li rialzò all'ultimo minuto quando sentì Soyon alzare la voce per farsi sentire da tutte le persone del piano.

Con la coda dell'occhio vide Jimin voltarsi a guardarla. Si avvicinò a lui in fretta e con un colpetto sul braccio cercò di avere la sua attenzione. Gli ricordò di indossare gli occhiali che aveva lasciato sul tavolo e Jimin lo ringraziò a bassa voce. Yoongi annuì un paio di volte, mormorò qualcosa e poi ritornò a guardare Soyon.

In piedi e circondata da occhi attenti, leggeva ad alta voce una comunicazione arrivata quella mattina. Spartizioni di compiti, tirocinanti in arrivo a fine mese e nuovi dati da distribuire ad ogni piano. Yoongi ascoltò attentamente, corrugando involontariamente le sopracciglia quando qualcosa non quadrava.

Jimin diede le spalle a Soyon, ritornando di testa nel computer: «Che cazzo?» mormorò subito, non prestando più attenzione alle parole che uscivano dalla bocca della donna. Yoongi gli gettò un'occhiata veloce, prima di ritornare sull'espressione infastidita della bruna. «Perché farli venire a giugno? Quando feci io tirocinio mi mandarono a Marzo, in mezzo al casino.» continuò lui, non badando al ricevere una risposta dal moro.

Yoongi mugolò qualcosa, mantenendo lo sguardo sulla figura della donna. La vide andare via una volta finito di dare le ultime spiegazioni, così puntò velocemente lo sguardo su Jimin, appoggiandogli una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione. Strinse le labbra in una linea, si toccò distrattamente la cintura e solo poi parlò: «Vado da lei. Oggi si pranza insieme, sì?» Jimin mugolò solamente, permettendo a Yoongi di allontanarsi per andare dalla donna.

Soyon era in piedi con le braccia conserte ed un'espressione piuttosto infastidita in volto, quando Yoongi entrò nel suo ufficio. La guardò dalla soglia della porta per un secondo, prima di lasciare la cartellina che aveva in mano sulla poltroncina e avvicinarsi a lei.
Stette in silenzio e aspettò che Soyon scoppiasse, alzasse il capo e cominciasse a parlare. Aveva gli occhi puntati sulle sue stesse scarpe e i capelli stirati stavano cominciando a cadere in avanti, coprendole la vista.

Le sopracciglia si incresparono all'improvviso e Soyon alzò la testa di scatto: «Sono dei coglioni assurdi. Io veramente- Non sanno quello che fanno, non lo sanno! Più incompetenti di così non si può- anzi no, ci sono persone più incompetenti di loro. Sai chi?» Yoongi non rispose, lasciò che l'amica buttasse fuori tutta la frustrazione e aspettò. «Quei coglioni della KMS che vogliono mandare i tirocinanti a giugno. Chi cazzo fa venire dei tirocinanti a giugno?! Ci rallenteranno. Occuperanno spazio inutilmente e noi dovremo farci il culo per non perdere troppo tempo.» Soyon sbuffò, si avvicinò alla scrivania e giocò per un attimo con i post-it posti su di essa, poi però ritornò davanti a Yoongi. Il rumore dei tacchi contro il pavimento gli solleticò le orecchie.

AMANTS SUR LA LUNE◞ kth.mygDove le storie prendono vita. Scoprilo ora