Capitolo 14. A bordo pagina

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Non mi va più di fare l'amore
E allora sayonara
In questa notte amara
Mi perderò nei borderò
Ci scriverò il tuo nome in blu

Non mi va più di fare l'amoreE allora sayonaraIn questa notte amaraMi perderò nei borderòCi scriverò il tuo nome in blu

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***

Un caldo e piacevole sole mi accoglie non appena scendo dall'aereo. Anche se siamo quasi ad Ottobre, il clima è temperato e mi ritrovo ben presto a togliermi la giacca.

Mentre io e Carlos usciamo dall'aeroporto, circondata da persone che parlano una lingua che non mi è per niente familiare, continuo a guardarmi in giro, curiosamente. Rallento leggermente, mentre Carlos, a passo più spedito, mi è davanti, ma si ferma appena si accorge di non avermi più al suo fianco.

«Niña?» mi chiama, attirando la mia attenzione. Mi affretto a raggiungerlo, trascinandomi dietro il mio trolley. Lo prendo sottobraccio, quindi riprendiamo a camminare, attraversando le porte automatizzate e dirigendoci verso il parcheggio.

Dopo aver caricato i nostri bagagli, mi lascio cadere sul sedile del passeggero, con un sospiro pesante e un leggero mal di testa.

«Stanca?» chiede Carlos, mettendosi alla guida.

«Giusto un po'», ammetto. «Ho solo bisogno di una doccia».

«Oh, ma guarda che coincidenza, anch'io», risponde, ammiccandomi. Io alzo gli occhi al cielo, scuotendo la testa, però in realtà l'idea di farci la doccia insieme non mi dispiace affatto!

Raggiungiamo casa di Carlos, addentrandoci dentro la città proprio nell'ora di punta. Mentre siamo in fila a qualche semaforo, lui mi spiega un po' di cose, indicandomele e dicendomi che con calma mi farà vedere bene tutto.

Abita in un atrio, in un palazzo con vista su tutta la città, davvero ampio e luminoso. Non appena ci metto piede dentro mi sento inesorabilmente a casa. Mi fa fare un giro veloce: c'è un grande open space, la cucina con vista e un terrazzo enorme, pieno di piante grasse. Ci sono due stanze da letto, quella più grande è la sua e di conseguenza anche due bagni. Tutto l'arredamento è moderno, ogni cosa è pensata per stare esattamente dov'è. Mi piace molto!

«Sono quasi le cinque», mi informa, prendendomi per le spalle e facendomi voltare verso di lui. Gli sorrido, mentre comincia a sbottonarmi la camicetta che sto indossando, lasciando intravedere il reggiseno. «Quindi...adesso andiamo a fare una doccia, facciamo tappa in enoteca e poi andiamo a cena dai miei».

«Sono un po' nervosa», sussurro, lasciando cadere la camicetta e premurandomi subito di togliere la maglietta a Carlos. Gli passo le braccia attorno al collo, alzandomi sulle punte dei piedi per arrivarci. Le sue mani invece scivolano lungo i miei fianchi, raggiungendo l'apertura dei jeans che indosso e aprendoli.

«Ho sentito mia madre e, credimi, non vede l'ora di conoscerti! Ci sarà anche Bianca, una delle mie sorelle. Ana invece non è a Madrid momentaneamente, però avrai modo di conoscerla, ne sono sicuro».

Opposite || Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora