Non è così male, in fondo

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La luce del mattino entrò nella buia stanza, facendo brillare la scrivania e le lenzuola.
Cico era sveglio, era disteso a pancia in giù e teneva lo sguardo fisso sul comodino, senza però dargli troppa importanza.
Il ragazzo era assorto nei suoi pensieri, stava riflettendo su tutto ciò che gli era capitato, su come l'aveva affrontato.
In questi giorni aveva capito, a sue spese, di essere un peso per le persone che credeva importanti.
Non poteva più dire di non riuscire a provare nulla, perché dopo questo era più che chiaro che i suoi sentimenti c'erano ancora, magari sotterrati sotto una montagna di indifferenza, ma c'erano...
Sentiva un vuoto, ma non era poi così profondo.
Non si sentiva più solo, in fondo è come se stesse un po' meglio rispetto a prima.
Magari il suo subconscio si era accorto delle future azioni di sua madre, per questo aveva sempre quell'area strana, da cane bastonato, quasi come non avesse una casa.
Adesso che le carte erano state scoperte si sentiva meglio, adesso non doveva per forza nascondere i suoi timori, e non doveva annullare le sue emozioni.
Era strano però, nonostante tutto si sentiva bene, come mai?
Il rosso chiuse gli occhi, la luce del sole gli era arrivata sul viso e gli infastidiva le pupille, decise di girarsi a pancia in su.
Ruotò lo sguardo dall'altro lato, aprì gli occhi e si ritrovò di fronte la figura di Alex, il quale dormiva ancora profondamente. Era girato di schiena, il suo respiro era leggero, teneva una mano vicino al viso e l'altra stesa con il palmo aperto verso l'alto.
Cico si lasciò sfuggire un piccolo sorriso. Si meravigliò lui stesso di averlo fatto, non pensava di farsi influenzare così tanto da un amico che trattava anche molto male.
Forse Alex aveva ragione, forse si comportava così con lui perché cercava le sue attenzioni, magari a lui piaceva Alex e non era stato in grado di capirlo fin da subito. In fondo il rosso non aveva mai provato un sentimento simile all'amore o comunque uno che potesse far mettere in evidenza un individuo a lui caro.
Era abituato a prevalere sugli altri anche quando non era necessario.
Non sapeva se sentirsi in colpa in quel momento oppure no.
L'unica cosa che sentiva in realtà era una sensazione strana che non aveva mai provato prima, per la prima volta nella sua vita si sentiva veramente al sicuro. Forse perché sapeva che Alex era troppo un sempliciotto per mentirgli su sentimenti seri come quelli che provava, oppure perché per una volta sapeva che ciò che provava effettivamente era ricambiato.
La persona di cui si era effettivamente innamorato era sicuramente l'uomo più giusto che potesse scegliere.
Alex era come un bambino, dimostrava il suo affetto quasi eccessivamente, ma non era un difetto, anzi, era la cosa migliore sopratutto per un ragazzo freddo ed egoista come Cico.
Il gatto blu gli avrebbe finalmente insegnato ad amare, si sarebbe preso cura di lui come avrebbero dovuto fare i suoi genitori.
Il rosso si sarebbe confidato con lui per ogni minima cosa, così avrebbe risolto tutti i suoi cazzo di problemi inutili.
Aveva passato solo una notte con lui e già sapeva che avrebbe imparato ad amarlo, più di quanto non lo faceva già, ogni giorno di più.
Cico sorrise di nuovo. Questa idea gli piaceva davvero moltissimo, il fatto di dedicare del tempo ad una persona che non fosse se stesso non gli pesava per nulla, cioè, se fosse stato qualcun'altro magari si, ma pensare di dedicare tutto se stesso ad Alex in fondo lo rassicurava parecchio.
Era questo che si intendeva con amore?
Si chiese più fi una volta.
Era una cosa che non era mai nemmeno riuscito ad immaginare, nessuno era riuscito ad avvicinarsi a questo sentimento. Nessuna ragazza che si era proposta di uscire con lui, o che si era auto-proclamata la sua ragazza, era riuscita ad arrivare a tanto.
Il rosso si coprì gli occhi con l'avambraccio, mentre continuava a sorridere come uno scemo.
Iniziò a muoversi da una parte all'altra del letto, come una ragazzina che ha appena ricevuto la risposta ad un ragazzo di cui è innamorata.
Ad un tratto fece un movimento fin troppo brusco. La testa del gatto blu si alzò, i suoi occhi gialli penetrarono quelli del rosso, il quale rimase immobile, quasi pietrificato dal suo sguardo, come uno stolto che invano cerca di resistere allo sguardo maligno di Medusa.
-cosa?- chiese il gatto blu con voce assonnata
-...ti amo- rispose Cico con voce più sincera che potesse pronunciare.
Il gatto rimase qualche secondo in silenzio, non si sarebbe mai aspettato di sentirselo dire dal rosso, non subito almeno.
-anch'io ti amo- disse con un sorriso.
Il rosso si avvicinò al suo volto e lo baciò, mentre Alex attorcigliava le sue braccia sulla schiena nuda dell'altro.
Rimasero abbracciati per ore, non preoccupandosi più di nulla.
Rimasero in quel letto per ore, coccolandosi a vicenda.
Alex aveva coronato il suo sogno, mettersi con il ragazzo che gli era piaciuto sin da quando l'aveva conosciuto.
Mentre Cico stava per fare lo stesso, imparando ad amare sempre di più la persona che prima odiava con tutto se stesso anche senza un motivo ben specifico.
Entrambi addosso erano felici, ed innamorati.
Nulla poteva più ostacolarli ormai, avrebbero risolto tutti i problemi insieme, anche spiegare tutto al gruppo, tanto erano buoni amici e avrebbero capito la loro follia, perché in fondo, al mondo, siamo tutti folli.
-allora...- chiese Alex in un momento di pausa tra un bacio e l'altro -... com'è essere innamorati signor Cicotobbi- era ironico, ma voleva comunque sapere la vera risposta, sapeva che il rosso aveva difficoltà a capire i suoi sentimenti, ed era curioso di sapere.
-beh...- rispose l'altro -...non è poi così male- rispose con un sorriso che contagiò anche il gatto.
Si avvicinarono l'un l'altro e continuarono a baciarsi in un abbraccio impossibile da sciogliere.

~Fine;


Spazio autrice: ed eccomi tornata con l'ultimo capitolo di questo racconto, spero vi piaccia ne farò un'altro a breve sempre con Cico come protagonista ;)

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