Tra Tortura e Corruzione

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Sentiva le palpebre pesanti e il cuore impazzito.

Aveva una mano stretta alla testiera dall'letto come a cercare un'appoggio a cui aggrapparsi per evitare che il piacere la portasse via. L'altra tra i capelli mori sparsi lungo il suo busto, accarezzandoli dolcemente.

Le mani di lei, invece, erano strette hai suoi seni, massaggiandoli costantemente e stringendo tra le dita i capezzoli. Mentre quella lingua la faceva impazzire ogni momento di più.

Non ricordava nemmeno più da quanto erano in quella stanza, giorni? Ore? Minuti? Persa tra quelle lenzuola ormai completamente disfatte.

Camila era brava, dannatamente brava. E per sua sfortuna (o fortuna) amava torturarla e Lauren per quanto la volesse incentivare ad arrivare lì dove aveva più bisogno non poteva fare ammeno dei suoi giochetti sadici.

Camila mordeva, succhiava e laccava ogni parte del suo sesso senza mai soddisfarla pienamente.

Aveva perso il conto delle volte che quelle dolci labbra avevano intrappolato il suo clitoride o di quanto quei denti avessero morso e tirato le sue grandi labbra, solo per sentirla genere più forte tra gli ansimi.

Si morse per l'ennesima volta il labbro, mentre la lingua di lei passava sopra alla sua entrata, solo per farle sperare che quella tortura fosse finita.

"Camz" sussurra odiandosi per non riuscire a trattenersi, perché sapeva che lei la voleva sentire supplicare, adorava sapere di averla in pugno con dei semplici giochetti. E Lauren non voleva dargliela vinta, non così facilmente almeno. Ma a volte le parole escono senza volerlo.

"Si Lolo?" sussurra beffarda e meschina soffiando lentamente sopra tutta la lunghezza della sua femminilità soffermandosi maggiormente dove avrebbe voluto essere riempita. E Lauren già sapeva che le labbra di lei ora formavano un sorrisino malefico e dannatamente eccitante, anche senza guardarla in faccia.

"Vieni qui" ordinò in un sussurro strozzato. Camila ridacchiò leggermente prima di darle un'ultima laccata piena, che tolse il respiro alla ragazza.

Lauren la osservò gettonate verso il suo viso, con quello sguardo da pantera che riservava solo a lei, perdendosi irrimediabilmente in quegli occhi profondi.

La più piccola si fermò ad un passo dalle sue labbra sorridendo soddisfatta.

Gli occhi verdi di lauren fissarono per un lungo minuto prima di venire a patti con le parole che aveva sulla punta della lingua.

"Ti odio" sbottò infine con sguardo di sfida verso l'altra che a quelle parole scoppiò a ridere dolcemente. "No, tu mi adori" disse piano intrecciando le dita alle sue e strofinando la punta del naso contro quello dell'altra con tenerezza.

C'era sempre una sfida tra loro, nessuna delle due voleva perdere e combattevano sempre, litigano in continuazione e si tenevano il broncio per giorni. Ma alla sera arrabbiate o no si stendevano sullo stesso letto una accoccolata all'altra in una tregua momentanea che durava fino al mattino.

"Forse un tempo, ora no" controbatte la grande fissando le labbra della ragazza sopra di lei "Allora perché mi brami tanto?" Soffiò divertita.

"Non ti devo per forza idolatrare per farti godere" continuò lauren, che con una spinta si portò sopra camila. Ci mise poco a fiondarsi nuovamente sulle labbra della ragazza, morendole con forza quando questa non permise alla sua lingua di entrare.

"Vuoi giocare?" animò al suo orecchio morendo il lobo troppo vicino per non farlo "Giochiamo" sorrise beffarda stringendo tra le mani un seno e abbassandosi a prendere tra le labbra il capezzolo di quello libero. Iniziando a muovere il bacino contro quello dell'altra che, dopo un paio di spinte ben mirate al suo centro, non tardò ad assecondare i suoi movimenti, cercando le sue labbra bisognosa.

"Ora vuoi baciarmi, vero?" Chiese vittoriosa per la sua nuova conquista. Mentre vedeva gli occhi di camila tremare per il piacere di sentirla completamente su di sé. Sapeva quanto le piacesse fare l'amore in quel modo, era come donarsi completamente, senza nessuna barriera, nessun vestito, l'una sull'altra, l'una per l'altra, sempre. E per dio, lo amava alla follia anche lei.

"Vuoi me?" Questa volta la sua voce più che una beffa sembrava una piccola richiesta.

E camila sapeva che Lauren, la Sua Lauren, aveva bisogno di sentirselo dire. Perché dietro quella facciata sexy e dura c'era un gran cuore ma anche una forte insicurezza, che purtroppo la portava la maggior parte delle volte ad isolarsi. Era in quei momenti che camila adorava tirarla su di morale, bastava un abbraccio, una carezza o delle semplici coccole.

Ed era da quello che tutto era iniziato, lei era l'unica a cui la ragazza permetteva di avvicinarsi in quei momenti. E un giorno di metà dicembre semplicemente era successo, si erano baciate sotto una coperta abbastanza grande per ospitare entrambe, davanti al camino acceso che illuminava la stanza addobbata per natale. Era stata la cosa più pura e istintiva che avessero mai fatto. Di lì in avanti tutto fu semplice e magico, proprio come in quel momento.

"Io ti amo" e quello fu diverso perché non se lo erano mai detto, non ancora. Anche se lo avevano capito entrambe tramite i loro gesti, non era mai uscito dalle loro labbra.

"Ti amo anche io piccola" sorrise emozionata Lauren mentre, con le fronti a contatto, chiuse le labbra della sua ragazza in un bacio dolce mentre i loro corpi continuavano quella dolce danza insieme, finché entrambe si lasciarono andare al piacere, soffocarono nel bacio i due urli gemelli mentre una cascata di brividi travolgeva i loro corpi, così vicini da sembrare uno solo.

Rimasero strette in quel abbraccio per chissà quanti minuti coccolandosi dolcemente.

Mentre Lauren ricopriva di dolci baci la spalla dell'altra, Camila strinse le sue natiche possesivamente morendo, nello stesso momento, il collo della sua amata, che lasciò uscire un gemito a metà tra il dolore e il piacere.

"Da quando sei diventata insaziabile?" mormorò Lauren ad un soffio dalle sue labbra. Divertita dell'atteggiamento possessivo di lei.

"Mi ci hai fatta diventare tu così." le fece notare la più piccola "Mi ha corrotto signorina Jauregui... mi ha attratta nella tua rete fatta di perdizione, sesso e-"

"E amore." concluse la più grande chiudendole la bocca con un bacio.

Lauren le mise le mani sulle spalle e la trascinò sopra di se, lasciando che i loro corpi si incontrassero ancora, prima di strusciarsi sulla sua compagna. Camila sorrise sulle sue labbra, mentre le accarezzava nuovamente le cosce, con fare lento e sensuale.

"Corrompimi signorina Cabello, corrompimi ancora e ancora." supplicò la mora chiudendo gli occhi, sentendo le mani dell'altra salire, ricominciando quella dolce tortura.

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