Un caffè alle rose

Tulipano🌸

Il sole era ormai calato su Morio Cho. Dando spazio ad un cielo tinto di un blu scuro, dove la luna poteva riflettersi sulla superficie del mare. Noriaki, dopo una lunga e stressante giornata di lavoro si ritrovò nel suo appartamento ad ammirare quella vista dalla sua finestra. In abiti casual teneva tra le mani una tazza di tea, che nonostante le temperature alte, non poteva mai farne a meno. Nonostante la bellezza di quel paesaggio qualcosa continuava a distrarlo. Per l'esattezza, il suo cellulare che era posato sul tavolo affianco al suo vaso di tulipani. Ogni tanto gli diede delle occhiate furtive, indeciso sul da farsi. Jotaro, prima di lasciare il locale si era raccomandato di farsi inviare un messaggio da parte di Noriaki, sull'ora e il giorno per incontrarsi. Ora era lì davanti a quel oggetto che ora temeva, lo rigirava tra le mani. Indeciso se scrivergli o meno, o se forse era meglio aspettare qualche giorno.

"Noriaki riprenditi, da quando ti fai questo tipo di problemi, sei un uomo per l'amor del cielo"

Egli aveva superato qualsiasi tipo di ostacolo, ormai sulla soglia dei trent'anni poteva dire di aver visto e vissuto ogni genere di cose. Certo il trasferimento dall'altra parte del mondo e aprire una caffetteria, ripartendo totalmente da zero non è stato per niente facile, eppure lui ci era riuscito. Ma una cosa semplice, come scrivere a quel ragazzo, gli risultava veramente difficile. Non sapeva né il perché, né il come si sia potuto invaghire di uno come lui. Solamente guardarlo e sentirsi dire la sua solita ordinazione o semplicemente averlo seduto a quel tavolo fin all'ora di chiusura, lo faceva stare maledettamente bene.

Per l'ennesima volta aveva digitato e cancellato il testo del messaggio. Ormai, avendo preso posto sulla sedia si prese la testa tra le mani. Trovando frustrante di quanto fosse difficile trovare le parole adatte. Improvvisamente però, il suono provenire dall'aggeggio tecnologico gli fece tirare su il capo. Sgranó gli occhi, non aspettandosi che la notifica, apparteneva al moro. Quest'ultimo gli aveva scritto, scusandosi prima di tutto dell'ora tarda, ma sopratutto se era possibile, dato impegni universitari, dedicarsi nel weekend per il piccolo lavoro di ristrutturazione al suo negozio. Noriaki lesse quelle parole stampate sul display tutto ad un fiato, rispondendogli con altrettanta velocità. Una volta fatto ciò, si lasció scivolare sulla sedia, felice. Era questo l'effetto che faceva? Con un enorme sorriso guardó il soffitto, esultando per quella piccola vittoria.

D'altro canto, non si poteva dire lo stesso di Rohan. Quella sera privo di sonno decise di evadere dalla sua abitazione; che in quel momento riteneva fin troppo soffocante. Così senza rendersene conto, con indosso ancora la sua tenuta da cameriere si ritrovó a passeggiare per il bagnasciuga, incurante di avere le scarpe completamente fradice. Teneva le mani in tasca lasciando che il vento caldo, estivo, spettinasse il suo ciuffo. Dopo un breve periodo, ormai con le gambe che gli stavano per cedere dalla stanchezza decise di fermarsi, sedendosi sulla sabbia. Portó le ginocchia al petto appoggiandoci la testa, e con sguardo malinconico si mise ad ammirare quella distesa di acqua salata, che riusciva ad infondergli pace e tranquillità in serate come quella. Chiuse gli occhi, ispirando il più possibile, godendosi quella brezza marina.

Nonostante siano passati cinque anni dal loro trasferimento, e
Noriaki ormai sembrava esserci abituato a quella routine, sempre a contatto con gente nuova; per Rohan fu sempre stato difficile. Sopratutto se un evento ha compromesso una delle relazioni sentimentali più importanti per lui. Legame, che venne bruscamente interrotto per colpa di un tradimento da parte dell'altra persona. Fu proprio per questo che per lui, intraprendere qualsiasi tipo di relazione gli era difficile. Non c'era momento che non si ricordava a sé stesso, ogni volta, che tutte le persone erano uguali e che in un modo o nell'altro lo avrebbero ferito.