capitolo 1

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Giorno 06/07/1950 i miei genitori mi anno obbligato a venire con loro in un posto chiamato

Sidney Lanier, un lago artificiale costruito da poco tempo e che mi fece perdere l'estate con i miei amici, Io odio i posti dimenticato da Dio ma non posso farci niente i miei comandano, in quel momento senti un forte urlo "JODY! andiamo e ora di partire" ,riconobbi subito che quella era la voce di mia madre infuriata che mi chiamava da infondo alle scale, Jody:"ARRIVO SUBITO".

Dopo aver preparato tutto con fretta e furia scesi le scale e mi trovai di fronte la faccia di mia madre che mi guardava con rabbia:" Jody ti devi muovere quando ti chiamo" ,io senza ascoltarla usci di casa e andai verso la machina di mio padre, misi tutta la mia roba nel bagaglio e entrai in machina, la scena era la solita mio padre con il broncio che si fumava un sigaro con il finestrino della machina aperto, con mio padre non o mai avuto un grande rapporto infatti io e lui non ci parliamo quasi mai, questo perché mio padre e letteralmente uno che sene sbatte di tutto e di tutti pure della sua famiglia, pensa solo al lavoro e a nient'altro.

Dopo un po entro anche mia madre in macchina e con felicita disse :"che bello una vacanza in famiglia..." mio padre a quelle parole non espre un minimo di emozione e io invece continuai a pensare cosa avrei fatto in un posto con solo io e i miei.
Dopo un silenzio tombale mio padre acese la macchina e partimmo per
Sidney Lanier,io preso dalla noglia mi misi a guardare fuori dal finestrino e a pensare,pensai a cosa ci poteva essere di così tanto bello in una casa vicino a un lago,piuttosto di andare in spiaggia ogni giorno a rilassarsi e fare nuove amicizie.

Anche se a dirla tutta io volevo andare al mare per la mia più grande passione LA PESCA io adoro pescare soprattutto di estate,ora in effetti che ci penso chi sa che pesci potrei pescare in questo lago...
Vabbe almeno avro qualcosa da fare se sarò preso dalla noia cosa molto probabile.

Nel mentre che pensavo fui sopraffatto dal sonno e mi addormentai,dopo ore di viaggio pero fui svegliato dalle urla di mia madre e dalla machina che urto qualcosa,scesi dalla machina di corsa e mi trovai davanti un'immagine racapriciante, in mezzo alla strada mio padre aveva appena investito un cane,mi ricordo tutto perfettamente quando lo vidi era un barboncino con il pelo bianco imbrattato di rosso dal suo stesso sangue,il cane ancora in fin di vita si girò verso di me e mi guardò dritto negli occhi, io dalla paura rimasi impietrito non riuscivo a muovermi, continuavo a fissare lo sguardo di quel cane sofferente senza fare nulla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2021 ⏰

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